Export ancora in crescita nella
provincia di Arezzo. Il dato relativo al terzo trimestre 2024
(+46,1%) conferma il trend evidenziato nella prima metà
dell’anno, portando il bilancio dei primi nove mesi a più di 11
miliardi di euro e con una variazione percentuale del +42% sullo
stesso periodo del 2023. “Il dato complessivo continua ad
essere condizionato dall’andamento eccezionale del comparto
orafo, – spiega Massimo Guasconi, presidente della Camera di
commercio di Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana – esaminando
i flussi verso l’estero al netto della oreficeria e dei metalli
preziosi, infatti, la variazione tendenziale rispetto al 2023 si
attesta a -2,2% nei nove mesi e a +4,4% nel terzo trimestre.
Nel 2024 la gioielleria e oreficeria è tornata ad essere la
prima voce dell’export provinciale, a seguito di una crescita
eccezionale che è proseguita anche nel 3° trimestre (+86,3%) e
che porta il bilancio dei primi nove mesi a +119% con un contro
valore pari a oltre 5,3 miliardi di euro”. La crescita è dovuta
soprattutto al mercato turco che dalla fine del 2023 ha avuto un
vero e proprio boom: nel periodo gennaio-settembre 2024 le
esportazioni si sono attestate a poco meno di 3,2 miliardi di
euro con un incremento del 641,3% rispetto al 2023. Oltre alla
Turchia, bene anche gli altri principali mercati di
destinazione: Emirati Arabi (+4,9%), Stati Uniti (+12,7%) e
Francia (+9,7%), con la sola eccezione di Hong Kong (-15,9).
Nel terzo trimestre aumentato anche l’export della moda,
altro comparto strategico per la provincia: +10,7% e +3,4% nei
primi nove mesi dell’anno. Contribuiscono positivamente tessile
(+0,8%), abbigliamento (+7%) e calzature (+2%), mentre è
negativo il bilancio della pelletteria (-1%). Fra le altre
tipologie merceologiche, nei nove mesi risultano in crescita
agricoltura (+60,6%), articoli in gomma e materie plastiche
(+13,9%), altri prodotti della lavorazione dei minerali non
metalliferi (+42,5%), elettronica ed elettromedicale (+5,8%),
autoveicoli e mezzi di trasporto (17,3%) e mobili (+22,4%). In
flessione alimentari (-1,2%), bevande (-3,4%), legno e prodotti
in legno (-2,5%), prodotti chimici (-19,7%), farmaceutici
(-24,5%) e in metallo (-6,5%), le apparecchiature elettriche
(-16,7%) e i macchinari (-2,8%).
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