Si terrà il prossimo 18 dicembre 2024 l’ultima asta dell’anno di Arte Moderna e Contemporanea di Cambi a Milano e la casa genovese si prepara a presentare una selezione di 180 lotti che spaziano dalle avanguardie novecentesche alle ricerche più recenti, con un Kandinskij di eccezione e lotti importanti di Emilio Isgrò e Piero Gilardi, tra gli altri.
Kandinskij top lot da Cambi Casa d’Aste a Milano
Tra i lotti più prestigiosi spicca in catalogo Zu oben durch blau (Verso l’alto attraverso il blu) di Vasilij Kandinskij, del 1930, che arriva in asta con una stima di 350-450mila euro. L’opera, un olio su cartone, arriva da una collezione privata di Milano, dopo essere stata già in importanti collezioni europee, tra cui quella di Heinz Berggruen a Parigi ed essere transitata dalla Galleria Gissi di Torino e Brerarte di Milano. Apparsa in testi critici e cataloghi ragionati, il lotto rimette all’attenzione del pubblico la capacità trasformativa e la crucialità della pratica di Kandinskij per la costruzione dell’estetica contemporanea.
L’arte concettuale di Isgrò in asta da Cambi a Milano
Si affiancano poi al top lot di Kandinskij, tra le opere più attese da Cambi, di certo anche due lavori di Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) e Piero Gilardi (Torino 1942-2023). Del primo Da quale dei 116 cerchi ai muoverà il Generale Giap per l’offensiva finale, del 1975, è stimata 250-300mila euro e proviene anch’essa da una collezione privata di Milano. In questa grande installazione l’artista italiano esplora il confine tra rappresentazione e idea, con un’opera che è un dialogo aperto e destabilizzante in grado di riflettere il clima politico e culturale degli anni Settanta, pur rimanendo di sorprendente attualità. Di Gilardi, invece, Cambi propone Catastrofe del 1989: un’installazione di grandi dimensioni, con una stima di 70-90mila euro, da una collezione privata di Torino.
Le opere moderne e contemporanee in asta da Cambi a Milano
Scorrendo il catalogo messo a punto per il prossimo 18 dicembre saltano agli occhi i nomi di Franz Kline – con i due Senza titolo del 1952 e 1953, con stime rispettivamente di 80-120mila euro e 25-35mila euro –, Piero Dorazio, con un olio su tela Senza titolo, stimato 50-60mila euro, Michelangelo Pistoletto e il suo Il disegno della porta e dello specchio(1980), stimato 80.000-100mila euro. O ancora, il ricamo Attirare l’attenzione di Alighiero Boetti, del 1987 circa, con stime di 35-45mila euro. Sul versante internazionale invece da citare Keith Haring con Senza titolo (1984), gesso su carta, stima 25-30mila euro, Pablo Atchugarry, Senza titolo (1994), stima 25-30mila euro, scultura in marmo rosa del Portogallo, Joseph Beuys, con Gaspäch- Il Dialogo, del 1975, stima 28-35mila euro, ma anche la scultura di Auguste Rodin Bon Génie, petit modèle ou taille originale (1899 circa – 1959), stimata 20-25mila euro.
Giulia Bianco
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