Manifestazione con oltre 100 persone a Milano, sabato 14 dicembre, in solidarietà ai georgiani che (da due settimane) ogni sera manifestano nella capitale Tbilisi contro la deriva filorussa nel Paese, avviata dal governo a guida del partito “Sogno georgiano” dell’oligarca Bidzina Ivanishvili con le cosiddette “leggi russe” (contro le Ong che ricevono fondi dall’estero e la cosiddetta “propaganda Lgbt”), e culminata prima con elezioni politiche contestatissime e, proprio il 14, con l’elezione, da parte del Parlamento, a presidente della Repubblica dell’ex calciatore Mikheil Kavelashvili.
Le adesioni politiche
Il presidio, in piazza San Babila, è stato organizzato da Europa Radicale, Ponte Atlantico e la comunità georgiana a Milano. Adesione e partecipazione da parte di alcuni partiti e personalità politiche. In piazza c’erano, e sono intervenuti, tra gli altri i parlamentari Benedetto Della Vedova (Più Europa) e Ivan Scalfarotto (Italia Viva), ed è stato letto un messaggio del deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato. Hanno portato la loro solidarietà anche Elena Buscemi (Pd), presidente del consiglio comunale di Milano, insieme ai colleghi Gianmaria Radice (Italia Viva) e Francesca Cucchiara (Europa Verde).
“La presidente uscente della Georgia, Salomé Zourabichvili, democratica ed europeista, ha fatto sapere che rimarrà al suo posto perché ritiene illegittime le elezioni avvenute lo scorso ottobre”, hanno dichiarato Federica Valcauda e Igor Boni di Europa Radicale: “Numerose sono le organizzazioni internazionali che hanno certificato i brogli. Nostro dovere è rimanere a fianco della comunità georgiana”.
Al governo italiano sono state avanzate due richieste: quella di non riconoscere il nuovo governo della Georgia e quella di chiedere al Consiglio d’Europa di premere per nuove elezioni che vedano un ente terzo (l’Osce) come controllore delle stesse, ovviamente aiutando nel finanziamento dell’iniziativa. Una mozione, presentata alla Camera dei Deputati, si discuterà mercoledì: “Chiediamo che negli incontri bilaterali l’Italia convinca la Georgia a fare in modo che non succeda quello che gli amici di Putin vogliono”, ha spiegato Della Vedova: “La sollevazione di un pezzo dell’opinione pubblica, finché quei presidi di libertà, come il Maidan a Kyiv o Tbilisi, siano abbandonati”. “L’accerchiamento che viene fatto ai diritti democratici è il modo con il quale la guerra ibrida che la Russia sta conducendo contro le democrazie liberali si sta svolgendo anche in Georgia” ha detto Scalfarotto.
Reperssione da governo senza legittimità
“In Georgia ci sono stati scontri con le forze dell’ordine e sono state arrestate centinaia di persone: diverse di loro hanno subìto torture in carcere e il diritto di manifestare è impedito”, ha dichiarato Elena Buscemi, presidente del consiglio comunale di Milano: “Giornalisti e media vengono allontanati perché non vedano e raccontino la brutale repressione di chi chiede di continuare nel processo democratico di integrazione Europea. Scontri e repressioni volute da un governo sulla cui legittimità democratica vi sono più che dubbi e che ricorda molto quanto accaduto in Ucraina nel 2014”.
In consiglio comunale verrà promossa una mozione analoga a quella che sta per essere discussa alla Camera. “Le bandiere europee nelle piazze della Georgia sono una cosa bellissima, anche se drammatica, perché dovrebbero rappresentare lo spirito di tutta l’Europa”, ha affermato Gianmaria Radice, consigliere comunale di Italia Viva: “Dobbiamo sollecitare la nostra classe politica a portare avanti questo messaggio. L’Europa non può essere debole, la Georgia ha un tavolo aperto per entrarci ma questo meccanismo si è fermato perché Putin, la Russia, sta costruendo, intorno ai suoi confini una fascia di protezione per poi conquistarla. Questa fascia arriva anche a Paesi europei: in Romania una marionetta uscita dal nulla va al ballottaggio, e la Corte suprema per fortuna invalida le elezioni. Altrimenti, sarebbe Putin che vota nell’Unione europea e nella Nato”.
“Putin da processare all’Aja”
“La mia realtà politica si chiama Europa Verde perché crediamo nel sogno europeo, nella possibilità di vivere in una casa più ampia, formata da popoli che hanno culture, lingue diverse, ma che sono accumunati dagli stessi principi, dagli stessi valori, dagli stessi diritti”, ha aggiunto Francesca Cucchiara, consigliera comunale di Europa Verde: “Quello che sta succedendo in Georgia ci ricorda quanto è importante vivere in un’Europa democratica, perché le proteste del popolo georgiano sono proteste per l’Europa, ma soprattutto per la democrazia, per il rispetto della Costituzione. Dobbiamo ringraziare chi in questo momento sta portando avanti atti di resistenza. Dobbiamo essere solidari con il coraggio del popolo georgiano e dire che la Georgia è Georgia, non è Russia, che Putin è un criminale di guerra e deve tenere giù le zampe dagli altri paesi, è un terrorista e dovrebbe essere processato all’Aja”.
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