Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha presentato un’interrogazione al Sindaco di Ravenna chiedendo un’ordinanza che vieti l’utilizzo di fuochi d’artificio, botti e altri artifici pirotecnici all’interno dei centri abitati tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. “Nel capodanno dell’anno scorso, botti e fuochi d’artificio hanno prodotto danni anche a Ravenna e in provincia – afferma Ancisi -.”‘esplosione di un petardo ha dilaniato una mano, con la perdita di alcune dita, a un cittadino ravennate di mezza età. I vigili del fuoco hanno compiuto otto interventi per spegnere incendi provocati dal lancio di petardi. Uno dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata, collocato in via Zirardini a Ravenna, è stato distrutto e la parete a fianco annerita dall’esplosione”
Ancisi cita anche la lettera di una cittadina residente nel quartiere San Giuseppe, che descrive la situazione del 31 dicembre 2023: “Durante la notte, alcune persone hanno acceso e fatto scoppiare fuochi d’artificio e mortaretti per almeno 40 minuti. L’aria è rimasta irrespirabile, densa di fumo, con esalazioni percepite fino in casa per un bel po’ di tempo. Residui degli scoppi sono rimasti sul prato, sulle nostre macchine parcheggiate e nelle strade circostanti”. “Occorrerebbe pensare alle conseguenze negative di tali usanze – continua Ancisi – inquinamento acustico e respiratorio, lesioni, insicurezza, danni al patrimonio pubblico e privato, malessere a malati, anziani o bimbi in tenera età, molestie agli animali da affezione, d’allevamento o selvatici”.
Ancisi sottolinea che numerosi Comuni d’Italia e dell’Emilia-Romagna hanno già adottato un’ordinanza di divieto, come ad esempio Cervia. “Nel Comune di Cervia, quasi ‘gemello’ di Ravenna, è valsa per anni un’ordinanza del sindaco, sostituita però nel 2023 dall’art. 26 del ‘Nuovo regolamento di Polizia e sicurezza urbana’ cervese, secondo cui, per tutto l’anno: ‘Nei centri abitati di tutto il territorio comunale è vietato accendere artifici pirotecnici esplodenti di qualsiasi natura. Il divieto è valido per ogni tipo di fuoco d’artificio, benché di libera vendita, in luogo pubblico e privato, ove in tale ultimo caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi'”. Ancisi conclude chiedendo al Sindaco di Ravenna o a chi per lui se e come intende corrispondere all’esigenza espressa dall’interrogazione.
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