Anche tenere i risparmi fermi sul conto corrente ha il suo prezzo. Quest’anno, la spesa media è di 87 euro e 80 centesimi (Fonte: Banca d’Italia). Ma quali categorie spendono di più e perché?
Chi paga di più e chi di meno
Tra le fasce di utenti, chi spende di più sono i conti a consumo, le cui spese dipendono dal numero di operazioni effettuate. Per loro, il conto di fine anno è di 138,60. Subito dopo, però, vengono le famiglie con elevata operatività e i pensionati: nel primo caso, la spesa media è di 130,80 euro, nel secondo di 118. Una differenza notevolissima rispetto alla categoria che spende meno, cioè i giovani: per loro, vanno via per la gestione appena 55,10 euro, meno della metà.
Il divario generazionale
A cosa è dovuto un simile divario generazionale? In gran parte, è legato agli sconti e alle agevolazioni di cui gli under 35 fruiscono al momento della sottoscrizione di un contratto bancario. Non per niente, anche a parità di servizi, pensionati e famiglie pagano il 34% in più delle fasce giovanili della popolazione. Ma le differenze tariffarie non bastano a spiegare il fenomeno. Se i ragazzi spendono di meno, è anche perché il conto lo usano poco. La loro operatività, non a caso, è più bassa di quella delle altre fasce. Un fatto che si può spiegare sulla base della minor disponibilità finanziaria di chi non lavora ancora, ma forse anche in virtù della diffusione di nuove e più economiche forme di pagamento digitali.
Conti tradizionali e online
Non per niente, a tenere alta la media dei costi è la forma di contratto classica, sottoscritta con una banca e ancora legata alla presenza fisica, soprattutto per gli utenti meno avvezzi a usare della tecnologia. Nel 2023, i clienti di conti tradizionali hanno speso in media 100,70 euro per la gestione. Una cifra in calo – per la prima volta da sette anni – ma solo lievemente: 3,30 euro è lo sconto ricevuto nell’anno in corso, dovuto soprattutto a un calo dei costi fissi. Ma tanto la cifra assoluta quanto il calo sono battuti dai conti online, che costano appena 28,90 euro all’anno, 4,80 in meno del dato precedente. La ragione? È semplice: svolgendo la maggior parte delle operazioni online, questa formula consente di risparmiare sui costi associati allo sportello.
Un caso a parte è quello dei conti postali. In controtendenza, la loro spesa media aumenta nettamente: da 59,60 a 67,30 euro in un anno. A dispetto delle apparenze, è una buona notizia: l’aumento è dovuto principalmente alla crescita del numero di operazioni effettuate.
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Credits: Canva
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