Roma, Jovanotti alla Galleria Borghese ammirato dalle sculture di Bernini: «Che te lo dico a fare…» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Mentre tiene banco il dibattito sull’esibizione al concertone di Capodanno al Circo Massimo del trapper Tony Effe, ex componente della Dark Polo Gang, mal digerita dalle donne del Pd (tra le altre Silvia Costa oltre ad alcune consigliere capitoline) per i contenuti sessisti di alcuni suoi brani (ma a contestare la scelta del Campidoglio con la richiesta al sindaco di fare un passo indietro sono anche gli esponenti di altre forze politiche, da Azione a FdI), sui social non passa inosservato un post di Jovanotti, rapper della prima ora dai testi decisamente più conscious (impegnati, ndr), in visita alla Galleria Borghese.

I commenti entusiastici

Il carosello di immagini pubblicate sul profilo Instagram dell’artista, pronto a tornare in tour dopo lo stop forzato a causa di un brutto incidente in bicicletta che lo ha costretto a una serie di interventi e un lungo periodo di riabilitazione, è un tributo allo scultore Gian Lorenzo Bernini, genio dell’arte barocca. Le istantanee inquadrano i particolari delle sue opere più celebri – dal David ad Apollo e Dafne e al Ratto di Proserpina – corredate da hashtag a dir poco eloquenti: #chetelodicoafare, #mammamia, #meraviglia. La sindrome di Stendhal di fronte ai capolavori dell’artista seicentesco ha colpito al cuore anche Jovanotti, che negli anni Ottanta a Roma ha mosso i primi passi come dj al Veleno facendosi notare nel mondo della nightlife: un omaggio alla Grande bellezza e alla città eterna alla quale lo legano i ricordi del suo esordio sulla scena musicale prima del grande successo in radio e nelle classifiche con hit di grande successo.