Si incarta l’esame della manovra in commissione Bilancio alla Camera e slitta, dunque, l’approdo in Aula previsto finora per lunedì prossimo.
Le opposizioni vanno all’attacco stigmatizzando, tra l’altro, la poca chiarezza su tempi e contenuti di un provvedimento che il governo «sta di fatto riscrivendo». E chiedono un intervento del ministro dell’Economia in commissione.
Il caso degli stipendi
Non si placano, intanto, le polemiche per l’emendamento dei relatori che equipara il compenso dei ministri non parlamentari a quelli eletti. Sono 17 i componenti ‘tecnici’, cioè non parlamentari, del governo Meloni: 8 ministri più altri 9 tra viceministri e sottosegretari. Tra i ministri, ci sono i responsabili dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, dell’Istruzione Giuseppe Valditara, del Lavoro Marina Calderone, della Salute Orazio Schillaci, della Cultura Alessandro Giuli, per le Disabilità Alessandra Locatelli e dello Sport Andrea Abodi.
Saranno loro a beneficiare dell’emendamento presentato dai relatori alla manovra che prevede di equiparare il loro stipendio con quello dei colleghi dell’esecutivo che invece sono stati eletti alla Camera o al Senato. Per la copertura sono previsti circa 1,3 milioni di euro lordi all’anno a partire dal 2025. Ai ministri va per ora un’indennità di circa 5mila euro, più 3.500 euro per le spese forfettarie che non spettano loro se restano fuori Roma per più di 15 giorni al mese. Un vincolo che i parlamentari non hanno e che l’emendamento della maggioranza estende a tutti i rappresentanti del governo. Oltre all’indennità, a ministri e sottosegretari non parlamentari spetterebbero anche altre voci come la diaria e i rimborsi spese per l’esercizio del mandato, spese telefoniche e viaggi. Secondo i calcoli fatti dal Sole 24 Ore, lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari “tecnici” aumenterebbe di 7.193,11 euro al mese: 3.503,11 euro in più rispetto alla diaria e altri 3.690 euro di rimborsi per l’esercizio del mandato. A questi si aggiungono rimborsi per viaggi e spese telefoniche per 1.200 euro.
L’opposizione
Un «salario massimo» per i componenti del governo, vanno all’attacco all’unisono il leader M5s Giuseppe Conte e la segretaria Dem Elly Schlein. Che, secondo quanto sottolinea il viceministro al Mef, Maurizio Leo attirandosi più di qualche ironia dall’opposizione, attiene a una «decisione dei parlamentari». Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto sottolinea come la scelta venga dai relatori della manovra e rivendica come nel governo «da due anni serviamo, con disciplina e onore» lo Stato «senza chiederci quale sia il trattamento economico». In ogni caso, pur dicendosi d’accordo con la misura specifica, suggerisce che essa valga «per chi verrà dopo di noi». «Io credo – evidenzia anche il ministro Antonio Tajani – che sia giusto che un ministro che non è parlamentare percepisca la stessa indennità di un collega che lo è».
I tempi si allungano
Intanto i tempi si allungano sulla discussione della legge di bilancio, una partita complicata – viene spiegato – anche dalla necessità di evitare un maxi-emendamento che sarebbe potuto risultare inammissibile. E al termine di vari stop and go solo in serata sono stati depositati gli emendamenti annunciati per la giornata di venerdì. Le opposizioni, in ogni caso, stigmatizzano il mancato rispetto degli accordi sui tempi e la mancata presenza delle relazioni tecniche che accompagnano di solito gli emendamenti del governo.
In giornata sono, comunque, filtrate diverse bozze delle modifiche. Molte le conferme di norme frutto dell’intesa raggiunta nell’ultimo vertice di maggioranza con la premier Giorgia Meloni, i vicepremier, il leader di Noi Moderati e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’Ires premiale, che cala di 4 punti per chi investe e assume con un contributo delle banche; la riduzione della tassa sulle criptovalute e l’esclusione delle start up dalla web tax. Ma anche il bonus elettrodomestici, voluto dalla Lega così come il fondo dote familiare per le famiglie con Isee sotto i 15mila euro per le attività sportive e ricreative extra scolastiche dei figli tra i 6 e i 14 anni. E spunta anche un mini incremento per le pensioni minime degli over 70.
(Unioneonline)
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