(AGENPARL) – Roma, 16 Dicembre 2024
(AGENPARL) – lun 16 dicembre 2024 Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
LA NATURA DELLE ENTRATE E DELLE USCITE DELL’INPS IN RAPPORTO
ALLA DIMENSIONE PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE DELLE PRESTAZIONI
CIV – La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS
Con la collaborzione della Direzione centrale Studi e Ricerche
e della Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi fiscali
Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla
dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Con la collaborazione della Direzione centrale Studi e Ricerche e della
Direzione centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali
Sommario
Nota metodologica ……………………………………………………………………………………………………………………………………………. 1
Parte Prima: La spesa per prestazioni sociali in Europa ……………………………………………………………………………… 3
Premessa……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. 5
Equilibrio previdenziale e invecchiamento della popolazione. Una questione non solo italiana. La
spesa pensionistica …………………………………………………………………………………………………………………………………………… 7
Spesa previdenziale e spesa assistenziale ……………………………………………………………………………………………. 15
La rilevazione della spesa per prestazioni sociali in sede europea: SEC, COFOG e ESSPROS ……………17
Il contesto italiano: i conti della protezione sociale dell’ISTAT, l’aggregato “spesa per pensioni” della
Ragioneria Generale dello Stato e la GIAS……………………………………………………………………………………………………… 19
Ipotesi di stima dell’intervallo di variazione della spesa puramente pensionistica INPS …………………..23
Focus su alcune prestazioni in denaro erogate dall’INPS: prestazioni assistenziali o assicurative? ..25
Parte Seconda: Analisi dei dati di bilancio …………………………………………………………………………………………………… 33
Premessa………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 35
Entrate ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 37
Entrate correnti ……………………………………………………………………………………………………………………………….. 38
Entrate contributive ………………………………………………………………………………………………………………………… 40
Entrate derivanti da trasferimenti correnti …………………………………………………………………………………… 42
Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS)……..43
Uscite ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 47
Uscite per prestazioni istituzionali …………………………………………………………………………………………………. 48
Pensioni ……………………………………………………………………………………………………………………………………. 50
Sostegno del reddito……………………………………………………………………………………………………………….. 51
Inclusione sociale …………………………………………………………………………………………………………………….. 52
Famiglia ……………………………………………………………………………………………………………………………………. 53
Altre prestazioni ………………………………………………………………………………………………………………………. 54
Relazione Entrate/Uscite correnti ………………………………………………………………………………………………………….. 55
Principali gestioni e fondi amministrati …………………………………………………………………………………………………. 59
Quadro complessivo delle principali gestioni e fondi amministrati. anno 2023 …………………………60
Spese per prestazioni istituzionali delle principali gestioni e fondi amministrati. anno 2023…..61
Risultato di esercizio e situazione patrimoniale. Principali gestioni e fondi amministrati …………62
Principali gestioni e fondi amministrati a confronto. Risultato economico di esercizio …………….65
Principali gestioni e fondi amministrati a confronto. Situazione patrimoniale di esercizio ……….67
FOCUS dedicato alle Pensioni………………………………………………………………………………………………………………….. 69
Spesa per pensioni ………………………………………………………………………………………………………………………….. 71
Pensioni previdenziali. Importi erogati nel 2023. Principali gestioni/fondi amministrati ………….72
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023. …………………………73
Vecchiaia ………………………………………………………………………………………………………………………………….. 76
Anzianità/Anticipate ……………………………………………………………………………………………………………….. 77
Invalidità …………………………………………………………………………………………………………………………………… 78
Superstiti ………………………………………………………………………………………………………………………………….. 79
Iscritti e pensioni in essere alla fine dell’anno e ammontare contributi e prestazioni ……………….80
Considerazioni conclusive……………………………………………………………………………………………………………………….. 83
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Nota metodologica
Lo studio sotteso a questa relazione prova a descrivere la struttura del sistema e delle politiche di welfare
del nostro Paese, partendo dall’analisi delle prestazioni riferite alla protezione sociale e considerando il
ruolo che l’Istituto ricopre nell’erogazione di quelle prestazioni destinate a tutelare i cittadini dalle
condizioni di bisogno e da determinati rischi, a migliorarne la qualità della vita e il benessere, a garantirne
assistenza, previdenza pensionistica, sostegno del lavoro e dell’imprenditorialità, inclusione sociale,
promozione della famiglia e un tenore di vita dignitoso. Nelle pagine che seguono, l’analisi prende atto dei
principi fissati nella Carta costituzionale, all’art. 38, primo comma, ove si prescrive il diritto all’assistenza,
tutela che deve poter valere per “ogni cittadino” e, al secondo comma, ove sono assicurati i mezzi di tutela
ulteriori per i lavoratori.
Il lavoro contenuto in questa pubblicazione si compone di due parti, entrambi gli studi contribuiscono a
fornire elementi utili alla riflessione sul tema oggetto di analisi.
La prima, a cura della Direzione centrale Studi e Ricerche dell’INPS, propone un confronto della spesa per
protezione sociale a livello europeo e un inquadramento del sistema previdenziale italiano nello scenario
demografico corrente, con una prospettiva di confronto internazionale. Alla luce del ricorrente dibattito
sull’incidenza della spesa pensionistica sul PIL, si riportano i criteri – internazionali e non – di classificazione
della spesa per prestazioni e si rappresenta un esercizio di classificazione puramente esemplificativo, sia
in termini quantitativi che descrittivi, delle diverse prestazioni erogate dall’INPS.
La seconda, a cura del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con la collaborazione della Direzione centrale
Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali dell’INPS, contiene invece un’analisi dei dati di bilancio. I risultati
presenti nei rendiconti generali dell’Istituto (dell’anno 2013 e del quinquennio 2019-2023) sono esposti
con un approccio di sintesi e confronto grafico che si concentra su quelli che sono gli elementi più
importanti con riferimento all’argomento trattato: le entrate contributive, i trasferimenti dallo Stato, la
destinazione di questi trasferimenti, le uscite per prestazioni istituzionali, le pensioni e i dati delle principali
gestioni e fondi amministrati.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Parte Prima: La spesa per prestazioni sociali in Europa
a cura della Direzione centrale Studi e Ricerche
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Premessa1
La spesa lorda per le prestazioni sociali, di cui le pensioni rappresentano una voce importante, mostra
differenze fra gli Stati membri dell’Unione Europea, sia in termini di distribuzione del valore complessivo
tra le singole componenti, che per quanto concerne l’incidenza sul prodotto interno lordo (PIL), risentendo
non solo dell’evoluzione demografica, ma anche dei differenti sistemi di protezione sociale adottati dai
singoli paesi. Nel 2023, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati seppur previsionali e provvisori per molti
Stati membri, la spesa lorda per prestazioni sociali nella UE 27 è stata pari a 4.583 miliardi di euro, il 26,8
% del PIL (Grafico 1). La Francia risulta il paese con il rapporto tra spesa sociale e PIL più alto (31,3%), seguita
da Finlandia (31,2%), Austria (29,7%), Germania (28,6%), Belgio (28,3%), Italia (28%), Danimarca (27,8%),
Svezia (27,3%) e Paesi Bassi (25,8%). L’Irlanda è, invece, il paese con la minore spesa per prestazioni sociali,
destinandovi solo il 12% del PIL. Tra le diverse funzioni che la spesa sociale concorre a soddisfare 2, alla
funzione “Vecchiaia” 3 viene destinata la quota maggiore di spesa lorda, assorbendo il 41% del totale (pari
a 1.887 miliardi di euro), l’11% del PIL. Il peso maggiore di questa componente caratterizza quasi tutti i
paesi dell’UE, con l’eccezione di Irlanda e Croazia, che attribuiscono alla funzione “Malattia” una quota più
alta rispetto alla “vecchiaia” (in termini di PIL, Irlanda il 5,41% rispetto al 3,3% e Croazia il 7,4% rispetto al
7%) 4.
L’Italia risulta il primo tra gli Stati dell’Unione Europea, insieme alla Finlandia e all’Austria, a destinare più
risorse per le funzioni “vecchiaia” e “superstiti” e registra una spesa al di sopra della media europea per le
funzioni “disoccupazione” ed “esclusione sociale” e al di sotto di tale media per le funzioni “famiglia”
“alloggio”, “invalidità” e “malattia”.
Il presente documento è un estratto di alcuni studi e analisi a cura della Direzione Centrale Studi e Ricerche dell’INPS. Per approfondimenti si
rinvia alla lettura del Capitolo 2 del XXI Rapporto Annuale dell’INPS, al Capitolo 4 del XXIII Rapporto Annuale dell’INPS e sullo studio Assistenza e
previdenza (n.6/2022).
In base alla classificazione per funzioni, l’European System of integrated Social PROtection Statistics (ESSPROS) distingue la spesa sociale in
spesa per funzione: sickness/health care, disability, old age, survivors, family/children, unemployment, housing, social exclusion. Per una analisi
delle componenti delle diverse funzioni/rischi e, in generale, dei dati contenuti nel modulo ESSPROS si rinvia al Manuale “European system of
integrated social protection statistics ESSPROS — 2019 edition”.
La funzione “Vecchiaia” (old age) include le pensioni dirette IVS, le pensioni e gli assegni sociali, il trattamento di fine rapporto per la funzione
Vecchiaia, alcune spese per servizi erogati a protezione della funzione “Vecchiaia”, sotto forma di altre prestazioni non pensionistiche, e le pensioni
integrative corrisposte dai fondi pensione privati.
I valori della spesa per prestazioni sociali tra le diverse funzioni considerano tutti i trasferimenti, in denaro e in natura, erogati da amministrazione
pubbliche e privati al lordo dell’imposizione fiscale.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico n. 1 – Spesa per prestazioni sociali nell’UE in rapporto al PIL distinta per funzioni. Anno 2023
(valori percentuali)
Malattia
Invalidità
Vecchiaia
Supertisti
Famiglia
Disoccupazione
Alloggio
Esclusione sociale
*I dati per la Grecia si riferiscono all’anno 2022 in quanto non ancora disponibili.
Fonte: Eurostat – ESSPROS – edizione 2023. I dati per tutti gli Stati membri sono provvisori.
Dopo questo breve confronto della spesa per protezione sociale a livello europeo, nei seguenti paragrafi si
rappresenta un inquadramento del sistema previdenziale italiano nello scenario demografico corrente,
con una prospettiva di confronto internazionale. A seguire, alla luce del ricorrente dibattito sull’incidenza
della spesa pensionistica sul PIL, si riportano i criteri – internazionali e non – di classificazione della spesa
per prestazioni. Infine, si rappresenta un esercizio di classificazione puramente esemplificativo sia in
termini quantitativi che descrittivi delle diverse prestazioni erogate dall’INPS, seguendo l’impostazione
adottata a livello Europeo di classificazione della spesa per prestazioni in base alla funzione protetta.
Irlanda
Malta
Estonia
Romania
Lituania
Ungheria
Lettonia
Slovacchia
Bulgaria
Repubblica Ceca
Croazia
Cirpo
Polonia
Portogallo
Slovenia
Lussemburgo
Grecia*
Spagna
Paesi Bassi
Svezia
Danimarca
Italia
Belgio
Germania
Austria
Finlandia
Francia
Unione europea (UE27)
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
1. Equilibrio previdenziale e invecchiamento della popolazione. Una questione non solo
italiana. La spesa pensionistica
In Italia, nel 2023 lo stock di pensioni è rimasto sostanzialmente invariato. Sebbene una quota crescente
delle pensioni venga liquidata in regime contributivo, ed è quindi legata ai contributi versati nell’arco della
vita lavorativa dai beneficiari, permane la questione della sostenibilità in quanto il sistema di
finanziamento delle prestazioni è a ripartizione, ovvero i contributi ricevuti in un determinato anno sono
utilizzati per erogare i trattamenti pensionistici dello stesso anno. Il sistema di finanziamento a ripartizione
è quello utilizzato attualmente nella stragrande maggioranza dei regimi previdenziali pubblici obbligatori.
Se l’importo delle prestazioni erogate supera i contributi versati da lavoratori e imprese si determina uno
squilibrio strutturale del sistema che deve essere compensato e ciò generalmente avviene con
trasferimenti dello Stato a carico della fiscalità generale.
Lo squilibrio può derivare dalla generosità delle prestazioni, frequente nel caso di prestazioni determinate
con il metodo retributivo e quindi slegate dall’entità dei contributi versati dal lavoratore, ma anche
dall’invecchiamento demografico per cui si registra un aumento delle prestazioni pensionistiche da pagare
non controbilanciato da un aumento della contribuzione. L’invecchiamento della popolazione, che si
associa ad un aumento dell’età mediana, un calo della fecondità e una riduzione della popolazione in età
lavorativa, è attualmente il principale fattore di rischio per la sostenibilità dei sistemi pensionistici di tutta
l’Unione europea. Il 1° gennaio 2023 l’età mediana della popolazione dell’Unione europea ha raggiunto i
44,5 anni, per cui metà della popolazione europea aveva oltre 44,5 anni e l’altra metà meno di 44,5 (Grafico
2). In 20 anni, la mediana è aumentata di 5,2 anni (di 3 mesi l’anno, in media) da 39,3 anni nel 2004. I paesi
con età mediana più bassa, sotto i 40 anni, sono Cipro, l’Irlanda e il Lussemburgo; quelli con mediana più
elevata sono l’Italia (48,4 anni), il Portogallo (47 anni) e la Grecia (46,5 anni). Negli ultimi 5 anni, la mediana
è cresciuta in tutti i paesi europei tranne che in Germania e Svezia, dove è rimasta invariata, e a Malta,
dove è diminuita di un anno. In Italia, Grecia e Spagna l’aumento è stato di circa 4 anni.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico 2 – L’età mediana in UE e in Italia (Periodo 2001-2023)
Unione Europea
Italia
Fonte: EUROSTAT.
All’aumento dell’età mediana hanno contribuito da una parte un calo della fecondità, dall’altro un aumento
della speranza di vita (Grafico 3). Nel 2022, l’ultimo anno per cui vi sono dati confrontabili, nell’Unione
Europea, il tasso di fecondità è stato di 1,46 figli per donna, il valore più basso dal 2004. La Francia ha
registrato la fecondità più elevata (1,79), seguita da Romania (1,71) e Bulgaria (1,65). La fecondità più
bassa è stata riscontrata a Malta (1,08), in Spagna (1,16) e in Italia (1,24). Nel complesso, in Italia i nati nel
2022 sono stati 388 mila rispetto ai 409 mila del 2021, continuando la flessione cominciata nel 2008,
quando i nati furono 468 mila. Per quanto riguarda la seconda determinante dell’invecchiamento della
popolazione, ovvero la speranza di vita a 65 anni, nel 2023 la media europea è stata pari a 20,2 anni (21,9
per le donne e 18,5 per gli uomini). Il valore più elevato è stato registrato in Spagna e Francia (22 anni) e
Italia (21,5 anni) e quello più basso in Bulgaria (16,7 anni).
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico 3- Il tasso di fecondità (2022) e speranza di vita a 65 anni (2023)
Tasso di fecondità
Speranza di vita a 65 anni
In base alle previsioni Eurostat, il tasso di fecondità europeo aumenterà leggermente, anche se molto
lentamente, e si stima che raggiungerà il valore di 1,62 figli per donna nel 2070, un livello comunque ben
al di sotto della soglia di sostituzione di 2,1 figli per donna. Aumenterà anche la speranza di vita, a 86,1
anni per gli uomini e 90,4 anni per le donne, con una lieve riduzione del divario di genere. A compensare
l’effetto di questi due fattori sulla struttura demografica della popolazione non saranno sufficienti i flussi
migratori. È infatti previsto un tasso netto di migrazione positivo per tutti i paesi dell’UE, ma la stima è che
da qui al 2070 esso si attesti ad un valore medio annuo dello 0,3% della popolazione.
Alla luce di queste ipotesi, la previsione è di un forte aumento del tasso di dipendenza, ovvero del rapporto
tra soggetti con più di 64 anni e soggetti con un’età compresa tra i 20 e i 64 anni (Grafico 4). Nel 2022, il
tasso di dipendenza medio dell’Unione europea è stato pari al 36%, corrispondente a circa 3 giovani per 1
anziano. I valori più elevati sono stati registrati in Italia (41,0%) e Portogallo (41,2%), quello più basso in
Irlanda (25,8%). Le stime relative all’andamento di fecondità, speranza di vita e flussi migratori fanno
presagire un aumento di questo rapporto e, quindi, un peggioramento del rapporto tra pensionati e
contribuenti, con rischi evidenti per l’equilibrio del sistema previdenziale, soprattutto in presenza di livelli
di spesa previdenziale di per sé elevati.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico 4 – Il tasso di dipendenza* in alcuni paesi UE (%) (2022)
Irlanda
Cipro
Malta
Austria
Spagna
Polonia
Belgio
Paesi Bassi
Danimarca
Svezia
Germania
Francia
Grecia
Italia
Portogallo
Finlandia
* Il tasso di dipendenza in questo grafico è pari al rapporto tra soggetti con oltre 64 anni e soggetti con un’età ricompresa tra i 20 e i 64 anni.
Fonte: EUROSTAT.
Un ulteriore fattore di rischio per l’equilibrio del sistema pensionistico è la recente pressione inflazionistica
che negli ultimi due anni ha fatto crescere la spesa previdenziale per effetto degli adeguamenti delle
prestazioni all’aumento del costo della vita. D’altra parte, la crescita economica modesta non ha
consentito un aumento della contribuzione per far fronte alla spesa più elevata.
Nell’ambito di un confronto internazionale, la spesa italiana per trattamenti previdenziali è storicamente
superiore alla media sia europea che dei Paesi OCSE. Nel 2021, l’ultimo anno per cui vi sono dati
confrontabili, essa si è attestata al 16,3% del prodotto interno lordo (PIL), inferiore solo a quella della
Grecia, a fronte di una media europea del 12,9% (Grafico 5).
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico 5 – Rapporto spesa pensionistica su prodotto interno lordo (%) (2021*)
* Ultimo anno per cui sono disponibili dati comparabili tra Paesi europei.
Fonte: EUROSTAT, ESSPROSS dataset.
In base alle previsioni Eurostat che tengono conto della struttura demografica della popolazione e della
sua speranza di vita, si stima che la spesa pensionistica italiana in rapporto al PIL crescerà ulteriormente
nel prossimo decennio per poi scendere e avvicinarsi alla media europea intorno al 2065 (Grafico 6).
Grafico 6 – Rapporto spesa pensionistica su prodotto interno lordo (%). Stime* 2023-2070
* Le stime sono previsioni basate su scenari futuri costruiti a partire da proiezioni demografiche e macroeconomiche che hanno come riferimento le stime
EUROPOP2023 di EUROSTAT sull’andamento della popolazione nei Paesi europei.
Fonte: European Commission, 2024 Ageing Report. Economic & Budgetary Projections for the EU Member States (2022-2070). Institutional Paper 279;
April 2024.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
L’elevato livello di spesa per pensioni riflette due caratteristiche del sistema previdenziale italiano. La
prima riguarda l’età di pensionamento: nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67
anni, il livello più alto nell’Unione Europea, l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa
(64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro.
Grafico.7 – Età effettiva di pensionamento ed età d’accesso alla pensione di vecchiaia (2023)
65,0 64,9 64,9 64,4 64,2 64,2 64,2
64,0 63,8
62,8 62,6
Età media al pensionamento *
Età di pensionamento per legge
* Stima basata su scenari futuri costruiti a partire da proiezioni demografiche e macroeconomiche che hanno come riferimento le stime EUROPOP2023 di
EUROSTAT sull’andamento della popolazione nei Paesi europei.
Fonte: European Commission, 2024 Ageing Report. Economic & Budgetary Projections for the EU Member States (2022-2070). Institutional Paper 279;
April 2024.
Secondo, la generosità del sistema, che può essere misurata in termini di tasso di sostituzione delle
pensioni, ovvero di rapporto tra pensione e ultimo stipendio percepito prima del pensionamento. Si tratta
di una misura del potere d’acquisto una volta terminata la vita lavorativa, che riflette l’efficacia di un
sistema di previdenza nel fornire un reddito pensionistico in sostituzione di quello da lavoro. Il tasso di
sostituzione tra trattamento pensionistico e ultima retribuzione in Italia è stimato intorno al 59% in media
e rimane tra i più elevati dell’Unione Europea (quasi 14 punti percentuali sopra la media europea) (Grafico
8), nonostante la diminuzione registrata negli ultimi anni, riconducibile alle riforme adottate a partire dagli
anni Novanta. Queste riforme sono state implementate gradualmente, quindi l’effetto del passaggio dal
sistema retributivo a quello contributivo sta iniziando a farsi notare solo ora.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Grafico 8 – Tasso di sostituzione pensione-salario* (%) (2023)
* I tassi di sostituzione sono previsioni basate su scenari futuri costruiti a partire da proiezioni demografiche e macroeconomiche che hanno come
riferimento le stime EUROPOP2023 di EUROSTAT sull’andamento della popolazione nei Paesi europei.
Fonte: European Commission, 2024 Ageing Report. Economic & Budgetary Projections for the EU Member States (2022-2070). Institutional Paper 279;
April 2024.
Come prevedibile, la spesa in rapporto al PIL è crescente nel tasso di sostituzione (Grafico 9), per cui nei
paesi meno generosi, dove la pensione è una frazione contenuta del salario, la spesa in rapporto al PIL è
più bassa.
Grafico 9 – Spesa pensionistica e tasso di sostituzione* (2023)
Spesa pensionistica su PIL (%)
Tasso di sostituzione pensione salario (%)
* I tassi di sostituzione e la spesa su PIL sono previsioni basate su scenari futuri costruiti a partire da proiezioni demografiche e macroeconomiche che
hanno come riferimento le stime EUROPOP2023 di EUROSTAT sull’andamento della popolazione nei Paesi europei.
Fonte: European Commission, 2024 Ageing Report. Economic & Budgetary Projections for the EU Member States (2022-2070). Institutional Paper 279;
April 2024.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Non sembra, invece, esserci una correlazione tra generosità del sistema, in termini di tasso di sostituzione
pensione-salario, e regime di calcolo della pensione. Infatti, non ci sono differenze significative tra paesi
con sistemi di calcolo contributivo, come la Svezia, e paesi con un sistema retributivo, come invece in
Belgio (Tabella 1). Nella Tabella seguente si riportano i diversi schemi pensionistici (sistemi di calcolo) e il
tasso di sostituzione aggregato per gli stati membri.
Tabella 1 – Sistemi di calcolo delle pensioni nei principali Stati membri dell’UE
Stati UE
Sistema di calcolo della pensione
Retribuzione utile
Tasso di sostituzione
ai fini del calcolo
(val. %)
della pensione
Belgio
Retributivo
Intera carriera
Danimarca
Retributivo e tasso fisso
Anni di residenza
Germania
Sistema punti salario
Intera carriera
Irlanda
Retributivo e tasso fisso
Intera carriera
Grecia
Retributivo/tasso fisso /contributivo
Intera carriera
Spagna
Retributivo
Ultimi 25 anni
Francia*
Retributivo e sistema punti salario
Intera carriera
Italia
Contributivo
Intera carriera
Paesi Bassi
Retributivo/tasso fisso
Anni di residenza
Austria
Retributivo
Intera carriera
Portogallo
Retributivo
Intera carriera
Svezia
Contributivo
Intera carriera
* Il sistema punti salario si applica solo agli schemi complementari degli iscritti all’AGIRC e ARRCO. Inoltre, per gli assicurati lavoratori salariati iscritti alla
CNAVTS la retribuzione utile ai fini del calcolo della pensione coincide con i migliori 25 anni di carriera.
Fonte: European Commission, 2024 Ageing Report. Economic & Budgetary Projections for the EU Member States (2022-2070). Institutional Paper 279;
April 2024.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
2. Spesa previdenziale e spesa assistenziale
La questione della separazione fra spesa previdenziale e assistenziale è ricorrente nel dibattito italiano in
materia di welfare. In realtà, dall’analisi della recente dottrina e giurisprudenza in materia, il binomio
assistenza-previdenza 5 appare superato dal più moderno concetto di classificazione della spesa sociale
per “funzioni/rischi” tutelati. Ciò nonostante, l’esigenza di distinzione rimane attuale nell’ottica di una
valutazione dell’incidenza della spesa assistenziale e previdenziale sul PIL e ai fini di un confronto tra gli
Stati Membri dell’Unione Europea.
Giova ricordare i tre principali criteri elaborati nel tempo ai fini della distinzione tra previdenza e assistenza:
– la fonte di finanziamento, in ragione del quale tutte le prestazioni finanziate dalla fiscalità generale sono
assistenziali;
– i destinatari, per cui le prestazioni assistenziali hanno come beneficiari i cittadini, mentre quelle
previdenziali i lavoratori;
– le modalità di accesso alla prestazione, in base alle quali sono assistenziali le prestazioni sottoposte alla
prova dei mezzi (means tested).
Come accennato, la rilevanza della distinzione sembra venir meno se si sposta la prospettiva dal livello
nazionale a quello europeo, dove si predilige l’aggregazione e l’analisi delle voci per “funzioni”, secondo
criteri contabili e statistici che prescindono dai concetti di previdenza e assistenza.
Per una ricostruzione sull’interpretazione dell’art. 38 della Cost. secondo la teoria unitaria (i concetti di assistenza e previdenza hanno il
medesimo fondamento, ovvero liberare dal bisogno e sono superati dal più ampio concetto di sicurezza sociale) e quella dualistica (assistenza e
previdenza hanno destinatari e scopi differenti) si veda Cinelli M., Diritto della previdenza sociale, Torino, 2020. Giova ricordare che la Corte dei
conti, nella Determinazione n. 83 del 21 luglio 2020, sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale della
previdenza sociale (INPS) 2018, ha sottolineato che “tracciare una linea di confine tra i concetti di previdenza e assistenza” è sempre più difficile
“nell’evolversi della legislazione di settore” se si utilizza il criterio discretivo della fonte di finanziamento (risorse proprie ovvero dall’apporto dello
Stato).
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
3. La rilevazione della spesa per prestazioni sociali in sede europea: SEC, COFOG e
ESSPROS
L’esigenza di adottare un criterio univoco di classificazione delle voci di spesa per prestazioni sociali è da
tempo sentita a livello internazionale, soprattutto a seguito dell’approvazione dell’Agenda 2030. La
metodologia adottata a livello europeo, seppur con qualche piccola differenza, ripartisce le voci di spesa
per “funzioni” e distingue tra: malattia/sanità (sickness/health care), invalidità (disability), vecchiaia (old age),
superstiti (survivor), famiglia/figli (family/children), disoccupazione (unemployment), alloggio (housing),
esclusione sociale non altrove classificata (social exclusion n.e.c.). Sia il Sistema Europeo dei Conti (SEC) 6,
sia il Sistema Europeo delle statistiche integrate della protezione sociale (ESSPROS), forniscono una
definizione dell’insieme delle prestazioni sociali e della relativa spesa, in funzione dei vari rischi e bisogni
tutelati 7. È opportuno precisare che il vigente manuale SEC fornisce le indicazioni per distinguere le
prestazioni sociali tra “previdenza” 8 e “assistenza sociale” 9.
L’ESSPROS garantisce la comparabilità tra le statistiche degli Stati membri permettendo così di
confrontare i sistemi di protezione sociale dei diversi paesi dell’Unione Europea 10. Le prestazioni sociali
sono classificate, oltre che in base alle già menzionate funzioni/rischi protetti, anche in base alle modalità
in cui la prestazione viene erogata (in denaro o in natura) e sono registrate in base al principio della
competenza economica (lo stesso principio previsto dal SEC per la redazione dei Conti nazionali).
All’interno delle singole funzioni è poi possibile distinguere tra prestazioni la cui erogazione è “condizionata
alla situazione economica e/o patrimoniale” ovvero prestazioni means tested e non means tested. Le
Il SEC 2010 definisce i principi e i metodi di Contabilità nazionale a livello europeo. È stato introdotto dal Regolamento UE n. 549/2013 in
sostituzione del Sec 95. Il regolamento identifica le prestazioni di protezione sociale come “i trasferimenti alle famiglie o agli individui, in denaro o
in natura, finalizzati a tutelarli dall’insorgenza di specifici rischi, eventi o bisogni. I rischi e i bisogni coperti dalla protezione sociale si riferiscono
alle seguenti funzioni: invalidità, malattia/assistenza sanitaria, vecchiaia, superstiti, famiglia/figli, disoccupazione, abitazione ed esclusione sociale
non altrove classificate. In linea di principio, l’istruzione non viene considerata un rischio né un’esigenza, a meno che non costituisca una forma di
sostegno per famiglie indigenti con figli”.
Si evidenzia che anche la classificazione COFOG (Classification of the functions of government), che individua per ciascuna spesa le sue
funzioni/finalità ed è parte integrante del sistema classificatorio usato dal SEC 2010, prevede una analoga ripartizione in funzioni della “protezione
sociale” (che raggruppa le classi della malattia e invalidità, vecchiaia, superstiti, famiglia, disoccupazione, abitazione, esclusione sociale non altrove
classificata (n.a.c.), ricerca e sviluppo per la protezione sociale, protezione sociale n.a.c.). Ragioneria Generale dello Stato, La spesa pubblica in
Europa: anni 2006-2014.
Secondo il Regolamento UE n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo al Sistema Europeo dei conti
nazionali e regionali nell’Unione Europea (par. 4.88), nella previdenza rientrano tutte le prestazioni, consistenti in trasferimenti in denaro, erogate
nell’ambito dei sistemi di sicurezza sociale che presuppongono il versamento di contributi sociali e l’esistenza di una relazione tra datore di lavoro
e lavoratore. L’area di intervento previdenziale è legata al “versamento di contributi sociali da parte dei lavoratori dipendenti o di altri soggetti, o
dei datori di lavoro per conto dei loro dipendenti, allo scopo di garantire – ai lavoratori o agli altri soggetti contribuenti, alle persone a loro carico o
ai loro superstiti – il diritto a beneficiare, immediatamente o in un periodo successivo, delle prestazioni di assicurazione sociale.”
Secondo il Regolamento UE n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo al Sistema Europeo dei conti
nazionali e regionali nell’Unione Europea (par. 17.05), le prestazioni sociali incluse nell’area assistenza si possono ricevere solo se si è “idonei”,
indipendentemente dal versamento di contributi. Generalmente tutti i membri delle famiglie residenti hanno il diritto di presentare domanda di
assistenza sociale, ma le condizioni a cui viene concessa sono spesso restrittive. In molti casi, infatti, l’idoneità è subordinata alla valutazione della
situazione di bisogno o c.d. prova dei mezzi.
Secondo il Regolamento UE n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (EC) No 458/2007 del 25 Aprile 2007 sul Sistema europeo
delle statistiche integrate della protezione sociale (ESSPROS), nel regolamento ESSPROS (cfr. Manuale ESSPROS, ed. 2019, in: http://www.eurostat.it),
l’Eurostat definisce la protezione sociale come l’insieme di “tutti gli interventi, di organismi pubblici e privati, intesi a sollevare le famiglie e gli
individui dall’insorgere di un insieme definito di rischi o bisogni, purché ciò avvenga in assenza sia di una contropartita equivalente e simultanea
da parte del beneficiario, sia di accordi stipulati per iniziativa del beneficiario. I rischi o bisogni considerati dell’ambito della protezione sociale sono
i seguenti: malattia/sanità, invalidità, vecchiaia, superstiti, famiglia/figli, disoccupazione, alloggio, esclusione sociale non altrove classificata.”
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
singole prestazioni vengono riportate sia al lordo che al netto del prelievo fiscale e ciò consente di verificare
la differenza fra spesa lorda e netta per la protezione sociale e l’incidenza del prelievo fiscale e contributivo
sulle prestazioni nei diversi paesi. Da ultimo, va sottolineato che l’ESSPROS misura la spesa sociale
complessivamente erogata ai cittadini da tutti gli operatori pubblici e privati e non è possibile, quindi,
isolare la sola spesa pubblica.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
4. Il contesto italiano 11: i conti della protezione sociale dell’ISTAT, l’aggregato “spesa per
pensioni” della Ragioneria Generale dello Stato e la GIAS.
Il dibattito sulla modalità di rilevazione della spesa pubblica per la protezione sociale impone di analizzare,
seppur sinteticamente, le metodologie utilizzate dall’ISTAT e dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS)
per rappresentare la spesa per le prestazioni sociali.
Nei Conti della protezione sociale 12, a cura dell’ISTAT, la spesa è classificata coerentemente con quanto
stabilito negli appositi regolamenti ESSPROS di Eurostat e SEC. Tuttavia, nei Conti della protezione sociale,
l’ISTAT separa anche tra previdenza e assistenza. Nello specifico, esistono diverse tavole che consentono
di distinguere le voci della spesa per prestazioni sociali in base a:
soggetto erogatore (soggetto pubblico o soggetto privato – ad es. prestazioni erogate dai Fondi
pensione, dai datori di lavoro privati o dagli enti di beneficenza del terzo settore);
area di intervento (Sanità, Previdenza 13 e Assistenza 14);
tipologia della prestazione, all’interno dell’area (ad es. Area Previdenza: pensioni dirette e
indirette);
modalità in cui si concretizza la prestazione (trasferimento in denaro o in natura);
rischio protetto o funzione di spesa (malattia, invalidità, famiglia, vecchiaia, superstiti,
disoccupazione, abitazione, esclusione sociale non altrove classificata).
L’aggregato a cui si fa riferimento per individuare la spesa pensionistica è in genere rappresentato da
“Pensioni e rendite” 15, che sono una voce del più ampio aggregato “Previdenza”.
Per quanto riguarda invece la Ragioneria Generale dello Stato, è interessante evidenziare come la stessa,
all’interno della cosiddetta Spesa sociale, non distingua tra spesa previdenziale e spesa assistenziale, ma
tra “spesa per pensioni” (che include le pensioni IVS, al netto delle prestazioni in capitale, erogate da
Istituzioni pubbliche, e le pensioni e assegni sociali) e “spesa per altre prestazioni sociali in denaro” (escluse
quelle in natura).
Un confronto quantitativo fra le diverse definizioni dell’aggregato è offerto dalla stessa Ragioneria
Generale dello Stato 16. Nel 2021 la spesa varia dalla soglia più alta, pari al 18,8% di Eurostat considerando
esclusivamente le funzioni “old age”, “survivors” e “disability”, ai valori intermedi del 17,2% secondo
l’aggregato ISTAT “Le prestazioni pensionistiche” e del 16,3% “Pension expenditure” di Eurostat, alla soglia
Per approfondimenti e per le definizioni degli aggregati contenuti nel presente paragrafo si veda: “Le tendenze di medio-lungo periodo del
sistema pensionistico e socio-sanitario” – Rapporto n. 25, della Ragioneria Generale dello Stato.
Per approfondimenti si rinvia a “Nota metodologica e glossario” a cura di ISTAT, sui Conti della protezione sociale, http://www.istat.it.
Prestazioni connesse con l’impiego, per cui è presente il versamento di contributi sociali e l’esistenza di una relazione tra datore di lavoro e
lavoratore.
Prestazioni fuori dal sistema di assicurazione sociale in quanto indipendenti dal versamento dei contributi.
“Pensioni e rendite” include, oltre alle pensioni IVS (al netto delle prestazioni in capitale), anche le rendite infortunistiche. Non sono comprese
invece le pensioni di guerra, le pensioni assistenziali (pensioni e assegni sociali e pensioni e assegni a invalidi civili) e quelle di benemerenza.
Cfr. Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario – Rapporto n. 25
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
più bassa pari al 15,7% dell’aggregato Istat- Conti di protezione sociale – Pensioni e rendite – Istituzioni
pubbliche, lo stesso preso in considerazione da RGS.
Per completezza, poi, è opportuno ricordare che la legge n. 88/1989 ha introdotto nel Bilancio INPS la
Gestione degli Interventi Assistenziali e di Sostegno al reddito (GIAS), che riunisce tutti gli interventi
finanziati dalla fiscalità generale, ponendo quindi a carico della solidarietà generale prestazioni e
agevolazioni contributive (Tabella 2). La denominazione della Gestione non deve però indurre a pensare
che tutte le prestazioni incluse siano di tipo assistenziale. Il quadro delle prestazioni GIAS, infatti, è
complesso in quanto deriva dalla stratificazione di numerosi interventi legislativi che hanno attribuito alla
GIAS gli oneri di varie prestazioni, indipendentemente dalla qualificazione della prestazione come
assistenziale o previdenziale. L’analisi di questa gestione consente di delineare il labile confine tra
prestazioni assistenziali e previdenziali e di riflesso fra spesa previdenziale e assistenziale. La componente
preponderante della GIAS è costituita da trasferimenti dello Stato a copertura di oneri di natura
assistenziale o che trovano il loro finanziamento nella fiscalità generale sulla base della finalità da cui sorge
per legge il relativo trasferimento.
Dall’esame delle voci declinate in Tabella 2, è però evidente che la GIAS, ovvero la fiscalità generale,
assicura la copertura non solo di istituti di natura prettamente assistenziale, quali l’assegno sociale, la
pensione agli invalidi civili e le maggiorazioni sociali, ma anche del sistema degli ammortizzatori sociali, e
di quota parte dei ratei di pensioni erogate ai lavoratori dipendenti pubblici e privati e ai lavoratori autonomi
di specifici settori.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Tabella 2 – I trasferimenti GIAS (in milioni di euro)
Finalità del trasferimento
Pensioni e assegni sociali
Rendiconto
Rendiconto
Var. ass.
4.765
3.950
19.613
18.626
6.933
8.126
-1.193
2.478
2.358
1.865
1.852
31.553
23.957
7.596
10.695
8.100
2.595
1.037
4.956
4.601
Copertura disavanzo Fondo porto di Genova e porto di Trieste
Copertura disavanzo Fondo spedizionieri doganali
27.516
25.359
2.157
Quota parte di pensioni di invalidità ante 1984
6.207
5.709
Oneri per pensionamenti anticipati
3.320
3.513
4.901
5.887
Mensilità aggiuntiva ai pensionati ultra64enni (d.l. n.81/2007)
1.450
1.500
Oneri per altri trattamenti di natura pensionistica
4.725
5.678
Interventi a sostegno del reddito
8.001
7.456
Interventi a favore della famiglia
3.383
3.729
18.211
12.913
5.298
Prestazioni a fronte di riduzione di oneri previdenziali
Bonus 200 euro –bonus 150 euro
9.647
-9.323
Interventi diversi a carico dello Stato
1.295
164.432
157.004
7.428
Pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili
Prestazioni di invalidità civile a cittadini stranieri
Prestazioni di inclusione sociale: reddito e pensione di
cittadinanza
Maggiorazione al milione – art. 38 Legge 448/2001 e ss.mm. ii.
Pensioni ai CDCM con decorrenza ante 1989
Riduzione di imponibili contributivi
Sgravi contributivi, sottocontribuzioni e agevolazioni per
l’occupazione
Copertura oneri pensionistici Cassa pensionistica dipendenti
Stato (CTPS)
Copertura oneri pensionistici personale Poste Italiane (legge
n.71/1994)
Copertura disavanzo Fondo speciale Ferrovie dello Stato
Copertura disavanzo Fondo addetti alle abolite imposte di
consumo
Quota parte di ciascuna mensilità di pensione erogata
Maggiori oneri per trattamenti pensionistici “quota 100”, quota
102 e 103
Assegno Unico e Universale per i figli
TOTALE
Fonte: Rendiconto generale INPS 2023.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
5. Ipotesi di stima dell’intervallo di variazione della spesa puramente pensionistica INPS
Premesso quanto sinteticamente fin qui esposto, si è svolto un esercizio di riclassificazione delle voci di
spesa sociale con l’obiettivo di quantificare la spesa pensionistica INPS sulla base dei dati del Rendiconto
generale INPS. Allo scopo, si sono adottati vari criteri per cui dalla Spesa per rate di pensione si sono
sottratte prima tutte le prestazioni strettamente assistenziali incluse nei trattamenti pensionistici a carico
della GIAS, poi solo le prestazioni means-tested comprese le integrazioni al trattamento minimo, pur non
essendo a carico della GIAS, e infine le ritenute fiscali a carico delle pensioni.
A seconda del criterio adottato, la spesa pensionistica per il 2023 oscilla tra 317 e 249 miliardi di euro. Lo
scorporo della componente assistenziale determina una variazione della spesa pensionistica in rapporto
al PIL di meno di 1 punto percentuale (dal 15,2% al 14,5%), sia nell’ipotesi di esclusione delle prestazioni
strettamente assistenziali incluse nei Trattamenti pensionistici a carico dello Stato (e quindi della fiscalità
generale) sia nell’ipotesi di esclusione delle prestazioni, per cui è prevista la prova dei mezzi sempre a
carico della GIAS cui vanno aggiunte le Integrazioni al minimo. Il rapporto scende invece al 12% nell’ipotesi
di scorporo delle trattenute fiscali a carico delle pensioni (Tabella 3).
Tabella 3 – La spesa pensionistica INPS secondo vari criteri di classificazione delle voci
Spesa
Spesa
Spesa /PIL
Spesa pensionistica 1
15,2%
16.9%
15.2%
Spesa pensionistica al netto
14,5%
15.8%
14.5%
14,4%
16.0%
14.4%
11,9%
13.4%
11.8%
delle prestazioni strettamente
assistenziali incluse nei
Trattamenti pensionistici a
carico dello Stato 2
Spesa pensionistica al netto
delle prestazioni means-tested
Spesa pensionistica al netto
delle ritenute fiscali
Fonte: Rendiconto generale INPS 2023,
Nota. Miliardi di euro; PIL (mld): 1.795 nel 2019, 1.654 nel 2020, 2.085 nel 2023.
2022. Ciò è dovuto all’effetto combinato della composizione demografica della popolazione, di interventi normativi volti a incrementare gli importi delle
prestazioni pensionistiche e di aumento degli importi medi delle pensioni anche per l’effetto della perequazione fissata nella misura del +8,1%.
(2) Dalla spesa pensionistica totale sono state espunte le seguenti prestazioni finanziate dalla fiscalità generale: assegni sociali e vitalizi, pensioni di
invalidità a invalidi civili, maggiorazioni sociali e altri interventi assistenziali GIAS.
(3) Dalla spesa pensionistica totale sono state espunte le erogazioni economiche legate alla prova dei mezzi (quattordicesima mensilità, assegni sociali e
vitalizi, maggiorazioni sociali) e le integrazioni al minimo delle quali dal Rendiconto 2023 viene data espressa evidenza.
(4) La spesa per pensioni totale è pari complessivamente a 304 miliardi sui quali sono calcolate le trattenute fiscali pari a 66.525 mln. Infatti, nei 317
miliardi sono comprese anche prestazioni escluse da imposizione fiscale.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
6. Focus su alcune prestazioni in denaro erogate dall’INPS: prestazioni assistenziali o
assicurative?
Adottando il criterio della classificazione europea della spesa sociale per “funzioni” (c.d. criterio funzionale),
nella Tabella seguente sono state raggruppate alcune prestazioni sociali in denaro 17 erogate dall’INPS, al
fine di evidenziare la presenza della prova dei mezzi anche in prestazioni classificate tradizionalmente,
secondo il criterio della fonte di finanziamento, come assicurative.
Sono state tralasciate alcune prestazioni inerenti alla funzione “vecchiaia e malattia”, che sono
pacificamente non soggette alla prova dei mezzi e finanziate con contribuzione, sebbene giovi ricordare
che in alcuni casi la GIAS interviene per finanziare anche quota parte di queste prestazioni. Inoltre, non è
stata considerata la funzione “alloggio”, i cui contributi sono erogati quasi esclusivamente dalle
amministrazioni locali. Parimenti sono state tralasciate alcune prestazioni di disoccupazione, definite in
maniera certa come assistenziali, mentre si è data evidenza della NASpI, che pur essendo finanziata dal
versamento della contribuzione, presenta, come è stato osservato nel XXIII Rapporto Annuale INPS, un
costante saldo negativo.
Nella Tabella sono riportate anche prestazioni abrogate, ma ai fini della presente analisi si ritiene
comunque rilevante una loro classificazione per comprendere come l’evoluzione di alcuni strumenti di
policy a copertura di alcuni rischi, come quello della famiglia e figli, originariamente pensati a tutela dei
lavoratori e quindi finanziati dal versamento della contribuzione (ANF), siano stati coperti dalla fiscalità
generale (AUU).
Sebbene si ritenga che una prestazione non condizionata alla prova dei mezzi sia assicurativa mentre
quella condizionata sia assistenziale, da una visione complessiva del sistema di protezione sociale si
registra la presenza di prestazioni assicurative sottoposte alla prova dei mezzi; similarmente si rinvengono
alcune prestazioni assistenziali non collegate alla prova dei mezzi ma pur sempre riconducibili alla
categoria delle misure “universali” finanziate a carico della fiscalità generale.
È importante sottolineare, come accennato in precedenza, che gli Enti locali erogano prestazioni previdenziali sia in denaro che in natura. Al fine
di individuare tutte le prestazioni assistenziali è stato istituito il Casellario dell’assistenza con il D. L. n. 78/2010, convertito in L. 122/2010, quale
anagrafe generale delle informazioni e dei dati relativi alle prestazioni sociali erogate da tutti gli enti centrali dello Stato, gli Enti locali, gli organismi
gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie, sostituito dal Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS). Questo strumento
è di fondamentale importanza per evitare che vi sia la duplicazione dell’erogazione di benefici assistenziali a livello locale e nazionale e per mappare
i servizi e i trattamenti assistenziali di cui beneficia il cittadino.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Tabella 4 – Ipotesi di classificazione degli strumenti di protezione sociale
Strumenti di protezione sociale
Funzione
Denominazione
Tipologia
Fonte di
prestazione
finanziamento
Esente
Prova dei mezzi
IRPEF
NO, misura universale.
Assegno Unico e
Universale
Assistenziale Fiscalità generale
Il valore ISEE è
utilizzato come criterio
per graduare l’importo.
NO, misura universale.
Assegno di natalità*
Assistenziale Fiscalità generale
Il valore ISEE è
utilizzato come criterio
per graduare l’importo.
Premio alla nascita*
Assistenziale Fiscalità generale
Assegno nucleo
familiare con tre figli
Famiglia/Figli
Assistenziale Fiscalità generale
minori **
Assegno Temporaneo
Assegno al nucleo
Assistenziale Fiscalità generale
Assicurativo
Contribuzione
Assegni familiari***
Assicurativo
Contribuzione
Bonus asilo nido
Assistenziale Fiscalità generale
familiare***
Assegno di maternità
concesso dal Comune
Assistenziale Fiscalità generale
Integrazione al
pensioni calcolate con
SI, valore complessivo
SI, reddito del nucleo
familiare
SI, reddito del nucleo
familiare
SI, valore complessivo
Valore complessivo
coniugale
Assistenziale Contribuzione
(quest’ultimo solo per
NO****
le pensioni liquidate
il sistema
dal 1994 in poi)
contributivo)
Vecchiaia
SI, valore complessivo
SI, reddito personale o
minimo delle pensioni
(non vale per le
NO, misura universale
Pensione sociale
Assistenziale Fiscalità generale
Assegno sociale
Assistenziale Fiscalità generale
SI, reddito personale o
coniugale
SI, reddito personale o
coniugale
Importo aggiuntivo
previsto per le
pensioni integrate al
Assistenziale Fiscalità generale
trattamento minimo
SI, reddito personale o
coniugale
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Incremento al milione Assistenziale Fiscalità generale
SI, reddito personale o
coniugale.
Quattordicesima
mensilità o somma
Assistenziale Fiscalità generale
SI, reddito personale
aggiuntiva
Maggiorazioni sociale
e loro incrementi
Assistenziale Fiscalità generale
SI, reddito personale o
coniugale
Contribuzione (per
Cassa Integrazione
Guadagni
Assicurativo
quella straordinaria
anche fiscalità
SI, reddito IRPEF
generale)
Disoccupazione Indennità di
discontinuità
Assicurativo
Contribuzione
ISCRO
Assicurativo
Contribuzione
NASpI
Assicurativo
Contribuzione
Indennità di
accompagnamento
Assistenziale Fiscalità generale
SI, reddito da lavoro
autonomo
NO, misura universale
NO per l’accesso alla
Assegno ordinario di
invalidità
Assicurativo
Contribuzione
prestazione, ma
condiziona l’importo
della stessa.
Pensiona di inabilità
previdenziale
Assegno mensile di
invalidità civile
Invalidità
Indennità di
frequenza
Pensione di inabilità
civile
Assicurativo
Contribuzione
SI, reddito personale
Assistenziale Fiscalità generale
del solo soggetto
invalido
SI, reddito personale
Assistenziale Fiscalità generale
del solo soggetto
invalido
SI, reddito personale
Assistenziale Fiscalità generale
del solo soggetto
invalido
Maggiorazione ed
integrazione al
Assistenziale Fiscalità generale
milione di lire
SI, reddito personale o
coniugale
Integrazione del
trattamento minimo
dell’assegno ordinario
Assistenziale Fiscalità generale
di invalidità
Reddito personale o
coniugale
NO****
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
SI, valore complessivo
ISEE, valore
Carta acquisti
Assistenziale Fiscalità generale
patrimonio
immobiliare (da ISEE) e SI
importo trattamenti
assistenziali e non
SI, valore complessivo
Reddito di Inclusione
ISEE, valore ISRE (da
(abrogato dal D.L. 4
ISEE), valore
del 2019, convertito
con modificazioni
Assistenziale Fiscalità generale
patrimonio mobiliare e
immobiliare (da ISEE) e SI
nella legge n.26 del
possesso di
2019)
determinati beni
durevoli
SI, valore complessivo
Reddito di
Esclusione
ISEE, reddito familiare
Cittadinanza
depurato dei
(abrogato dal 1
trattamenti
gennaio 2024
sostituito
dall’Assegno di
assistenziali in corso di
Assistenziale Fiscalità generale
godimento, valore
patrimonio mobiliare e
Inclusione e dal
immobiliare (da ISEE) e
Supporto per la
possesso di
Formazione ed il
determinati beni
Lavoro)
durevoli
SI, valore complessivo
ISEE, reddito familiare
Pensione di
depurato dei
Cittadinanza
trattamenti
(abrogata dal 1
assistenziali in corso di
gennaio 2024
Assistenziale Fiscalità generale
godimento, valore
sostituita
patrimonio mobiliare e
dall’Assegno di
immobiliare (da ISEE) e
Inclusione)
possesso di
determinati beni
durevoli
Pensione di
reversibilità
Assicurativo
Contribuzione
prestazione, ma
Superstiti
Pensioni indirette
NO, per l’accesso alla
Assicurativo
Contribuzione
*Abrogato dal 1° gennaio 2022 dall’Assegno Unico e Universale.
** Abrogato dal 1° marzo 2022.
*** Abrogato dal marzo 2022 limitatamente ai nuclei familiari con figli e orfanelli.
**** Le prestazioni sono fiscalmente imponibili ma se gli importi annui sono al di sotto della no tax-area non subiscono ritenute IRPEF.
condiziona l’importo
della pensione.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Analizzando le informazioni esposte in tabella (funzione, modalità di finanziamento, previsione o meno
della prova dei mezzi per il riconoscimento della prestazione) è possibile evidenziare come il criterio del
finanziamento non consenta una corretta catalogazione degli strumenti tra quelli assistenziali e quelli
assicurativi. Il criterio della prova dei mezzi come requisito di accesso, seppur con alcuni limiti, approssima
molto una classificazione più rispondente all’attuale sistema di welfare.
Di seguito si riportano alcune riflessioni.
a) La fonte di finanziamento non è un criterio univoco per distinguere le prestazioni assistenziali da
quelle previdenziali.
Come è stato già evidenziato analizzando la spesa a carico della GIAS, anche le prestazioni assicurative
sono finanziate con trasferimenti dal bilancio dello Stato ovvero dalla c.d. fiscalità generale, particolarità
osservabile per la funzione “Vecchiaia”. L’intervento della fiscalità generale è stato, poi, necessario per
sostenere il reddito di tutti i lavoratori sospesi o cessati a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19. In
questo caso tutti gli interventi previsti a tutela della disoccupazione sono stati finanziati dalla fiscalità
generale pur presupponendo un rapporto previdenziale (ad esempio la prosecuzione della NASpI).
Una prestazione non condizionata alla prova dei mezzi non è sempre assicurativa e quella condizionata
alla prova dei mezzi non è sempre è assistenziale.
Esaminando la funzione “Invalidità”, le prestazioni erogate tutelano l’evento morboso che determina
l’invalidità o l’inabilità al lavoro, cioè la permanente incapacità del soggetto a produrre reddito (ad esempio
l’assegno di invalidità civile e l’indennità di frequenza). Le prestazioni legate all’invalidità civile, sono rivolte
a chiunque si trovi in determinate condizioni di salute, sia lavoratore che non lavoratore e sono finanziate
dalla fiscalità generale. Tali prestazioni sono concesse sul presupposto dell’esistenza in primo luogo del
requisito sanitario, ma l’erogazione della prestazione in denaro avviene solo in seguito alla verifica della
effettiva situazione di bisogno attraverso la previsione di soglie reddituali personali del richiedente.
Tuttavia, l’indennità di accompagnamento rappresenta un’eccezione in quanto non è soggetta alla prova
dei mezzi: è erogata indipendentemente da limiti di reddito o altri requisiti economici e solo in presenza di
stringenti requisiti sanitari. Invece, le prestazioni previdenziali, rientranti in tale funzione, quali l’assegno
ordinario di invalidità e la pensione di inabilità, spettano al lavoratore in presenza di requisiti sanitari
(riduzione della capacità lavorativa parziale o totale) e contributivi: in questo caso la prova dei mezzi
condiziona l’importo della prestazione.
Focalizzandosi sulla funzione “Famiglia/figli” l’Assegno Unico e Universale viene erogato tenendo conto
della effettiva situazione di bisogno, che ne determina esclusivamente l’importo, ma non rappresenta un
requisito di accesso, in quanto la prestazione è universale.
Gli assegni al nucleo familiare, invece, pur essendo una prestazione storicamente previdenziale, perché
finanziata dal versamento dei contributi, venivano concessi solo in presenza della verifica della situazione
di bisogno, attraverso i redditi familiari. Recentemente, anche il congedo parentale per le lavoratrici e i
lavoratori dipendenti dai sei agli otto anni di età del bambino è stato sottoposto alla prova dei mezzi.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Per quanto riguarda le pensioni ai superstiti, generalmente determinate in percentuale della pensione
spettante al coniuge defunto, la fonte di finanziamento è data dai contributi sociali sui redditi da lavoro 18.
L’importo di tali prestazioni assicurative è calcolato tenendo conto del reddito del beneficiario; la prova dei
mezzi non è il criterio di accesso alla prestazione, ma ne determina l’importo.
b) Diversità di redditi da prendere in considerazione per l’erogazione di prestazioni con la stessa ratio.
Le prestazioni in denaro che presuppongono l’erogazione di un’ulteriore e diversa prestazione che ne
integra una già in essere, incrementandone l’importo per ragioni di equità oggettiva (l’integrazione al
trattamento minimo, maggiorazioni sociali, la quattordicesima, ecc) 19 oppure in ragione delle qualità
soggettive dei beneficiari (maggiorazioni sociali agli ex combattenti), sono presenti sia nella funzione
“vecchiaia” che “invalidità” e sono finanziate dalla fiscalità generale. La ratio di tutte queste maggiorazioni
è quella di innalzare l’importo della prestazione previdenziale o assistenziale affinché il beneficiario della
stessa raggiunga il c.d. minimo vitale e per tale motivo sono legate alla prova dei mezzi. Tuttavia,
esaminando i requisiti per la concessione delle stesse si osserva come l’erogazione sia subordinata al
rispetto di alcuni limiti di reddito personale del beneficiario o, se quest’ultimo è coniugato, del reddito
complessivo dei coniugi. Ne consegue l’assenza di omogeneità nei redditi da considerare ai fini
dell’erogazione del beneficio. La quattordicesima mensilità, infatti, viene erogata tenendo conto del solo
reddito individuale. La casa di abitazione, come i redditi esenti da IRPEF, vengono considerati tra i redditi
ininfluenti solo per alcune prestazioni (ad esempio entrambe le voci non vengono considerate per l’importo
aggiuntivo, mentre per la quattordicesima non si considera la casa di abitazione, ma si considerano i redditi
esenti).
c) Diversità della prova dei mezzi.
Ad oggi, la c.d. prova dei mezzi cui subordinare la concessione di alcune prestazioni è rappresentata dal
reddito, individuale o coniugale, oppure dall’indicatore ISEE. Con l’introduzione dell’ISEE 20 (decreto
legislativo n. 109/98), il legislatore si proponeva l’obiettivo di realizzare criteri uniformi a livello nazionale
nella valutazione della condizione economica volta alla selezione dei beneficiari delle politiche di welfare,
L’OCSE nel Rapporto Pension Outlook 2018 mette in evidenza come l’introduzione della prova dei mezzi avvicina, anche se solo in parte,
l’erogazione della prestazione al “modello assistenziale”, in quanto la prestazione, pur fondandosi su un diritto pensionistico, è calcolata in base
a una situazione di effettivo bisogno. Inoltre, l’OCSE rileva la necessità di una revisione del modello di pensione ai superstiti in quanto potrebbe
rappresentare un disincentivo alla ricerca di occupazione e porre in essere comportamenti opportunistici, con effetti distorsivi sul mercato del
lavoro (rappresentano un salario di riserva). Inoltre, tali prestazioni dovrebbero essere riformate per ragioni di equità: rappresentano, infatti, uno
strumento di iniquità a sfavore dei single, in quanto le pensioni ai superstiti vengono erogate solo nell’ambito di unioni legalmente riconosciute.
La ragione della riforma sarebbe giustificata dal venir meno della ragione storica per cui sono nate. Infatti, le pensioni ai superstiti non si
configurano più come uno strumento adatto a fornire un sostegno in situazioni di disagio economico al superstite, ma oggi si sovrappongono con
altre prestazioni assistenziali che si sono sviluppate negli ultimi decenni. La principale finalità delle pensioni ai superstiti rimarrebbe quella di
ridurre i divari di genere che si riflettono sugli importi di pensione (gender pension gap). Sarebbe cioè quella di “integrare” il reddito disponibile del
coniuge superstite solo nella fase di quiescenza.
Il trattamento minimo scomparirà con il pagamento dell’ultimo trattamento erogato con il meccanismo di calcolo retributivo.
Per l’ISEE, come modificato dal D.P.C.M. n. 159 del 2013, è previsto tra l’altro che “nel caso colui per il quale viene richiesta la prestazione sia già
beneficiario di uno dei trattamenti di cui al comma 2, lettera f), ed ai soli fini dell’accertamento dei requisiti per il mantenimento del trattamento stesso, al
valore dell’ISEE è sottratto dall’ente erogatore l’ammontare del trattamento percepito dal beneficiario nell’anno precedente la presentazione della DSU
rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza”.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
socio-assistenziali. Come si evince dalla tabella su proposta si rileva, invece, una diversità in ragione della
prestazione, in alcuni casi erogata sulla base di prova dei mezzi diversa dall’ISEE, ovvero il reddito.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Parte Seconda: Analisi dei dati di bilancio
a cura del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con la collaborazione della Direzione
centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Premessa
Nell’analisi dei dati di bilancio si è tenuto conto solo di alcuni dei tanti numeri riportati nei rendiconti
generali dell’Istituto, selezionando, in un documento così complesso, quanto possa essere utile alla
materia oggetto della presente analisi. Oltre ai dati riferiti all’ultimo quinquennio (periodo 2019-2023),
sono esposti i risultati relativi all’anno 2013, al fine di permettere un confronto decennale e apprezzare gli
scostamenti nel tempo delle voci esaminate.
Lo studio prende avvio dall’esame delle entrate correnti (capitolo 1), con particolare riguardo alle entrate
contributive e alla tipologia di lavoratori assicurati presso l’Istituto; si sofferma, poi, sui trasferimenti
provenienti dallo Stato, diversificando finalità e importi degli stessi.
Nell’ambito delle uscite correnti (capitolo 2), le tabelle e i grafici esposti si soffermano sulle uscite per
prestazioni istituzionali, distinguendo i diversi ambiti di intervento dell’Istituto (pensioni, assistenza,
famiglia, inclusione sociale, sostegno del reddito).
Segue un confronto tra entrate ed uscite che riporta a sintesi le voci esaminate singolarmente e permette
una visione unitaria dell’evoluzione dei saldi di parte corrente dell’Istituto (capitolo 3).
Il capitolo 4 analizza i bilanci dei principali fondi e gestioni amministrate dall’istituto (FPLD, ex INPDAP,
Artigiani, Commercianti, CD/CM, Gestione separata), fornendo, in un’ottica comparativa, un quadro
complessivo dell’anno 2023 e una evoluzione storica dei risultati di esercizio e delle situazioni patrimoniali
dal 2019 al 2023.
Alle pensioni è dedicato un apposito focus (capitolo 5); nonostante i nuovi compiti affidati nel tempo dal
legislatore all’Istituto, gli importi erogati per oneri pensionistici si distinguono in misura considerevole per
il volume finanziario. Le uscite per pensioni sono rappresentate nel dettaglio, distinguendo le spese per
pensioni previdenziali (anche nelle diverse categorie: vecchiaia, anzianità/anticipate, invalidità e
superstiti), dall’ammontare delle prestazioni a favore degli invalidi civili, di assegni e pensioni sociali.
Sono riportate, infine, le considerazioni conclusive del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
1. Entrate
L’importanza dei volumi finanziari del Bilancio dell’Istituto emerge chiaramente dai dati riportati; dal lato
delle entrate, le principali voci di Bilancio sono costituite dalle entrate contributive, per le diverse categorie
di lavoratori, e dagli apporti da parte dello Stato, che si fa carico di parte della spesa sociale attingendo alla
fiscalità generale.
Le tabelle e i grafici seguenti consentono di apprezzare l’andamento delle entrate in un arco temporale
utile a percepirne le variazioni; oltre ai dati dell’ultimo quinquennio (2019-2023), sono riportati i dati di
bilancio relativi all’anno 2013, permettendo un confronto decennale tra 2013 e 2023.
Si registra la crescita dei dati per tutte le voci di analisi: totale delle entrate correnti, entrate contributive,
trasferimenti; la crescita percentuale più importante è quella inerente ai trasferimenti che misura un
divario percentuale del 65% tra il 2013 (99.396 mln) e il 2023 (164.822 mln).
Le entrate di parte corrente sono state accertate in complessivi 439.193 mln nel 2023, con un incremento
di 125.540 mln rispetto al 2013 (313.653 mln); l’aumento percentuale tra il 2013 e il 2023 è del 40%.
Le entrate contributive sono risultate pari a 269.152 mln nel 2023, con un aumento di 59.011 mln rispetto
al dato accertato nel rendiconto dell’esercizio 2013 (210.141 mln), la crescita percentuale è del 28%.
Con riferimento alle entrate derivanti dai versamenti contributivi degli iscritti alle principali gestioni
previdenziali dell’INPS, sono riportati i dati suddivisi per tipologia di assicurati rappresentati nei seguenti
macro-aggregati di lavoratori: dipendenti del settore privato, dipendenti del settore pubblico (ex INPDAP),
autonomi (artigiani, commercianti, CD/cm), parasubordinati e liberi professionisti.
Con riguardo, in particolare, ai trasferimenti da parte dello Stato destinati alla GIAS, che per il 2023 sono
trasferimenti sono destinati a copertura degli oneri di natura assistenziale o che trovano il loro
finanziamento nella fiscalità generale, sulla base della finalità da cui sorge per legge il relativo
trasferimento. Si mette in rilievo la finalità e l’ammontare degli importi destinati alle pensioni, agli assegni
e alle pensioni sociali, alle prestazioni per gli invalidi civili, agli interventi a sostegno del reddito e a favore
della famiglia, alle misure di inclusione sociale e alle somme previste a copertura degli sgravi contributivi.
Dal confronto degli importi relativi al rendiconto generale 2023 con i valori del 2013, si registrano degli
aumenti percentuali importanti; i trasferimenti destinati agli interventi a sostegno della famiglia subiscono
una crescita considerevole (+440,93%) influenzata dalla introduzione dell’Assegno Unico Universale, segue
un importante aumento dei trasferimenti a copertura di sgravi contributivi (+103,73%), pensioni (+41,42%),
assegni e pensioni sociali (+38,12%), prestazioni agli invalidi civili (+24,35%). Diminuiscono solo i
trasferimenti destinati a interventi a sostegno del reddito (-13,21%). L’introduzione delle misure di
inclusione sociale pensione e del Reddito di Cittadinanza e Supporto per la Formazione e il Lavoro,
comportano la previsione di appositi trasferimenti, registrati solo dal 2019 in poi.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Entrate correnti
Entrate correnti
(in mln di euro)
Entrate contributive
210.141
236.211
225.150
236.893
256.138
269.152
Trasferimenti
99.396
114.527
145.189
144.945
159.566
164.822
Altre entrate
4.116
4.487
3.345
4.544
4.893
5.219
Totale
313.653 355.224 373.684 386.382 420.597 439.193
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Composizione delle entrate correnti
(valori percentuali)
1,31%
1,26%
31,69%
32,24%
67,00%
66,50%
0,90%
1,18%
1,16%
1,19%
38,85%
37,51%
37,94%
37,53%
60,25%
61,31%
60,90%
61,28%
Entrate contributive
Trasferimenti
Altre entrate
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Evoluzione delle entrate correnti
(in mln di euro)
500.000
450.000
420.597
400.000
373.684
355.224
350.000
439.193
386.382
313.653
300.000
236.211
250.000
210.141
225.150
236.893
200.000
145.189
150.000
99.396
100.000
144.945
256.138
159.566
269.152
164.822
114.527
50.000
210.141
236.211
225.150
236.893
256.138
269.152
Trasferimenti
99.396
114.527
145.189
144.945
159.566
164.822
Totale
313.653
355.224
373.684
386.382
420.597
439.193
Entrate contributive
Entrate contributive
Trasferimenti
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate correnti. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Entrate contributive
Trasferimenti
Totale Entrate correnti
Variazione %
210.141
269.152
28,08 %
99.396
164.822
65,82 %
313.653
439.193
40,03 %
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Entrate contributive
Entrate contributive per tipologia di assicurati
(in mln di euro)
Lavoratori
dipendenti
128.411
150.256
139.710
149.902
163.657
173.006
55.501
57.427
57.625
58.679
60.586
62.324
18.775
20.224
19.816
19.427
21.948
23.218
7.452
8.303
7.999
8.884
9.947
10.604
210.141
236.211
225.150
236.893
256.138
269.152
settore privato
Lavoratori
dipendenti
settore pubblico
(già iscritti
all’INPDAP)
Lavoratori
autonomi*
Lavoratori
parasubordinati
e liberi
professionisti
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
*La categoria ricomprende CD/CM, Artigiani e Commercianti
Entrate contributive. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Lavoratori dipendenti settore
privato
Variazione %
128.411
173.006
34,73%
55.501
62.324
12,29%
18.775
23.218
23,66%
7.452
10.604
42,30%
Lavoratori dipendenti settore
pubblico (già iscritti all’INPDAP)
Lavoratori autonomi*
Lavoratori parasubordinati e
liberi professionisti
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
*La categoria ricomprende CD/CM, Artigiani e Commercianti
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Entrate contributive per tipologia di assicurati
(in mln di euro)
300.000
10.604
250.000
9.947
8.303
200.000
7.452
18.775
20.224
21.948
57.625
23.218
19.427
60.586
57.427
150.000
7.999
19.816
8.884
62.324
58.679
55.501
100.000
50.000
128.411
150.256
139.710
149.902
163.657
173.006
Lavoratori parasubordinati e liberi professionisti
Lavoratori autonomi
Lavoratori dipendenti settore pubblico (già iscritti all’INPDAP)
Lavoratori dipendenti settore privato
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Entrate derivanti da trasferimenti correnti
Entrate derivanti da trasferimenti correnti
(in mln di euro)
Trasferimenti
da parte dello
99.076
114.446
145.096
144.789
159.496
164.724
99.396
114.527
145.189
144.945
159.566
164.822
Stato
Trasferimenti
da parte delle
Regioni
Trasferimenti
da parte dei
Comuni e delle
Province
Trasferimenti
da parte di altri
Enti del settore
pubblico
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Evoluzione dei trasferimenti da parte dello Stato
(in mln di euro)
TRASFERIMENTI DA PARTE DELLO STATO
159.496
145.096
144.789
164.724
114.446
99.076
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Trasferimenti destinati alla GIAS per finalità. Totali
(in mln di euro)
Pensioni
47.243
55.638
59.486
60.085
63.390
66.810
Assegni e
3.450
3.916
4.066
4.057
3.950
4.765
17.288
18.874
19.246
19.913
20.729
21.498
9.592
7.106
24.486*
17.978**
17.103***
8.325****
3.879
7.189
8.433
8.126
6.949
Famiglia
3.992
6.012
9.852
8.231
16.642
21.594
Sgravi
15.488
15.759
17.471
22.620
23.957
31.553
Altro
2.016
3.086
2.962
2.898
3.107
2.938
Totale
99.069
114.270
144.758
144.215
157.004
164.432
pensioni
sociali
Prestazioni
agli invalidi
civili
Sostegno
del reddito
Inclusione
sociale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
*di cui 18.023 mln Interventi a sostegno del Reddito per contrastare la pandemia da covid_19
** di cui 11.509 mln Interventi a sostegno del Reddito per contrastare la pandemia da covid_19
***di cui 9.647 mln Bonus 200 euro e 150 euro
**** di cui 324 mln Bonus 200 euro e 150 euro
Trasferimenti destinati alla GIAS. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Variazione %
47.243
66.810
41,42%
3.450
4.765
38,12%
17.288
21.498
24,35%
9.592
8.325
-13,21%
6.949
3.992
21.594
440,93%
Sgravi
15.488
31.553
103,73%
Altro
2.016
2.938
45,73%
Pensioni
Assegni e pensioni sociali
Prestazioni agli invalidi
civili
Sostegno del reddito
Inclusione sociale
Famiglia
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Trasferimenti destinati alla GIAS per Pensioni previdenziali. Dettaglio
(in mln di euro)
Finalità
Maggiorazione al milione
2.358
2.478
1.500
1.450
5.887
4.901
25.359
27.516
5.709
6.207
Oneri per pensionamenti anticipati
3.513
3.320
Oneri per altri trattamenti di natura
5.678
4.725
8.100
10.695
1.037
4.601
4.956
Pensioni ai CD/CM con decorrenza ante
Mensilità aggiuntiva ai pensionati
ultra64enni (d.l. 81/2007)
Maggiori oneri per trattamenti
pensionistici “quota 100”, quota 102 e
Quota parte di ciascuna mensilità di
pensione erogata (art.37, c.3, lett. c)
L.88/89)
Quota parte di ciascuna mensilità di
pensioni di invalidità ante 1984
pensionistica
Copertura oneri pensionistici Cassa
Pensionistica Dipendenti Stato CTPS
Copertura oneri pensionistici personale
Poste Italiane
Copertura disavanzo Fondo speciale
Ferrovie dello Stato
Copertura disavanzo Fondo porto di
Genova e porto di Trieste
Copertura disavanzo Fondo
spedizionieri doganali
Copertura disavanzo Fondo abolite
imposte di consumo
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Trasferimenti destinati alla GIAS per Assegni e pensioni sociali e per Prestazioni agli invalidi civili
(in mln di euro)
Assegni e
3.450
3.916
4.066
4.057
3.950
4.765
17.288
18.874
19.246
19.913
20.729
21.498
20.738
22.790
23.312
23.970
24.679
26.263
pensioni
sociali
Prestazioni
agli invalidi
civili
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Trasferimenti destinati alla GIAS per interventi a sostegno del reddito. Dettaglio
(in mln di euro)
Interventi a
sostegno del
9.592
7.106
6.463
6.469
7.456
8.001
18.023
11.509
9.647
9.592
7.106
24.486
17.978
17.103
8.325
reddito
Interventi a
sostegno del
Reddito per
contrastare la
pandemia da
covid_19
Bonus 200 –
Bonus 150
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Trasferimenti destinati alla GIAS per misure di inclusione sociale. Dettaglio
(in mln di euro)
Reddito e
pensione di
3.879
7.189
8.433
8.126
6.933
3.879
7.189
8.433
8.126
6.949
cittadinanza
Supporto per la
formazione (DL
48/2023)
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Trasferimenti destinati alla GIAS per interventi a favore della famiglia. Dettaglio
(in mln di euro)
Interventi a
favore della
3.992
6.012
5.925
8.231
3.729
3.383
3.927
12.913
18.211
3.992
6.012
9.852
8.231
16.642
21.594
famiglia
Interventi a
favore della
famiglia per
contrastare la
pandemia da
covid_19
Assegno Unico
per i figli
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
2. Uscite
Nell’ambito delle uscite di parte corrente l’analisi si sofferma in particolare sulle uscite per prestazioni
istituzionali; nel 2023 il totale delle uscite correnti è pari a complessivi 431.526 mln, su tale aggregato le
spese per prestazioni istituzionali incidono per 398.063 mln.
Le tabelle e i grafici seguenti consentono di apprezzare l’andamento delle uscite in un arco temporale utile
a percepirne le variazioni; oltre ai dati dell’ultimo quinquennio (2019-2023), sono riportati i dati di bilancio
relativi all’anno 2013, permettendo un confronto decennale tra 2013 e 2023. Si registra una crescita
percentuale del 31,17% tra il 2013 (303.464 mln) e il 2023 (398.063 mln) in relazione all’ammontare
complessivo delle prestazioni erogate dall’Istituto.
Il dettaglio delle uscite per prestazioni consente di differenziare quelle destinate alla copertura di oneri
pensionistici, da quelle per i provvedimenti di sostegno del reddito, per le misure di inclusione sociale e a
favore della famiglia.
Si rimanda al focus contenuto nel capitolo 5 per quanto attiene alla spesa pensionistica.
Nell’ambito delle uscite a copertura di provvedimenti di sostegno del reddito si può facilmente percepire
l’anomalia degli anni caratterizzati dagli interventi per contrastare la pandemia da covid_19 (periodo
2020-2022 che nel 2020 tocca il picco di 33.543 mln) e la “normalizzazione” del dato relativo al 2023, se
confrontato con quello del 2019 (18.408 mln nel 2023 e 17.151 nel 2019). Per completezza, si riporta
quanto esposto nel capitolo dedicato alle entrate in ordine ai trasferimenti dallo Stato alla GIAS per misure
di sostegno del reddito: nel 2023 i trasferimenti sono quantificati in 8.325 mln; nel confronto con il 2013
si apprezza una riduzione dei trasferimenti del 13,21%.
L’introduzione delle nuove misure di inclusione sociale, pensione e Reddito di Cittadinanza (a decorrere da
aprile 2019 ex D.L. 4/2019) e Supporto per la Formazione e il Lavoro (a decorrere da settembre 2023 ex
D.L. 42/2023), si misurano nei dati dell’ultimo quinquennio. Nel 2023 ci sono le prime uscite relative alla
misura del Supporto per la Formazione e il Lavoro quantificate in 16 mln e una riduzione delle uscite per il
Reddito di Cittadinanza (dal dato più alto di 8.871 mln del 2021 si passa ai 6.688 mln nel 2023). La spesa
per l’Assegno di inclusione è prevista nella seconda nota di assestamento al bilancio preventivo 2024 in
5.533 mln e nel bilancio preventivo 2025 in 5.692 mln. I trasferimenti dallo Stato alla GIAS per le misure
L’evoluzione delle uscite per prestazioni a sostegno della famiglia registra la percentuale di crescita
maggiore (+ 122,49%) se si confrontano i dati del 2019 (10.718 mln) con quelli del 2023 (23.847 mln); i
numeri sono la rappresentazione delle conseguenze derivanti dall’introduzione dell’Assegno Unico
Universale a decorrere dal 1° marzo 2022 ai sensi D.lgs. 230/2021. Nell’ambito dei trasferimenti dallo
Stato alla GIAS, dal confronto degli importi relativi al rendiconto generale 2023 con i valori del 2013, si
registrano degli aumenti percentuali importanti; i trasferimenti destinati agli interventi a sostegno della
famiglia subiscono una crescita considerevole (+440,93%) passando da 3.992 mln a 21.594 mln.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni istituzionali
Evoluzione storica delle uscite per prestazioni istituzionali
(in mln di euro)
Uscite per
prestazioni
303.464
331.056
359.517
359.843
380.718
398.063
istituzionali
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
(in mln di euro)
USCITE PER PRESTAZIONI ISTITUZIONALI
303.464
331.056
359.517
359.843
380.718
398.063
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Uscite per prestazioni istituzionali. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Uscite per prestazioni
istituzionali
303.464
Variazione %
398.063
31,17 %
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni istituzionali 2013. Dettaglio
(in mln di euro)
Pensioni previdenziali
245.423
Pensioni assistenziali (Inclusione sociale)
21.673
Prestazioni temporanee
36.368
Totale
303.464
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Uscite per prestazioni istituzionali 2019-2023. Dettaglio
(in mln di euro)
262.651
269.055
273.959
283.254
304.145
17.151
33.543
24.355
26.033
18.408
27.512
31.660
35.008
33.796
34.104
Famiglia
10.718
11.334
11.825
21.242
23.847
Altre
13.024
13.925
14.695
16.394
17.559
359.517
359.843
380.718
398.063
Pensioni
previdenziali
Sostegno del
reddito
Inclusione
sociale
prestazioni
TOTALE 331.056
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Uscite per prestazioni istituzionali. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Variazione %
Pensioni previdenziali
245.423
304.145
23,93%
Pensioni assistenziali
21.673
27.400
26,42%
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni istituzionali. Variazione percentuale tra il 2019 e il 2023
(valori percentuali)
Variazione %
Pensioni previdenziali
262.651
304.145
15,80%
Sostegno del reddito
17.151
18.408
7,33%
Inclusione sociale
27.512
34.104
23,96%
Famiglia
10.718
23.847
122,49%
Altre prestazioni
13.024
17.559
34,82%
331.056
398.063
20,24%
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Uscite per prestazioni per la copertura di oneri pensionistici
(in mln di euro)
Pensioni
gestioni private
Pensioni
gestioni
180.881
198.078
192.492
195.128
200.765
215.608
64.542
73.573
76.563
78.832
82.490
88.536
245.423
262.651
269.055
273.959
283.254
304.145
pubbliche
TOTALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate: Trasferimenti dello Stato destinati alla copertura di oneri pensionistici
(in mln di euro)
Pensioni
47.243
55.638
59.486
60.085
63.390
66.810
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni per la copertura di provvedimenti di sostegno del reddito
(in mln di euro)
12.672
13.346
11.390
11.536
13.099
5.974
4.487
4.320
1.564
Bonus Covid-19
6.002
2.324
Bonus 200 € (Art
8.391
2.337
2.685
3.141
3.601
2.713
1.146
1.073
1.077
1.042
17.151
33.543
24.355
26.033
18.408
Trattamenti di
disoccupazione
Integrazioni
salariali a carico
Stato
Integrazioni
salariali a carico
INPS (incluso
Covid-19)
Assegni integrativi
a carico dei fondi di
solidarietà
32 DL 50/2022) e
Bonus 150 € (DL
144/2022)
Trattamenti di
malattia
Assegni
straordinari fondi
solidarietà
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate: Trasferimenti dello Stato destinati alla copertura di provvedimenti di sostegno del reddito
(in mln di euro)
Interventi a
sostegno del
7.106
24.486*
17.978**
7.456
8.001
9.647
7.106
24.486
17.978
17.103
8.325
reddito
Bonus 200 –
Bonus 150
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
*di cui 18.023 mln Interventi a sostegno del Reddito per contrastare la pandemia da covid_19
** di cui 11.509 mln Interventi a sostegno del Reddito per contrastare la pandemia da covid_19
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni di inclusione sociale
(in mln di euro)
Assegni e
pensioni sociali
Prestazioni di
invalidità civile
Reddito e
pensione di
4.627
4.855
4.938
5.005
5.222
5.781
17.046
18.832
18.699
18.929
20.535
21.619
3.825
7.198
8.871
8.039
6.688
2.203
21.673
27.512
31.660
35.008
33.796
34.104
cittadinanza
Reddito di
Emergenza
Supporto per la
formazione (DL
48/2023)
INCLUSIONE
SOCIALE
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate: Trasferimenti dello Stato destinati alla copertura di prestazioni di inclusione sociale
(in mln di euro)
Assegni e
pensioni sociali
Prestazioni agli
invalidi civili
Reddito e
pensione di
3.450
3.916
4.066
4.057
3.950
4.765
17.288
18.874
19.246
19.913
20.729
21.498
3.879
7.189
8.433
8.126
6.933
20.738
26.669
30.501
32.403
32.805
33.212
cittadinanza
Supporto per la
formazione (DL
48/2023)
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Uscite per prestazioni per oneri a sostegno della Famiglia
(in mln di euro)
5.440
5.197
6.685
3.446
12.853
18.246
2.852
2.709
2.717
2.604
2.539
Assegni di Natalità
Rette di Asili Nido-
1.311
1.405
1.372
1.511
1.828
10.718
11.334
11.825
21.242
23.847
Assegni al nucleo
familiare
Assegno Unico –
D.Lgs 230/2021
Trattamenti di
maternità
ordinarie
Congedi parentali
ordinari
Congedi parentali
Covid-19
Bonus baby-sitting
Covid-19
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate: Trasferimenti dello Stato destinati per oneri a sostegno della Famiglia
(in mln di euro)
Interventi a favore
della famiglia
Interventi a favore
della famiglia per
6.012
5.925
8.231
3.729
3.383
3.927
12.913
18.211
6.012
9.852
8.231
16.642
21.594
contrastare la
pandemia da
covid_19
Assegno Unico
per i figli
Totale
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
(in mln di euro)
7.193
8.095
8.109
8.781
9.707
4.548
4.198
5.508
6.521
6.878
Altro
ALTRE
13.024
13.925
14.695
16.394
17.559
TFS/TFR
dipendenti pubblici
TFR dipendenti
privati
TFR Fondo di
garanzia
Prestazioni
creditizie e sociali
PRESTAZIONI
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
3. Relazione Entrate/Uscite correnti
Alla disamina delle singole voci di entrate ed uscite correnti, segue il confronto delle voci di bilancio
separatamente esaminate in precedenza.
La gestione finanziaria di competenza, con tutte le sue componenti racchiuse nei macro-aggregati più
rilevanti, è rappresentata in un’unica tabella che permette la visione della situazione complessiva con i
saldi di parte corrente per l’anno 2013 e per il periodo 2019-2023.
Dal 2013 al 2023 si registra una crescita percentuale del 28,08% delle entrate contributive, del 65,82% dei
trasferimenti, del 31,17% delle uscite per prestazioni istituzionali.
Il saldo di parte corrente, negativo nel 2013 (-8.799 mln), diventa positivo nel 2023 (7.668 mln).
I grafici mostrano visivamente l’andamento dei rapporti tra entrate correnti ed uscite correnti
complessivamente intese.
La gestione delle entrate correnti complessive nell’ultimo decennio ha seguito un trend costante di
crescita, con una accelerazione a partire dal 2020, anno nel quale la pandemia da covid_19 ha colpito il
nostro paese, oltre che l’intero pianeta. L’unica eccezione è rappresentata dall’anno 2020, per la parte
entrate contributive (che registra una flessione rispetto al dato dell’anno precedente), subito compensata
nel triennio successivo contraddistinto dalla ripresa economica e dall’incremento occupazionale.
La quota trasferimenti nel periodo 2020 – 2023 ha subito un incremento più che proporzionale (+63%),
rispetto a quanto avvenuto per le entrate contributive (+28%).
Dal punto di vista delle uscite per prestazioni istituzionali, queste sono aumentate proporzionalmente con
l’aumento delle entrate contributive. L’aumento è più marcato nell’ultimo quinquennio di riferimento (si
rinvia al grafico dedicato di confronto tra le voci descritte: entrate contributive, trasferimenti, uscite per
prestazioni).
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Gestione finanziaria di competenza. Saldo di parte corrente
(in mln di euro)
Entrate
210.141
236.211
225.150
236.893
256.138
269.152
99.396
114.527
145.189
144.945
159.566
164.822
4.116
4.487
3.345
4.544
4.893
5.219
313.653
355.224
373.684
386.382
420.597
439.193
2.613
2.342
2.366
2.373
2.475
2.583
319.517
345.831
374.253
382.156
403.533
428.709
303.464
331.056
359.517
359.843
380.718
398.063
322.453
348.441
376.877
384.772
406.242
431.526
-8.799
6.783
-3.192
1.610
14.354
7.668
contributive
Trasferimenti
Altre entrate
Totale Entrate
correnti
Funzionamento
Interventi diversi
Di cui uscite per
prestazioni
istituzionali
Trattamenti di
quiescenza,
integrativi e
sostitutivi
Totale Uscite
correnti
Saldo di parte
corrente
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Entrate/Uscite correnti. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Variazione %
210.141
269.152
28,08 %
99.396
164.822
65,82 %
Totale Entrate correnti
313.653
439.193
40,03 %
Uscite per prestazioni
303.464
398.063
31,17 %
Totale Uscite correnti
322.453
431.526
33,83 %
Entrate contributive
Trasferimenti
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Entrate contributive – Trasferimenti – Uscite per prestazioni
(in mln di euro)
450.000
400.000
350.000
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
Entrate contributive
210.141
236.211
225.150
236.893
256.138
269.152
Trasferimenti
99.396
114.527
145.189
144.945
159.566
164.822
Uscite per prestazioni 303.464
331.056
359.517
359.843
380.718
398.063
Entrate contributive
Trasferimenti
Uscite per prestazioni
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
(in mln di euro)
Entrate/Uscite
500.000
450.000
420.597
400.000
350.000
355.224
439.193
386.382
373.684
313.653
300.000
250.000
431.526
384.772
322.453
348.441
200.000
150.000
406.242
376.877
100.000
50.000
Entrate
313.653
355.224
373.684
386.382
420.597
439.193
Uscite
322.453
348.441
376.877
384.772
406.242
431.526
Entrate
Uscite
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
(in mln di euro)
Saldo di parte corrente
20.000
14.354
15.000
10.000
7.668
6.783
5.000
1.610
-8.799
-5.000
-10.000
Saldo di parte corrente
-3.192
-8.799
6.783
-3.192
1.610
14.354
7.668
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
4. Principali gestioni e fondi amministrati
Il Bilancio dell’INPS, unitario dal punto di vista finanziario e patrimoniale, può essere rappresentato come
un complesso mosaico di 55 gestioni previdenziali e assistenziali, ciascuna con la propria autonomia
contabile ed economica. Le gestioni derivano da specifici provvedimenti di legge che ne definiscono la
natura e le categorie di lavoratori di riferimento.
Vi sono, dunque, gestioni che erogano prestazioni di natura pensionistica e gestioni per le prestazioni non
pensionistiche (come i trattamenti di cassa integrazione, malattia, maternità, ecc.), a fronte di entrate da
contribuzioni a carico degli iscritti (datori di lavoro e lavoratori) o di trasferimenti da parte della fiscalità
generale. Si annoverano specifiche gestioni per i lavoratori dipendenti privati, per i lavoratori dipendenti
pubblici, per i lavoratori autonomi, i fondi speciali per particolari settori o categorie professionali.
Queste gestioni, pur autonome dal punto di vista economico e patrimoniale, sono comunicanti ai fini della
cassa per cui, nell’ambito della redazione del Bilancio unico dell’Istituto, si assiste alla compensazione tra
le posizioni di avanzo e di disavanzo registrate di anno in anno dalle stesse.
Le tabelle e i grafici che seguono fanno riferimento alle principali gestioni amministrate dall’INPS,
riepilogandone i principali risultati con riferimento all’arco temporale 2019-2023, e fanno emergere un
quadro segnato da ampie differenze. In particolare, il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti – FPLD
(riferimento per le prestazioni pensionistiche per i dipendenti privati), la Gestione Prestazioni Temporanee
– GPT (che eroga le prestazioni di cassa integrazione, malattia, maternità) e la Gestione Separata – GS
(riferimento per i lavoratori parasubordinati e per i liberi professionisti) registrano saldi positivi tra entrate
e uscite in tutti gli anni considerati (ad eccezione della GPT nel 2020, a causa dell’impatto della pandemia
in termini di cassa integrazione). Le gestioni di riferimento del lavoro autonomo (Artigiani, Commercianti,
Coltivatori Diretti Coloni Mezzadri – CDCM) registrano saldi negativi, così come, in maniera ancora più
evidente, la gestione del lavoro pubblico (ex INPDAP).
I saldi annuali registrati dalle gestioni si riflettono nella situazione patrimoniale accumulatasi nel tempo.
Al 2023, da un lato, registrano una situazione patrimoniale positiva consistente la GPT (per oltre 230
miliardi di euro) e la GS (per oltre 163 miliardi); dall’altro lato, registrano una situazione patrimoniale
negativa la gestione CDCM (per quasi 100 miliardi di euro), la gestione Artigiani (oltre 95 miliardi), la
gestione ex INPDAP (oltre 85) e la gestione Commercianti (quasi 25). Il FPLD registra un negativo di quasi
65 miliardi in graduale assorbimento visti gli avanzi registrati negli ultimi anni.
L’unicità del Bilancio dell’Istituto e la conseguente compensazione degli avanzi e disavanzi delle gestioni
comporta un sostanziale e sistematico trasferimento di risorse dalle gestioni in attivo a quelle in negativo.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
4.1. Quadro complessivo delle principali gestioni e fondi amministrati. anno 2023
(in mln di euro)
FPLD.
ex INPDAP. Gestione
Fondo
Gestione
pensioni
prestazioni
lavoratori
temporanee
dipendenti
Gettito
contributivo
Spesa per
prestazioni
Trasferimenti
Risultato di
esercizio
Situazione
patrimoniale
Artigiani
Commercianti
CD/CM.
speciale di previdenza
Coltivatori
Gestione
per i dipendenti
diretti,
separata
dell’amministrazione
coloni e
pubblica
mezzadri
130.482
27.461
62.047
9.850
12.277
1.247
10.782
132.481
12.943
81.676
13.393
11.686
2.970
2.191
13.676
2.475
17.004
361,2
354,6
425,3
7.869
12.661
-18.985
-4.815
-1.937
-2.051
9.143
-64.594
230.079
-85.643
-95.271
-24.602
-99.413
163.265
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
4.2. Spese per prestazioni istituzionali delle principali gestioni e fondi amministrati. anno 2023
(in mln di euro)
Gestione/Fondo
Spese a carico della
Spese a carico
Totale spese per
gestione/fondo
prestazioni
istituzionali
FPLD. Fondo pensioni
132.481,4
lavoratori dipendenti
31.811,5*
164.292,9
Di cui onere a carico
della GPT: 347,5
ex INPDAP. Gestione
Prestazioni
speciale di previdenza
pensionistiche
per i dipendenti
Altre
dell’amministrazione
71.733,3
16.791,0
88.524,4
9.942,2
213,0
10.155,3
13.392,5
3.954,1
17.346,7
2.031,3
13.716,8
3.685,2
6.655,6
174,4
2.365,9
prestazioni
pubblica
Artigiani
Totale
Di cui:
Maternità
Commercianti
11.685,5
Di cui:
Maternità
CD/CM. Coltivatori
Totale
2.970,3
diretti, coloni e mezzadri
Di cui:
GS. Gestione separata
Di cui:
Maternità
Totale
2.191,4
Disoccupazione
Maternità
ISCRO
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
*Quota comprensiva dell’onere a carico della GPT interamente riferito alla prestazione di assegni per il nucleo familiare (ANF ai pensionati)
Gestione prestazioni temporanee (GPT). Rapporto entrate/uscite per prestazioni 2023
(in mln di euro)
Gettito contributivo
Spese per prestazioni
Trattamenti di famiglia
8.585
Trattamenti di integrazione salariale
3.519
1.417
Trattamenti di ASpI/mini ASpI /NASpI
6.637
5.865
Trattamenti economici di malattia e
7.730
4.215
Trattamenti di disoccupazione
maternità
Trattamenti di fine rapporto
Fondo garanzia art. 16, c. 2 lett. a)
D.lgs. 252/05
TOTALE
27.461
12.943
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
4.3. Risultato di esercizio e situazione patrimoniale. Principali gestioni e fondi amministrati
FPLD. Fondo Lavoratori Dipendenti
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31dicembre
3.267
-100.100
-99.788
7.735
-92.053
10.969
-76.421
7.869
-64.594
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
GPT. Gestione delle prestazioni temporanee
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31dicembre
5.583
204.451
-3.803
200.648
6.965
207.613
9.795
217.418
12.661
230.079
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
ex INPDAP. Gestione speciale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31 dicembre
-12.498
-22.245
-14.023
-36.267
-14.435
-50.703
-15.969
-66.658
-18.985
-85.643
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Gestioni lavoratori autonomi
Artigiani
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31 dicembre
-5.461
-74.871
-6.406
-81.277
-5.704
-86.981
-4.223
-90.836
-4.815
-95.271
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Commercianti
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31 dicembre
-2.784
-14.281
-4.438
-18.720
-2.247
-20.967
-1.701
-22.665
-1.937
-24.602
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
CD/CM
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31 dicembre
-2.724
-89.862
-2.565
-92.427
-2.911
-95.337
-2.333
-97.517
-2.051
-99.413
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Gestione separata
(in mln di euro)
Risultato di esercizio
Situazione patrimoniale al 31 dicembre
7.226
130.923
6.885
137.778
7.631
145.409
8.711
154.122
9.143
163.265
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Principali gestioni e fondi amministrati a confronto. Risultato economico di esercizio
Risultato economico di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
ex INPDAP
Artigiani
Commercianti
3.267
5.583
-12.498
-5.461
-2.784
-2.724
7.226
-3.803
-14.023
-6.406
-4.438
-2.565
6.885
7.735
6.965
-14.435
-5.704
-2.247
-2.911
7.631
10.969
9.795
-15.969
-4.223
-1.701
-2.333
8.711
7.869
12.661
-18.985
-4.815
-1.937
-2.051
9.143
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Risultato economico di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
15.000
10.000
5.000
-5.000
-10.000
-15.000
-20.000
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Risultato economico di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
15.000
10.000
5.000
-5.000
-10.000
ex INPDAP
-15.000
-20.000
Artigiani
Commercianti
3.267
7.735
10.969
7.869
5.583
-3.803
6.965
9.795
12.661
ex INPDAP
-12.498
-14.023
-14.435
-15.969
-18.985
Artigiani
-5.461
-6.406
-5.704
-4.223
-4.815
Commercianti
-2.784
-4.438
-2.247
-1.701
-1.937
-2.724
-2.565
-2.911
-2.333
-2.051
7.226
6.885
7.631
8.711
9.143
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Principali gestioni e fondi amministrati a confronto. Situazione patrimoniale di esercizio
Situazione patrimoniale di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
ex INPDAP
Artigiani
Commercianti
-100.100
204.451
-22.245
-74.871
-14.281
-89.862
130.923
-99.788
200.648
-36.267
-81.277
-18.720
-92.427
137.778
-92.053
207.613
-50.703
-86.981
-20.967
-95.337
145.409
-76.421
217.418
-66.658
-90.836
-22.665
-97.517
154.122
-64.594
230.079
-85.643
-95.271
-24.602
-99.413
163.265
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Situazione patrimoniale di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
-50.000
-100.000
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Situazione patrimoniale di esercizio delle principali gestioni e fondi amministrati
(in mln di euro)
250.000
200.000
150.000
ex INPDAP
100.000
Artigiani
Commercianti
50.000
-50.000
-100.000
-150.000
-100.100
-99.788
-92.053
-76.421
-64.594
204.451
200.648
207.613
217.418
230.079
ex INPDAP
-22.245
-36.267
-50.703
-66.658
-85.643
Artigiani
-74.871
-81.277
-86.981
-90.836
-95.271
Commercianti
-14.281
-18.720
-20.967
-22.665
-24.602
-89.862
-92.427
-95.337
-97.517
-99.413
130.923
137.778
145.409
154.122
163.265
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
5. FOCUS dedicato alle Pensioni
Nel 2023 il totale delle uscite per prestazioni istituzionali è stato pari a 398.063 mln, su tale aggregato di
bilancio, l’uscita per prestazioni di natura pensionistica incide per un importo di 304.145 mln di euro. La
crescita percentuale della spesa rispetto al 2019 è pari al 15,80% (nel 2019 era di 262.651 mln), mentre
rispetto al 2013 è del 23,93% (245.423 mln).
La spesa per pensioni assistenziali è di 25.313,6 mln nel 2023, di cui 19.653,7 per prestazioni agli invalidi
civili e 5.659,9 mln per assegni e pensioni sociali. La crescita percentuale della spesa complessiva rispetto
al 2019 è pari al 15,25% (nel 2019 era di 21.963,4 mln), rispetto al 2013 è del 16,80% (nel 2013 era di
21.673 mln).
quantificati in 66.810 mln, quelli per misure assistenziali in 26.263 mln (21.498 per prestazioni agli invalidi
civili e 4.765 per assegni e pensioni sociali). La crescita dei trasferimenti dal 2013 al 2023 misura uno
scostamento percentuale pari al 41,42% per le pensioni, 38,12% per assegni e pensioni sociali e 24,35%
per le prestazioni agli invalidi civili.
L’esposizione dei dati in questo capitolo permette di apprezzare l’andamento della spesa pensionistica
nell’ultimo quinquennio per gli iscritti ai principali fondi e gestioni amministrate dall’Istituto (par.5.3).
Si riporta il totale degli importi erogati nel 2023:
– Fondo pensioni lavoratori dipendenti: 140.262,62 mln
– Gestione speciale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, ex INPDAP:
86.933,91 mln
– Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani: 25.180,29 mln
– Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali:
20.123,56 mln
– Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri:
11.583,53 mln
– Gestione Separata: 2.076,35 mln
Sono successivamente rappresentate le quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni per
l’anno 2023, desunte dall’analisi dei singoli bilanci delle gestioni che espongono il dettaglio delle uscite per
prestazioni istituzionali, distinguendo la diversa fonte di finanziamento; emerge che l’integrazione risulta
a carico delle gestioni pensionistiche per la parte più consistente (4.769 mln). La quota di integrazione a
carico della GIAS (pari a 773,74 mln) è riconducibile a successivi interventi normativi che hanno ampliato
Il valore della spesa per pensioni è stato analizzato anche in ordine alla diversa tipologia di prestazione
erogata: pensione di vecchiaia, anzianità e anticipata, invalidità e destinata ai superstiti. Le uscite più
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
consistenti, per tutte le categorie di lavoratori oggetto di analisi, sono rintracciabili nelle uscite per pensioni
anticipate e di anzianità.
I dati contenuti nelle tabelle finali del capitolo (par.5.4) permettono di verificare l’evoluzione del rapporto
tra numero degli iscritti e pensioni in essere alla fine dell’anno e tra ammontare dei contributi e prestazioni
erogate per alcune delle principali gestioni e fondi amministrati.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Spesa per pensioni
Uscite per pensioni 2013. Dettaglio
(in mln di euro)
Pensioni previdenziali
245.423
Pensioni assistenziali
21.673
Totale
267.096
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
PENSIONI PREVIDENZIALI. Dati complessivi. Uscite per prestazioni
(in mln di euro)
Pensioni gestioni
198.078
192.492
195.128
200.765
215.608
73.573
76.563
78.832
82.490
88.536
262.651
269.055
273.959
283.254
304.145
private
Pensioni gestioni
pubbliche
PENSIONI
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
INVALIDI CIVILI e ASSEGNI SOCIALI. Pensioni – importi annui erogati
(in mln di euro)
Invalidi civili
15.998
15.840,9
15.758
16.375,2
18.318,8
Ciechi civili
1.082
1.047,6
1.029,4
1.030,5
1.087,4
Sordomuti
212,7
230,8
237,4
247,4
17.275,9
17.101,4
17.018,4
17.643,2
19.653,7
161,5
124,8
assegni sociali
4.505,3
4.478,8
4.785
4.996,3
5.589,3
assegni vitalizi
4.687,5
4.622,8
4.896,6
5.082,5
5.659,9
21.963,4
21.724,2
21.915
22.725,7
25.313,6
Totale invalidi
civili
pensioni sociali
Totale assegni
sociali
Totale pensioni
assistenziali
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Uscite per pensioni. Variazione percentuale tra il 2013 e il 2023
(valori percentuali)
Variazione %
Pensioni previdenziali
245.423
304.145
23,93%
Pensioni assistenziali
21.673
27.400
26,42%
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
5.2. Pensioni previdenziali. Importi erogati nel 2023. Principali gestioni/fondi amministrati
Valore della spesa per pensioni. Principali gestioni/fondi amministrati
TOTALE importi annui erogati e numero di pensioni. anno 2023
(in mln di euro)
Numero di pensioni
Gestione/Fondo
FPLD. (escluse contabilità separate)
125.273,99
FPLD. Fondo Trasporti
88.832
2.155,76
FPLD. Fondo Elettrici
92.962
2.837,97
FPLD. Fondo Telefonici
73.456
2.146,74
128.206
7.238,02
10.048
610,14
140.262,62
28.008,34
17.065
356,11
3.377
79,94
92.746
5.962,54
52.526,98
ex INPDAP. Totale
86.933,91
Artigiani
25.180,29
Commercianti
20.123,56
CD/CM Post 88
10.987,87
CD/CM Ante 89
102.408
595,66
GS. Gestione separata
586.476
2.076,35
FPLD. EX INPDAI
FPLD. EX INPGI
FPLD. Totale
ex INPDAP. Cassa pensioni
dipendenti enti locali
ex INPDAP. Cassa pensioni
insegnanti
ex INPDAP. Cassa pensioni ufficiali
giudiziari
ex INPDAP. Cassa pensioni sanitari
ex INPDAP. Cassa trattamenti
pensionistici dipendenti statali
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023. TOTALI
(in mln di euro)
Fondo/Gestione
A carico GIAS
A carico delle gestioni
pensionistiche
FPLD. Fondo pensioni lavoratori dipendenti
382,49
2.777,24
Artigiani
156,14
717,38
Commercianti
116,17
553,03
CD/CM. Coltivatori diretti, coloni e mezzadri
115,17
718,65
773,74
4.769
ex INPDAP. Gestione speciale di previdenza per i
dipendenti dell’amministrazione pubblica
Gestione Separata
TOTALI
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023
(in mln di euro)
FPLD. Fondo pensioni lavoratori dipendenti
Fonte
A carico GIAS
A carico delle gestioni
pensionistiche
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
2.777,24
integr. tratt. min. – art. 1, l. 222/84
228,20
quota di integrazione al minimo per modifica limiti
28,73
reddito- art. 11, co. 38, l. 537/93
onere per modifica integrazione al trattamento
minimo
magg. sociale tratt. minimo – art. 38, lett. a), l.
120,62
448/2001
TOTALI
382,49
2.777,24
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023
(in mln di euro)
ex INPDAP. Gestione speciale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica
Fonte
A carico GIAS
A carico delle gestioni
pensionistiche
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
incremento pensioni minime – art. 1 c. 310 l.
197/2022
TOTALI
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023
(in mln di euro)
GS. Gestione separata
Fonte
A carico GIAS
A carico delle gestioni
pensionistiche
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
incremento pensioni minime – art. 1 c. 310 l.
197/2022
TOTALI
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Quote di integrazione al trattamento minimo delle pensioni. Anno 2023
(in mln di euro)
Fonte
A carico GIAS
A carico delle gestioni
pensionistiche
Artigiani
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
717,38
incremento pensioni minime – art. 1 c. 310 l.
77,08
197/2022
integr. tratt. min. – art. 1, l. 222/84
35,94
magg. sociale tratt. minimo – art. 38, lett. a), l.
39,62
448/2001
onere per modifica integrazione al trattamento
minimo – art. 1, l. 385/2000
quota di integrazione al minimo per modifica limiti
reddito- art. 11, co. 38, l. 537/93
TOTALI
156,14
717,38
Commercianti
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
553,03
incremento pensioni minime – art. 1 c. 310 l.
56,65
197/2022
integr. tratt. min. – art. 1, l. 222/84
33,68
magg. sociale tratt. minimo – art. 38, lett. a), l.
21,03
448/2001
onere per modifica integrazione al trattamento
minimo – art. 1, l. 385/2000
quota di integrazione al minimo per modifica limiti
reddito- art. 11, co. 38, l. 537/93
TOTALI
116,17
553,03
CD/CM. Coltivatori diretti, coloni e mezzadri
quote di integraz. min. pensione-art.6 l.638/83
718,65
incremento pensioni minime – art. 1 c. 310 l.
68,69
197/2022
integr. tratt. min. – art. 1, l. 222/84
29,35
magg. sociale tratt. minimo – art. 38, lett. a), l.
12,54
448/2001
onere per modifica integrazione al trattamento
minimo – art. 1, l. 385/2000
quota di integrazione al minimo per modifica limiti
reddito- art. 11, co. 38, l. 537/93
TOTALI
115,17
718,65
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Valore della spesa per pensioni per tipologia di pensione e fondo
VECCHIAIA. Pensioni – importi annui
(in mln di euro)
Gestione/Fondo
FPLD. (escluse contabilità separate)
28.936,69
FPLD. Fondo Trasporti
642,90
FPLD. Fondo Elettrici
169,80
FPLD. Fondo Telefonici
192,91
FPLD. EX INPDAI
1.224,26
FPLD. EX INPGI
492,35
ex INPDAP. Cassa pensioni dipendenti enti locali
3.896,91
ex INPDAP. Cassa pensioni insegnanti
69,95
ex INPDAP. Cassa pensioni ufficiali giudiziari
25,45
ex INPDAP. Cassa pensioni sanitari
1.200,16
ex INPDAP. Cassa trattamenti pensionistici
9.357,96
dipendenti statali
Artigiani
5.104,02
Commercianti
6.684,39
CD/CM Post 88
2.869,91
CD/CM Ante 89
71,50
GS. Gestione separata
1.939,01
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
ANZIANITÀ/ANTICIPATE. Pensioni – importi annui
(in mln di euro)
Gestione/Fondo
FPLD. (escluse contabilità separate)
69.707,60
FPLD. Fondo Trasporti
740,03
FPLD. Fondo Elettrici
2.108,85
FPLD. Fondo Telefonici
1.632,25
FPLD. EX INPDAI
4.797,85
FPLD. EX INPGI
ex INPDAP. Cassa pensioni dipendenti enti locali
19.527,94
ex INPDAP. Cassa pensioni insegnanti
261,64
ex INPDAP. Cassa pensioni ufficiali giudiziari
39,01
ex INPDAP. Cassa pensioni sanitari
3.939,33
ex INPDAP. Cassa trattamenti pensionistici
32.992,14
dipendenti statali
Artigiani
15.402,30
Commercianti
10.221,00
CD/CM Post 88
6.375,95
CD/CM Ante 89
10,76
GS. Gestione separata
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
INVALIDITÀ. Pensioni – importi annui
(in mln di euro)
Gestione/Fondo
FPLD. (escluse contabilità separate)
5.216,93
FPLD. Fondo Trasporti
168,28
FPLD. Fondo Elettrici
26,72
FPLD. Fondo Telefonici
29,61
FPLD. EX INPDAI
59,61
FPLD. EX INPGI
ex INPDAP. Cassa pensioni dipendenti enti locali
1.140,92
ex INPDAP. Cassa pensioni insegnanti
13,53
ex INPDAP. Cassa pensioni ufficiali giudiziari
ex INPDAP. Cassa pensioni sanitari
156,43
ex INPDAP. Cassa trattamenti pensionistici
4.175,54
dipendenti statali
Artigiani
725,27
Commercianti
564,36
CD/CM Post 88
184,60
CD/CM Ante 89
184,14
GS. Gestione separata
16,36
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
SUPERSTITI. Pensioni – importi annui
(in mln di euro)
Gestione/Fondo
FPLD. (escluse contabilità separate)
21.412,77
FPLD. Fondo Trasporti
604,54
FPLD. Fondo Elettrici
532,60
FPLD. Fondo Telefonici
291,95
FPLD. EX INPDAI
1.156,29
FPLD. EX INPGI
108,52
ex INPDAP. Cassa pensioni dipendenti enti locali
3.442,55
ex INPDAP. Cassa pensioni insegnanti
10,97
ex INPDAP. Cassa pensioni ufficiali giudiziari
13,19
ex INPDAP. Cassa pensioni sanitari
666,60
ex INPDAP. Cassa trattamenti pensionistici
6.001,33
dipendenti statali
Artigiani
3.948,70
Commercianti
2.653,79
CD/CM Post 88
1.557,40
CD/CM Ante 89
329,25
GS. Gestione separata
120,97
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
5.3. Iscritti e pensioni in essere alla fine dell’anno e ammontare contributi e prestazioni
FPLD. Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti
Iscritti (*)
Pensioni
Contributi
Prestazioni
(in mln) (**)
(in mln) (***)
Rapporto
Iscritti
Contributi
Pensioni
Prestazioni
113.377
115.806
104.046
116.802
113.685
117.120
124.430
122.009
130.993
132.481
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
* = valore medio dell’anno.
** = comprensivi delle quote di partecipazione degli iscritti.
*** = gli importi indicati sono al netto degli oneri pensionistici ritenuti di natura non previdenziale, posti a carico della Gestione
degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali ai sensi dell’art. 37 della legge n. 88/1989.
Artigiani. Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli Artigiani
Iscritti
Pensioni
Contributi
Prestazioni (1)
(in mln)
(in mln)
Rapporto
Iscritti
Pensioni
Contributi
Prestazioni
8.222
11.797
8.058
11.815
7.855
12.199
9.156
12.109
9.872
13.393
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
(1) Gli importi indicati sono al netto degli oneri pensionistici ritenuti di natura non previdenziale, posti a carico della Gestione
degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali ai sensi dell’art. 37 della legge n. 88/1989.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
Commercianti. Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali
Iscritti
Pensioni
Contributi
Prestazioni (1)
(in mln)
(in mln)
10.652
10.428
10.342
11.517
12.309
10.187
10.252
10.332
10.669
11.686
Rapporto
Iscritti
Contributi
Pensioni
Prestazioni
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
(1) Gli importi indicati sono al netto degli oneri pensionistici ritenuti di natura non previdenziale, posti a carico della Gestione degli
interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali ai sensi dell’art. 37 della legge n. 88/1989.
CDCM. Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Iscritti
Pensioni
Contributi
Prestazioni
(in mln) (*)
(in mln) (**)
Rapporto
Iscritti
Contributi
Pensioni
Prestazioni
444.863
1.272
3.750
434.220
1.266
3.484
436.200
1.269
3.921
431.526
1.258
3.508
421.679
1.247
2.970
Fonte: Elaborazione Segreteria del CIV su dati forniti dalla Direzione Generale – Direzione Centrale Bilanci, contabilità e servizi fiscali
(*) I contributi comprendono i contributi volontari e la copertura del minor gettito per esoneri e riduzioni contributive.
(**) Gli importi indicati sono al netto degli oneri pensionistici ritenuti di natura non previdenziale, posti a carico della Gestione degli
interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali ai sensi dell’art. 37 della L. n. 88/1989.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
6. Considerazioni conclusive
Valutare la natura delle entrate e delle uscite dell’INPS, anche in rapporto al carattere previdenziale e
assistenziale delle prestazioni, significa in qualche modo descrivere la struttura del Welfare State del
Paese, anche nella sua evoluzione storica, considerando che l’Istituto rappresenta oggi la più importante
infrastruttura sociale italiana e comunitaria, che gestisce risorse pari a circa la metà dell’intero bilancio
dello Stato.
I lavori che vengono presentati in questo testo illustrano il percorso del sistema previdenziale e di
protezione sociale dalla fine dell’800 ad oggi, ne descrivono le platee di lavoratori e cittadini coinvolti, le
forme di finanziamento e il rapporto fra le forme di finanziamento e la natura, previdenziale/lavoristica o
universalistica, delle prestazioni.
Sullo sfondo vi sono le trasformazioni sociali, economiche e politiche che hanno interessato il Paese in
questo periodo storico e il ruolo che in esse hanno avuto i soggetti della rappresentanza politica e sociale
nel determinare le ricadute normative che hanno fatto evolvere e crescere il sistema.
Il percorso storico evidenzia che le prime forme di assicurazione sociale pubbliche per i lavoratori
dipendenti riguardarono i rischi legati alla malattia e agli infortuni sul lavoro, la maternità, poi la vecchiaia
e il sostegno al reddito in caso di sospensione del lavoro o di disoccupazione, evidenziando l’importanza
che in questo percorso hanno avuto i principi fissati nella Carta Costituzionale.
Si descrive inoltre i diversi punti di vista che si possono assumere nel definire cosa si può intendere per
previdenza e cosa per assistenza, in particolare per quanto concerne il loro rapporto con le fonti di
finanziamento, le platee coinvolte e le condizioni d’accesso alle prestazioni e la giurisprudenza connessa.
L’analisi evidenzia come, negli anni, alle originali forme di protezione gestite dagli Istituti previdenziali
pubblici, rivolte esclusivamente ai lavoratori dipendenti e finanziate prevalentemente dalla contribuzione
obbligatoria dei lavoratori e delle imprese, si sono aggiunte progressivamente altre prestazioni di natura
prevalentemente assistenziale, come l’invalidità civile, il sostegno alla famiglia, le misure di contrasto alla
povertà, e altre misure, strutturali o temporanee, molto spesso definite “bonus”.
Per quanto riguarda la spesa pensionistica, negli ultimi decenni abbiamo assistito a una sostanziale
stabilizzazione, in termini reali, della spesa pensionistica. Ciò è avvenuto, nonostante alcuni interventi
abbiano ampliato le forme di flessibilità in uscita (si veda Quota 100, Ape sociale, intervento a favore dei
lavoratori Precoci e Opzione donna), per effetto delle due riforme in materia, la Riforma Dini e la Riforma
Fornero, che hanno fortemente ritracciato verso il basso la curva di crescita della spesa.
Al contempo, sono state introdotte diverse misure di carattere assistenziale e comunque sociale, in
particolare gli interventi di contrasto alla povertà, nelle sue diverse versioni, e quelli a sostegno della
famiglia, in particolare con l’introduzione dell’assegno unico universale.
Sul versante delle entrate dell’Istituto questo processo ha determinato una crescita delle entrate
contributive sostanzialmente allineata alla dinamica inflattiva e del mercato del lavoro (del 28% dal 2013
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
al 2023, mentre, tendenzialmente, sono cresciuti in termini reali i trasferimenti derivanti dalla fiscalità
generale, la GIAS, in particolare per sostenere le nuove prestazioni sociali (+65,8%). Tutto ciò considerando
anche gli sgravi contributivi di volta in volta introdotti a favore delle imprese e dei lavoratori, che sono stati
compensati con ulteriori specifici trasferimenti erariali.
Pertanto, il rapporto tra il gettito contributivo e i trasferimenti dalla fiscalità generale in questi anni si sono
modificati accrescendo il peso della GIAS.
L’analisi sull’attuale composizione della GIAS mette in evidenza che la parte maggioritaria della stessa è
destinata al sostegno delle misure pensionistiche (il 56,6%), in parte nella sua componente assistenziale,
come le integrazioni alle pensioni più basse, le pensioni e gli assegni sociali e di invalidità, in parte destinate
a sostenere e contenere i disavanzi delle varie gestioni previdenziali, prodotti anche a seguito di reiterati
processi di accorpamenti di vari enti di previdenza, determinando una ripartizione dei trasferimenti su
capitoli di spesa sia di natura puramente assistenziale, sia previdenziali.
L’analisi effettuata evidenzia anche una diversificazione della natura delle prestazioni se le si considera in
rapporto alle fonti di finanziamento e all’esistenza o meno della prova dei mezzi per accedervi.
In effetti, emerge che una parte della spesa pensionistica non propriamente “assistenziale” viene
sostenuta da quote di trasferimenti erariali e che la natura delle prestazioni, in rapporto alla prova dei
mezzi e più in generale agli specifici requisiti d’accesso, evidenziano situazioni ibride di difficile
collocazione.
Un ragionamento specifico va fatto invece sul tema, come evidenziato dai lavori, dell’incidenza della spesa
pensionistica sul Prodotto Interno Lordo del Paese, nonché in termini pro capite e in parità di potere
d’acquisto, in particolare in termini comparativi con gli altri Paesi comunitari; elementi contenuti nella
classificazione europea ESSPROS. A questo riguardo, nell’analisi comparativa bisogna tenere in conto che
i sistemi vigenti nei diversi paesi presentano ciascuno le proprie peculiarità, in primis con riferimento alla
percentuale della contribuzione versata, al trattamento fiscale sui contributi versati e sui redditi da
pensione erogati, quest’ultimo in Italia superiore alla media comunitaria, all’incidenza dei sistemi
previdenziali complementari e, per quanto riguarda specificamente l’Italia, al trattamento di fine lavoro.
Nella comparazione comunitaria si evidenzia anche il diverso peso che hanno sulla spesa sociale
complessiva i principali aggregati, rispetto ai quali l’Italia, è in ritardo per quanto concerne le prestazioni
sanitarie e le politiche per la casa, e con un maggior peso della spesa per pensioni.
Le elaborazioni presentate suggeriscono alcune riflessioni sul sistema, che siano in grado di guardare
anche alla prospettiva del Paese e del suo assetto di protezione sociale.
In primo luogo, considerando le trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche in corso, in particolare
quelle che coinvolgono il sistema produttivo, il mercato del lavoro e la struttura demografica, è opportuno
valutare le ricadute che questi processi stanno avendo in termini di bisogni sociali, per le persone ma anche
per i territori e per le imprese. In particolare, è importante affrontare il tema di quali possano essere le
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
nuove politiche per il lavoro e di sostegno al reddito per governare i processi di flessibilizzazione del lavoro
e di innovazione digitale e quale dovrà essere il ruolo ricoperto dai diversi soggetti coinvolti (Enti pubblici,
parti sociali, bilateralità, Agenzie per il lavoro e formative). In questo ambito si collocano anche, in senso
trasversale, le politiche di pari opportunità e di sostegno al lavoro femminile, giovanile e le politiche di
governo dei flussi migratori e dell’accoglienza.
Un altro aspetto decisivo riguarda la questione demografica, in generale e in particolare in rapporto ai temi
della sostenibilità economica e sociale del sistema. In questo ambito hanno rilievo sia le politiche di
sostegno alla natalità, possibilmente strutturali e incardinate sulla fornitura di servizi di supporto alla
conciliazione, sia quelle relative alla terza età, dal tema dell’invecchiamento attivo a quello della non
autosufficienza e della tutela della salute in generale.
In definitiva è necessario valutare come il sistema di protezione sociale, complessivamente inteso,
garantito attraverso i trasferimenti monetari ma anche, auspicabilmente sempre più, attraverso
l’erogazione di servizi, possa essere in grado di rispondere ai bisogni di una società che tendenzialmente
vede una sempre maggiore discontinuità e polarizzazione qualitativa nei percorsi professionali, un
invecchiamento della popolazione come effetto combinato della crescita della speranza di vita e il calo
della natalità, la crescita del lavoro femminile con i necessari maggiori supporti in termini di servizi alla
famiglie e di conciliazione.
Contestualmente, confermando la centralità di un sistema di protezione sociale pubblico come elemento
solidaristico a garanzia della coesione sociale del Paese, andrebbe sottoposto ad una valutazione
complessiva il rapporto tra il pilastro pubblico e i sistemi complementari di welfare, a partire dai fondi
negoziali, in particolare per quanto concerne le pensioni, la salute, le politiche educative e quelle per la
non-autosufficienza, evidenziandone i risultati, gli elementi qualitativi, le platee coinvolte, i costi e le
economie dei sistemi.
In rapporto all’evoluzione dei bisogni e ai soggetti preposti a rispondere a tali bisogni si pone il tema delle
risorse, delle diverse fonti di finanziamento e del rapporto tra la natura delle entrate e delle spese, anche
in rapporto alla natura previdenziale e assistenziale delle prestazioni.
Uno dei principali temi da approfondire in questo contesto è quale sarà il rapporto fra le prestazioni di
natura lavoristico/previdenziale e quelle a carattere universalistico, selettivo o meno.
Un primo tema concreto su cui riflettere in questa direzione potrebbe essere l’efficacia dell’attuale quadro
regolatorio delle misure a favore dei pensionati a basso reddito, nel momento in cui attualmente vigono
più misure contestuali, come le diverse forme di integrazione ai trattamenti pensionistici e l’Assegno
sociale.
Un altro aspetto riguarda le protezioni e le tutele per il lavoro autonomo, a partire dai temi legati alla tutela
delle lavoratrici madri.
La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS in rapporto alla dimensione previdenziale e assistenziale delle prestazioni
In questo ambito sarà decisivo valutare le forme di sostegno a queste misure e, più in generale, il rapporto
da determinare fra la contribuzione e la fiscalità generale nel sostenere il sistema pensionistico pubblico
del Paese, considerando che nei diversi modelli di welfare presenti in Europa il contributo della fiscalità
generale al sostegno delle prestazioni previdenziali è fortemente diversificato da Paese a Paese.
Un’altra riflessione da fare riguarda la base imponibile della contribuzione e l’equità complessiva del
sistema, tanto nelle prestazioni erogate quanto nel suo finanziamento. Le trasformazioni digitali, infatti,
stanno avendo un diverso impatto sui diversi settori economici e sulle diverse componenti del mercato del
lavoro, rendendo ancora più profonde le differenze fra i settori a più alta intensità di tecnologia, e di valore
aggiunto, rispetto ai settori più tradizionali, generalmente labour intensive e con una minore redditività.
In ogni caso, pensando al grado di sostenibilità del sistema in prospettiva, sarà fondamentale garantire un
adeguato livello di occupazione e un adeguato livello di gettito contributivo garantito da una crescita delle
retribuzioni e dei redditi effettivamente percepiti.
Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
LA NATURA DELLE ENTRATE E DELLE USCITE DELL’INPS IN RAPPORTO
ALLA DIMENSIONE PREVIDENZIALE E ASSISTENZIALE DELLE PRESTAZIONI
CIV – La natura delle entrate e delle uscite dell’INPS
Con la collaborzione della Direzione centrale Studi e Ricerche
e della Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi fiscali
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