I treni sono nuovi e con l’ultima infornata di giugno l’età media della flotta – quella che gli addetti ai lavori chiamano parco rotabile – è scesa sensibilmente, carrozze e sedili sono comodi e c’è pure lo spazio a bordo per le biciclette. Ma i tempi di percorrenza tra una città e l’altra, in quest’Isola dove il sistema dei trasporti sembra fermo a qualche decennio fa, non è cambiato per nulla.
Anzi: in alcuni casi la situazione è peggiorata. Servono almeno 3 ore per il viaggio da Cagliari a Sassari sui Blues ibridi, che però qua in Sardegna possono andare per la maggior parte del percorso solo con il vecchio motore diesel per mancanza di rete elettrificata. E a seconda del numero di fermate e del momento in cui si parte bisogna mettere in conto quasi un’ora in più.
I nuovi orari di Trenitalia sono entrati in vigore pochi giorni fa. Però ci sono poche novità positive: «Il treno più veloce impiega 14 minuti in più rispetto al 2015», osserva Michele Vacca, referente dell’associazione Utp (utenti trasporto pubblico), «in altri casi serve molto di più, nonostante i convogli siano tutti nuovi e la linea ferroviaria sia migliorata rispetto al passato».
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