Il governo ha proposto una serie di modifiche rilevanti alla manovra per il 2025, che impattano il Piano Transizione 5.0 e le agevolazioni per le piccole e medie imprese (PMI). Gli emendamenti presentati in commissione bilancio alla Camera introducono sia restrizioni che miglioramenti per incentivare gli investimenti in tecnologie innovative e sostenibili. Tra le principali novità figurano la riduzione delle aliquote agevolative, l’ampliamento della cumulabilità degli incentivi e l’introduzione di semplificazioni per le soglie di investimento ammissibili. Inoltre, vengono incentivati interventi per il risparmio energetico e per l’utilizzo di impianti fotovoltaici, con un’attenzione particolare ai progetti realizzati dalle ESCo (Energy Service Company).
Riduzione e semplificazione delle aliquote del Piano Transizione 5.0
Tra le modifiche più rilevanti vi è la riduzione delle soglie di investimento per il calcolo del credito d’imposta. Le nuove regole prevedono due fasce:
- Il 35% del costo per investimenti fino a 10 milioni di euro;
- Il 5% per la parte eccedente i 10 milioni e fino a un massimo di 50 milioni di euro per anno per ciascuna impresa beneficiaria.
Questo intervento elimina le precedenti tre soglie, riducendo così la complessità del calcolo. Tuttavia, parallelamente, le aliquote agevolative per i progetti legati al risparmio energetico subiscono alcune modifiche:
- Risparmio energetico 6-10%: Le nuove aliquote passano al 40% e al 10%;
- Risparmio energetico 10-15%: Si registrano aliquote maggiorate pari al 45% e al 15%.
Questi cambiamenti mirano a bilanciare la riduzione delle agevolazioni con una maggiore focalizzazione su investimenti più rilevanti e impattanti in termini di innovazione e sostenibilità.
Incremento degli incentivi per il fotovoltaico
Un’importante novità riguarda gli impianti fotovoltaici, che vedono un incremento delle agevolazioni. Il credito d’imposta, calcolato sulle spese sostenute per impianti fotovoltaici con specifiche caratteristiche tecnologiche, viene aumentato:
- Dal 120-140% al 130-150% del costo sostenuto, in base alla tipologia dell’impianto.
Questa misura mira a incentivare ulteriormente l’utilizzo di tecnologie rinnovabili, favorendo la transizione verso un modello produttivo più sostenibile.
Ampliamento della cumulabilità degli incentivi
Tra i miglioramenti introdotti figura un allargamento del perimetro di cumulabilità degli incentivi del Piano Transizione 5.0 con altre agevolazioni, in particolare:
- Il credito d’imposta per investimenti nella ZES Unica Mezzogiorno.
- Le agevolazioni per le Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
Questo intervento offre alle imprese la possibilità di integrare diverse agevolazioni, aumentando così la portata complessiva dei benefici fiscali ottenibili per gli investimenti.
Focus sulle ESCo: una corsia preferenziale per l’efficienza energetica
Un’ulteriore novità riguarda le Energy Service Company (ESCo), ossia imprese specializzate in interventi di efficienza energetica. In alternativa alle imprese beneficiarie, il credito d’imposta potrà essere riconosciuto direttamente alle ESCo per i progetti realizzati presso le aziende clienti.
Per accedere al beneficio, il progetto deve garantire:
- Una riduzione minima del 3% dei consumi energetici dell’intera struttura produttiva localizzata in Italia, oppure
- Una riduzione del 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
Le ESCo si assumono l’onere dell’investimento e il rischio legato all’eventuale mancato risparmio, stipulando un contratto EPC (Energy Performance Contract) che stabilisce il conseguimento degli obiettivi di efficienza e i relativi utili. Questa modalità rappresenta un’opportunità per le imprese, soprattutto le PMI, che possono beneficiare di interventi tecnologici e sostenibili senza dover gestire direttamente l’intero processo o il rischio economico connesso.
Conclusioni
Le modifiche proposte per il Piano Transizione 5.0 e le agevolazioni alle PMI introducono un duplice approccio: da un lato, si assiste a una razionalizzazione delle soglie e delle aliquote, dall’altro, si punta a potenziare specifici interventi strategici, come quelli legati all’energia rinnovabile e alla sostenibilità. Grazie alle nuove regole sulla cumulabilità e al coinvolgimento delle ESCo, il Piano mira a incentivare investimenti mirati e ad alto impatto tecnologico, favorendo una transizione più sostenibile e competitiva.
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