Arriva l’ok alla proroga a Decontribuzione Sud nel 2025.
La misura, che riconosce fino al 31 dicembre 2024 uno sgravio contributivo sui contratti a tempo indeterminato attivati nel Mezzogiorno entro giugno 2024, con un emendamento alla Legge di Bilancio 2025 presentato alla Camera, è stata confermata anche al 2025 ma con modifiche.
Infatti, la percentuale di Decontribuzione subisce una riduzione graduale: dal 1° Gennaio scende dal 30% al 25%, per poi diminuire nel 2026 al 20% e, attraverso un meccanismo progressivo, raggiungere infine prima il 15% e poi il 10% entro il 2029.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa prevede la proroga di Decontribuzione Sud nel 2025 e come la misura, anche se confermata per il Mezzogiorno, cambia nei prossimi anni.
DECONTRIBUZIONE SUD NEL 2025 MA RIDOTTA, COSA PREVEDE LA PROROGA
Prevedendo una copertura finanziaria di circa 7,1 miliardi di euro fino al 2030, con un emendamento alla Legge di Bilancio 2025 è arrivato l’ok alla proroga di Decontribuzione Sud anche nel 2025 e fino al 2029, ma con percentuali ridotte.
Nel dettaglio:
- lo sgravio contributivo riconosciuto ai datori di lavoro che assumono al Sud, è stato confermato ma in misura minore rispetto alla versione originaria. Pertanto, dal 30% scende al 25% per il 2025;
- la scala di riduzione progressiva fino al 15% entro il 2029 è stata confermata. Quindi, la decontribuzione sarà pari al 20% nel 2026 e nel 2027, per poi scendere al 10% nel 2028 e nel 2029.
Trattandosi però di un emendamento, occorre attendere l’approvazione definitiva del Parlamento per la conferma delle modifiche previste. Ricordiamo infatti che la Manovra 2025 è al momento in fase di discussione e la sua approvazione è prevista entro il 31 Dicembre.
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COME CAMBIA DECONTRIBUZIONE SUD NEL 2025
C’è da dire che la proroga di Decontribuzione Sud non è una novità. Introdotta dal Decreto Agosto nel 2020, infatti, la misura era stata già prevista per il 2025 e, con risorse stanziate dalla Legge di Bilancio 2021, poi era stata estesa fino al 31 dicembre 2029. Quello che cambia con la Legge di Bilancio 2025, se l’emendamento venisse approvato, sono le percentuali di sconto, individuate in percentuale minori (25% nel 2025) rispetto a quanto stabilito in precedenza, quando la decontribuzione era fissata al 30% nel 2025.
Mentre lo sgravio contributivo verrebbe confermato, come già previsto dalla normativa, pari al 20% nel 2026 e 2027 e al 10% nel 2028 e 2029.
Dal punto di vista pratico, le imprese del Mezzogiorno continueranno a beneficiare di sgravi sui contributi previdenziali per le assunzioni, alle stesse condizioni spiegate nella guida a Decontribuzione Sud, ma con un importo inferiore rispetto ai benefici iniziali.
Per questo motivo, per attenuare l’effetto della riduzione dello sgravi, l’emendamento alla Legge di Bilancio 2025 prevede altre misure di compensazione per il Sud. Tra cui nuove risorse per il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Nel dettaglio, il Governo aveva stanziato 3,2 miliardi per questo credito d’imposta nel 2024, ma le richieste effettive delle imprese si sono fermate a 2,55 miliardi, permettendo di riallocare l’avanzo per l’anno 2025.
Queste modifiche, tuttavia, non sono da considerarsi definitive fino all’approvazione della Legge di Bilancio 2025, prevista entro il 31 Dicembre 2024. Vi aggiorneremo non appena ci saranno novità.
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GUIDA A DECONTRIBUZIONE SUD
I requisiti di accesso, nonché le modalità di riconoscimento dello sgravio per il 2025 e gli anni avvenire, restano invece gli stessi. Per approfondire nel dettaglio come funziona, vi consigliamo la nostra guida a Decontribuzione Sud.
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