Novità con l’emendamento alla legge di Bilancio: a 64 anni ora si potrà andare in pensione. A patto però che vengano cumulati gli importi del fondo complementare e si abbiano 20 anni di contributi. Insomma, si deve essere pienamente nel regime contributivo così la somma dei contributi previdenziali con quelli complementari servirà per raggiungere l’importo richiesto. E accedere così alla pensione.
Una novità introdotta per rendere più flessibile l’accesso alla pensione, anche se al momento la norma riguarda poche persone.
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Chi può andare in pensione a 64 anni
La novità, infatti, interessa i lavoratori che sono nel pieno regime contributivo, cioè quelli che sono stati assunti successivamente al 1 gennaio del 1996 e hanno al massimo 28 anni di contributi. Un passo iniziale per allargare poi la “platea” degli interessati. Al momento si può andare in pensione a 64 anni solo se il lavoratore è in regime contributivo, ha 20 anni di contributi e solo se l’importo dell’assegno che si percepirà è pari a 3 volte la pensione minima per gli uomini e 2,8 per le donne. Per raggiungere l’importo si potrà utilizzare la rendita del fondo previdenziale complementare.
“E’ stato approvato l’emendamento della Lega a prima firma della deputata Nisini, riformulato in commissione Bilancio alla Camera, che premia la flessibilità in uscita. Per la prima volta, nella previdenza italiana si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Con il provvedimento si interviene in tema pensionistico, affrontando concretamente il problema delle pensioni povere” – ha affermato Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro. “Siamo convinti che la strada intrapresa sia quella giusta, nelle prossima finanziaria cercheremo di ampliare la platea dei lavoratori interessati” – ha specificato. Attualmente, infatti, la norma dovrebbe riguardare una parte minima di lavoratori, ma già a partire dal 2030 la platea potrebbe ampliarsi perché più persone potrebbero aver maturato i requisiti minimi. E così andare in pensione.
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