Due firme: una dell’assessore ai Trasporti, Fabrizio Ghera, l’altra dell’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini. Due firme con le quali la Regione Lazio dice in modo molto chiaro: no, il biglietto dell’autobus non salirà a due euro dall’attuale costo di un euro e mezzo per 100 minuti.
IL TESTO
La lettera è stata consegnata nella serata di lunedì in Campidoglio, all’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè. Nel testo si legge: «In merito alla situazione del trasporto pubblico locale, come già avvenuto lo scorso anno con l’incremento del contributo pari ad euro 8,8 milioni e il finanziamento di 10 milioni di euro per l’esercizio della Roma Giardinetti, la Regione Lazio ha intenzione di sostenere il trasporto su Roma incrementando in modo stabile la quota annuale ad almeno 250 milioni di euro. Per l’anno 2025 sarà possibile intervenire con un finanziamento pari a 252 milioni di euro, oltre il già confermato finanziamento per la Roma Giardinetti.
Qualora sia confermato l’incremento del riparto del Fondo Nazionale trasporti per i futuri esercizi finanziari, come perorato dall’assessore ai Trasporti in seno alla Conferenza Stato Regioni per conto della Regione Lazio, sarà possibile aumentare le somme per il trasporto pubblico locale di Roma».
In sostanza, dunque, per la prima volta da decenni, aumenta in modo stabile il contributo a Roma: da 240 a 250 milioni di euro l’anno. E, a voler esser pignoli, per il 2025 il finanziamento sarà di 252 milioni di euro. A questa quota, inoltre, va aggiunto il contributo regionale per il funzionamento della ferrovia Roma-Giardinetti, altri 10 milioni di euro. Che portano, dunque, il totale dei soldi erogati dalla Regione a favore di Palazzo Senatorio a 260 milioni di euro annui. La lettera di Righini e Ghera, però, affronta anche la questione della revisione della tariffa. Come il Messaggero aveva anticipato, il Campidoglio aveva richiesto alla Regione di alzare il costo del biglietto integrato a tempo, il bit, dall’attuale euro e 50 centesimi a 2 euro già a partire dall’anno nuovo. Contrari all’idea i sindacati, la Chiesa e la Regione. Per quest’ultima, il Comune doveva prima rivedere le politiche di agevolazione tariffaria. Le lettera, quindi, affronta la questione: «È intenzione della Giunta Regionale rivedere la tariffazione Metrebus dal titolo giornaliero fino a quello settimanale, per garantire un incremento delle entrate della bigliettazione.
IN FUTURO
arà possibile autorizzare dal 1° gennaio 2026 l’emissione di titoli con differenziazione tariffaria tra residenti nel Lazio e non, in conseguenza delle difficoltà tecniche di attuazione. Il momento economico e l’esigenza di non penalizzare le fasce meno abbienti residenti nella Capitale e nel Lazio rendono consigliabile lo sforzo economico dei bilanci delle nostre Istituzioni, lasciando inalterato il costo del BIT e inserendo parametri ISEE nelle iniziative inerenti le agevolazioni tariffarie».
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