Stati Generali delle Aree Protette
Il sindaco di Opi: “Promuovere educazione ambientale per rapporto equilibrato tra uomo e natura”
“Ringraziamo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Sottosegretario Claudio Barbaro per aver promosso questo importante appuntamento, a dieci anni dall’ultima edizione, gli Stati Generali delle Aree Protette hanno offerto un’occasione preziosa di confronto partecipato per delineare una visione capace di coniugare tutela ambientale e sviluppo socio-economico delle aree protette per l’aggiornamento della legge quadro n. 394 del 1991”. Così Antonio Di Santo, sindaco di Opi, intervenuto a Roma in occasione del Coordinamento Anci dei Sindaci delle Aree Naturali Protette in rappresentanza degli oltre 1.000 Comuni situati all’interno di parchi nazionali e regionali.
L’evento, dedicato alla revisione della Legge Quadro 394/1991, ha riunito rappresentanti delle istituzioni e i principali portatori di interesse, per tracciare insieme il futuro delle aree protette italiane, che oggi coprono il 22% del territorio nazionale.
“Ho portato la voce dei sindaci – ha sottolineato Di Santo – custodi dell’inestimabile patrimonio di biodiversità che si trova nei parchi e rappresentanti della comunità che li vivono, il cui ruolo strategico è bilanciare la tutela degli ecosistemi con il benessere sociale ed economico dei territori.
“Dobbiamo promuovere turismo sostenibile, educazione ambientale e valorizzare le risorse locali – ha aggiunto il sindaco di Opi – mettendo al centro un rapporto equilibrato tra uomo e natura, basato su dati scientifici oggettivi, che il Ministero potrà gestire in maniera coordinata attraverso una struttura dedicata”.
Nel suo intervento il sindaco Di Santo ha sottolineato poi alcune criticità da affrontare. In merito ai Servizi essenziali e infrastrutture ha ribadito la necessità che affinché i parchi diventino attrattori anche per le aree contigue, è fondamentale sviluppare servizi primari come sanità, trasporti e banda ultralarga. In tema di semplificazione amministrativa, il sindaco ha segnalato poi che solo due dei 25 parchi nazionali hanno adottato un piano del parco, a causa di iter burocratici ridondanti; in tal senso ha evidenziato la necessità di “sburocratizzare e accelerare i processi decisionali”.
Di Santo ha, quindi, evidenziato come “la condivisione dei benefici ambientali deve tradursi in un ritorno tangibile per i territori. Sosteniamo con favore l’idea del Ministero di introdurre meccanismi di compensazione economica legati ai servizi ecosistemici”.
In tema di biodiversità, il sindaco ha ricordato che “l’Italia deve allinearsi agli obiettivi del Global Biodiversity Framework, proteggendo il 30% del territorio nazionale e il 10% delle aree a protezione rigorosa entro il 2030. Tuttavia – ha detto – per raggiungere questi importanti traguardi, servono risorse adeguate e personale sufficiente”, evidenziando la cronica carenza di organico nei parchi, rappresentata a più voci nel corso degli Stati Generali e l’urgenza di superare i limiti di spesa fermi dal 2017.
Infine, Di Santo, rinnovando l’invito al legislatore a lavorare insieme per una riforma condivisa, ha ringraziato il Sottosegretario Barbaro, che ha annunciato l’avvio di un tavolo di confronto in Conferenza Unificata dedicato. “I parchi – ha concluso – rappresentano non solo un patrimonio naturale inestimabile, ma anche un’opportunità unica per il rilancio economico e culturale del nostro Paese.” Di Santo conclude: “Il Coordinamento ANCI Sindaci delle Aree Naturali Protette è pronto a contribuire con esperienze e proposte concrete per costruire un modello di gestione capace di coniugare tutela ambientale e sviluppo sostenibile, a beneficio delle generazioni future che possano vivere un mondo che guardi alla conservazione della natura non come limite ma come opportunità”.
LE PROPOSTE DEL COORDINAMENTO ANCI
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