Mutuo a tasso variabile, in arrivo dei cambiamenti nell’immediato futuro che riguarderanno famiglie e risparmiatori.
Il mercato dei mutui vive in Italia un periodo particolare, segnato com’è dal momento economico abbastanza difficile per famiglie e piccoli risparmiatori. Inflazione, nonostante le indicazioni in senso opposto, e riduzione delle risorse economiche spingono a una grande prudenza nell’approcciarsi agli strumenti di finanziamento, con riflessi inevitabili nel comparto immobiliare.
Infatti il settore ci compravendita delle case è segnalato in leggera crescita, ma senza spinte notevoli, addirittura con delle eccezioni negative, come a Milano dove si registra un calo complessivo degli affari immobiliari, anche per le condizioni particolari a livello locale (si tratta del capoluogo con i prezzi più elevati in Italia). Ma ora si intravede, per la situazione dei finanziamenti un ulteriore spiraglio, che segue il trend iniziato a giugno di quest’anno.
Mutuo a tasso variabile, che cosa succede
Proprio nei giorni scorsi la Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare di 25 punti base, pari allo 0,25 per cento, i tassi di interesse. In linea con l’obiettivo di raggiungere il 2 per cento nei prossimi mesi, se le indicazioni sul calo dell’inflazione si confermeranno.
Ma cosa comporta per i risparmiatori italiani? Nel dettaglio un calo dello 0,25 dei tassi di interesse conferma la tendenza in atto da tempo e quindi guida per un ulteriore riduzione del costo dei mutui, in particolare per quanto riguarda i mutui a tasso variabile. Certo si tratta di una contrazione lieve, stimata in circa 18 euro, ma che indica un trend positivo, dopo gli aumenti fortissimi degli ultimi anni.
Dunque un sospiro di sollievo per quanti sono alle prese con mutui a tasso variabile, con un calo complessivo di circa 66 euro da inizio 2024, portando in media la spesa intorno ai 664 euro. Meno dello scorso anno, ma distante dai 456 euro che si pagavano in media all’inizio del 2022, prima della crisi internazionale. Se le previsioni positive per il prossimo anno fossero confermate, i tassi al 2 per cento porterebbero ulteriori tagli alle spese nei mutui tassi variabili.
Le rate potrebbero attestarsi intorno ai 612 euro nel primo semestre del 2005 e scendere sotto i 600 euro nel mese di dicembre. Comunque secondo le ultime analisi i tassi variabili continuano a essere meno convenienti di quelli fissi. Con questi ultimi i TAN più convenienti al momento sul mercato partono dal 2,49 per cento con una rata di circa 564 euro. Invece per i variabili le offerte migliori stanno hanno TAN intorno al 3,68 per cento con rate iniziali di circa 635 euro al mese.
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