Crisi Coin, annunciato il taglio di altri sette negozi in Italia: in Veneto chiusi gli store di Vicenza e San Donà #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Coin annuncia la chiusura di altri sette negozi, di cui due in Veneto, nel 2025 e attende il via libera alla richiesta di una proroga di sei mesi delle misure di tutela assicurate dalla fase di composizione negoziata della crisi in atto per altri due mesi, dopo la scadenza fissata al 24 dicembre. I temi sono stati al centro di un confronto tra le parti che si è svolto a Roma, al ministero del Made in Italy nel corso del quale è stato comunque presentato un piano di risanamento secondo il quale un ritorno alla redditività dovrebbe potersi registrare nel 2026.

Negozi e dipendenti

Intanto, la serie di punti vendita da chiudere nella rete entro il 2025 è di sette, due dei quali con sede in Veneto. Il primo è quello storico di Vicenza, nella centralissima piazza Castello, l’altro è il Con outlet a San Donà di Piave (Venezia), per un totale di 22 addetti (sui 90 totali in Italia addetti alle sedi da depennare), per i quali è previsto un ricollocamento. La definizione del rapporto con i dipendenti sarà discussa in un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali fissato per il 4 febbraio. Le serrande dello store in un centro commerciale a Grugliasco, vicino a Torino erano già state abbassate alcune settimane fa. 

Rete vendita, merce e servizio

Attualmente Coin impiega in Italia complessivamente 1.331 lavoratori.
La riorganizzazione del network dei negozi, con la chiusura dei punti in cui la redditività è tra le peggiori, rappresenta uno dei tre pilastri del progetto di rilancio illustrato al ministero. Gli altri sono stati indicati come «la revisione del mix merceologico e il miglioramento del servizio tramite un maggior presidio negli store del personale». Non sono ovviamente mancate richieste relative a possibili investitori, rispetto ai quali, hanno confermato i delegati della catena veneta, «sono in corso interlocuzioni attive». I soggetti coinvolti nel dialogo pare siano tre, ma una ragionevole probabilità riguarda il fondo Europa Investimenti (Arrow Global), già acquirente di una consistente somma di crediti bancari di Coin. Le aspettative sono dunque di vedere una conversione di questi crediti in quote della società, manovra in ogni caso non ancora avvenuta. 

Fatturato giù

Relativamente ai conti, la società veneta ha accusato tra prima e dopo il Covid una discesa di fatturato da 300 a 250 milioni circa, con un Ebitda sceso in negativo. «Siamo preoccupati per questa crisi iniziata prima del Covid e che la pandemia ha aggravato – ha detto la segretaria generale della Filcams Cgil del Veneto, Cecilia de’ Pantz, presente al vertice al Mimit – e abbiamo chiesto anche la convocazione del tavolo di crisi della Regione Veneto per monitorare la situazione. I dettagli del piano industriale sono stati vaghi e contiamo di averne di più consistenti nel prossimo vertice in sede ministeriale, il 4 febbraio».

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