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Gli emendamenti approvati in materia di lavoro #finsubito prestito immediato


Si avvia a conclusione il complesso iter parlamentare che condurrà, entro la fine dell’anno, all’approvazione della legge di bilancio per il 2025. 

La commissione Bilancio della Camera, nella giornata del 17 dicembre 2024, ha terminato l’esame del disegno di legge di Bilancio 2025 approvando diversi emendamenti e  conferendo dunque mandato ai relatori.

La parola passa ora all’Assemblea della Camera dei Deputati chiamata a esprimersi sulla questione di fiducia che il Governo porrà sul provvedimento, senza poter quindi apportare correzioni ulteriori. 

Il cronoprogramma e i tempi dell’approdo in Aula della Manovra saranno stabiliti dalla conferenza dei capigruppo della Camera, convocata nella giornata del 18 dicembre 2024.

Il testo, dopo il voto alla Camera atteso già per venerdì 20 dicembre, dovrà poi passare al Senato per il via libero definitivo atteso per il 28 dicembre.

Per quanto concerne le misure in materi di lavoro e previdenza, rispetto al Disegno di Legge di bilancio A.C. 2112 approvato alla fine di ottobre , sono confluiti nel DDL i seguenti emendamenti :   

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Nuovo requisito per la NASpI – Dopo il DDL Lavoro arriva un’ulteriore stretta alle pratiche scorrette in tema di NASpI. Attualmente tra i requisiti per maturare il diritto all’indennità è richiesto lo stato di disoccupazione involontaria e 13 settimane di contributi nei quattro anni antecedenti alla perdita del lavoro.

Dal 1° gennaio 2025, l’emendamento approvato introduce un nuovo requisito contributivo ai fii della fruizione della NASpI. In presenza di un interruzione involontaria del rapporto di lavoro preceduta da dimissioni o risoluzione consensuale entro i dodici mesi antecedenti all’interruzione, il requisito contributivo non andrà verificato nei quattro anni precedenti l’interruzione volontaria, bensì a partire dalle dimissioni o risoluzioni consensuali precedentemente intervenute anche presso altro datore di lavoro.

La rilevanza delle vicende contrattuali di rapporti pregressi ,rispetto a quello per cui si chiede l’indennità, fa si che per maturare il diritto alla NASpI il lavoratore debba aver avuto un rapporto della durata minima di più di 3 mesi per far valere il requisito contributivo.

La novità mira ad evitare l’espediente per cui, in caso di dimissioni, il lavoratore ricorre ad una nuova assunzione da parte di un datore di lavoro compiacente che poi lo licenzierà per favorire la disoccupazione involontaria del lavoratore e fargli percepire la NASpI.

Mini decontribuzione SUD – Sembra cosa fatta anche per la proroga della Decontribuzione SUD. Un emendamento dell’ultima ora la reintroduce con un’aliquota ridotta con un decalage progressivo dal 25 % fino al 15%  nel 2029.

L’ultima autorizzazione di Bruxelles, ai sensi del Temporary Crisis and Transition Framework (TCTF), ha esteso l’esonero contributivo per tutto il 2024, ma solo con riferimento a nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate entro il 30 giugno 2024.  Ora cambia la fonte di finanziamento della misure rinvenute nel Fondo per il finanziamento di interventi volti a ridurre il divario occupazionale e sostenere lo sviluppo dell’attività imprenditoriale nelle aree svantaggiate del Paese nella misura di 7,2 miliardi di euro, fino al 2030. Al fondo, con dotazione di 9,1 miliardi di euro resterebbero appena 2,1 miliardi che verrebbero conferiti al Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 senza vincolo di destinazione territoriale nelle aree svantaggiate del SUD.

L’ esonero contributivo è riconosciuto in favore dei datori di lavoro privati che occupano sino a 250 dipendenti (con esclusione del settore agricolo, dei contratti di lavoro domestico e di apprendistato, nonché di altri enti ed istituti elencati dai presenti commi) che occupano lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.  

L’agevolazione è concessa nei limiti della normativa europea in materia di aiuti di Stato ed è rimodulata come segue :  

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a) per il  2025,  25% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 145 euro su 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2024;

b) per il 2026, 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2025;

c) per il  2027, 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2026;

d) per il 2028, 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 100 euro su 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2027;

e) per il 2029, 15% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 75 euro su 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2028.

Per i datori di lavoro che occupano più di 250 dipendenti l’agevolazione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea ed è sospesa fino alla data di adozione della decisione ed è in ogni caso  concessa a condizione che il datore di lavoro dimostri al 31 dicembre di ogni anno un incremento occupazionale rispetto all’anno precedente dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

Detrazioni IRPEF – Un emendamento alla Legge di bilancio prevede una revisione ai limiti di spesa detraibili per i redditi sopra i 75.000 euro. E’ stata considerata la possibilità di escludere dal computo le spese sanitarie; le somme investite nelle start-up innovative; le somme investite nelle PMI innovative; i premi di assicurazioni detraibili per morte ; invalidità permanente o non autosufficienza ai sensi dell’art. 51, comma 1, lett. f) e f-bis) del TUIR.  

IRES premiale – Passa anche l’emendamento che prevede, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024,  la riduzione dal 24 al 20 per cento  dell’aliquota IRES per le imprese che accantonano utili per una quota non inferiore all’ 80 % e destinano un ammontare non inferiore al 30 % degli utili accantonati a nuovi investimenti strumentali alla transizione digitale e ecologica ( Transizione 4.0 ). L’accesso al regime agevolato è subordinato alle seguenti condizioni :

1.       Mantenimento dei livelli occupazionali in termini di unità lavorative per anno (ULA) rispetto alla media del triennio precedente, nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 ;  

2.       Incremento occupazionale mediante nuove assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in misura pari ad almeno l’1% del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024 e, comunque, in misura non inferiore a un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato se hanno meno di 100 dipendenti;

3.       Mancato ricorso alla cassa integrazione nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo ad eccezione della Cassa ordinaria ( art. 11, c.1, lett. a) del D.Lgs. n. 148/2015 ).

Pensione anticipata e previdenza integrativa –  Fermo restando i requisiti ordinari della pensione anticipata ( 64 anni di età e 20 anni di contributi ) , è stato inserito in Legge di bilancio l’emendamento che prevede, per i lavoratori interamente contributivi ( primo versamento dopo il 31 dicembre 1995 ) la possibilità di accedere alla pensione anticipata con almeno 64 anni utilizzando l’eventuale rendita della pensione complementare per raggiungere la soglia di importo minimo del trattamento, pari a tre volte l’assegno sociale. Per i lavoratori che intendono utilizzare il nuovo canale di uscita saranno necessari 25 anni di contributi dal 2025 mentre successivamente al 2030 verranno richiesti 30 anni di contributi.

Riduzione contributiva artigiani e commercianti –  Per artigiani e commercianti che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alla gestione, e percepiscono redditi d’impresa anche in regime forfettario, viene riconosciuta la possibilità di richiedere, attraverso comunicazione telematica all’INPS, una riduzione della contribuzione dovuta pari al 50 per cento. La riduzione contributiva è riconosciuta per trentasei mesi  dalla data di avvio dell’attività di impresa o di primo ingresso nella società avvenuta nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025 ed è alternativa rispetto ad altre misure agevolative vigenti che prevedono riduzioni di aliquota.

Assegno di Inclusione e Supporto Formazione Lavoro – Emendamenti alla Legge di bilancio intervengono anche su ADI e SFL ampliando importi e platea dei beneficiari per migliorare l’efficacia del sistema di welfare italiano.

Per l’Assegno di Inclusione viene rivisto in aumento il valore dell’ ISEE e il tetto relativo al reddito familiare. Per quanto riguarda la misura di attivazione al lavoro  riservata agli ‘occupabili’  Supporto Formazione e Lavoro, il DDL di bilancio emendato prevede la possibilità di proroga per un ulteriore anno, dopo aver aggiornato il patto di servizio.

Gestione Bed & Breakfasts

Finanziamenti Bed & Breakfasts

Potenziamento organico INL – Previsto un incremento di 250 unità di personale nel triennio 2024 – 2026 dell’organico a disposizione dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Partecipazione dei lavoratori – Ha ottenuto il via libera anche un emendamento che prevede l’istituzione di un fondo con una dotazione di 70 milioni di euro per il 2025, e 2 milioni per il 2026, destinati all’attuazione della proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.  

Fondo per l’ indotto ILVA – Nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy è prevista l’istituzione di  un fondo a sostegno delle imprese dell’indotto ILVA con una dotazione finanziaria pari a 1 milione di euro annui per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. Il fondo è finalizzato all’erogazione di un contributo a fondo perduto da concedere nel rispetto della disciplina europea sugli aiuti di stato di importanza minore (cd. de minimis).  Tali risorse vengono destinate alle piccole e medie imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell’attività degli impianti

a cura di WST Law & Tax



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