Temi che impattano sulla casa: evoluzione normativa, bonus fiscali, emergenza abitativa.
“Con il Salva Casa migliaia di alloggi in Piemonte troveranno mercato e ci sarà maggiore disponibilità di abitazioni”
Un Tavolo Permanente di confronto con le Istituzioni, gli Ordini professionali e le Associazioni dei proprietari: questa è la volontà emersa nel corso dell’incontro con la Regione Piemonte, organizzato da Fiaip Torino e Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), con la partecipazione degli Ordini professionali legati al settore immobiliaree le Associazioni dei proprietari: “Insieme per la casa: le opportunità della legge Salva Casa nella tutela del patrimonio edilizio”, che ha visto la presenza dell’assessore regionale all’Urbanistica Marco Gallo e l’intervento in video dell’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano.
Il mondo immobiliare è un comparto fondamentale del tessuto economico del Paese”, dichiara Claudia Gallipoli, presidente Fiaip Torino. “Tuttavia, affrontiamo sfide complesse: dalle normative in continua evoluzione, all’eliminazione dei bonus fiscali per le riqualificazioni, fino all’emergenza abitativa. È per questo che oggi proponiamo la creazione di un Tavolo permanente di confronto. Un luogo dove fare squadra, collaborare e condividere idee e soluzioni per i cittadini”, aggiunge la presidente di Fiaip Torino,ringraziando l’assessore Marco Gallo per aver accolto questa iniziativa condivisa da tutte le Associazioni e gli Ordini professionali.
“L’obiettivo – spiega l’assessore Marco Gallo – è la revisione della legge 56 sull’urbanistica, insieme agli addetti ai lavori, che speriamo possa portare a un aggiornamento rispetto alle necessità attuali”.
Marco Pusceddu, presidente di Fiaip Piemonte, spiega che “gli agenti immobiliari sono il primo interlocutore dei proprietari e quindi a venire a conoscenza delle problematiche ostative a una vendita serena, ecco perché per noi è fondamentale avere un dialogo costante con i tecnici e le istituzioni”.
Il presidente di Fiaip Piemonte sottolinea i benefici della legge Salva Casa: “Si è puntato a semplificare, risolvere i piccoli abusi trascinati per anni e creare un mercato più regolare e sano, in cui migliaia di immobili in Piemonte possono essere messi in commercio, generando di conseguenza una maggiore disponibilità e offerta di case”.
“Un Tavolo permanente di confronto, che coinvolge tutti i soggetti, è un modello che nasce in Piemonte e che potrà fare da apripista per altre Regioni”, commenta Gian Battista Baccarini, presidente nazionale di Fiaip.
“La politica ha bisogno e deve confrontarsi con le categorie per capire i problemi e le criticità che colpiscono i vari settori. E a riunire oggi le categorie intorno a un tavolo è il Salva Casa, che ha l’obiettivo di agevolare la circolarità degli immobili commercializzati in modo regolare”, aggiunge Baccarini, informando che “il vicepremier Salvini, intervenendo una settimana fa al Consiglio Nazionale Fiaip, ha comunicato che nei prossimi giorni sarà inviata a tutti i Comuni una circolare con le modalità applicative della Legge al fine di evitare errori interpretativi”.
“L’attenzione sulla regolarità edilizia – spiega il presidente Pusceddu – si è accesa soprattutto con il superbonus, perché per accedere alle agevolazioni si dovevano intraprendere delle verifiche sulla regolarità dell’immobile: così sono emerse diverse situazioni con difformità. Ci sono però anche molte lievi irregolarità di cui il proprietario, in buona fede, è all’oscuro, e che emergono solo quando si raccolgono le carte per vendere l’immobile: discrepanze costruttive, planimetrie non coincidenti tra catasto e comune, pratiche non perfezionate”. “Il Salva Casa quindi consente di mettere in regola l’immobile, ne facilita la vendita. La ricaduta sul mercato immobiliare è positiva e porterà una maggiore disponibilità di case in commercio”.
I professionisti accolgono con favore la modifica adottata alla Regione che ha uniformato la legislazione locale a quella nazionale, e concordano sulla necessità di istituire un Tavolo di confronto, affermando che il Salva Casa è un primo importante passo per il settore, uno strumento utile per risolvere alcune criticità.
Tuttavia, ci sono ancora dei nodi da sciogliere: la quantificazione degli oneri da pagare, i parametri utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per calcolare le oblazioni e le tempistiche di risposta.
LE ASSOCIAZIONI DEI PROPRIETARI: CONFEDILIZIA E UPPI
Annarosa Penna, vice presidente di Confedilizia, sottolinea la necessità e la richiesta da parte dei proprietari che ci sia un “sistema semplice e che non gravi con costi spaventosi sul cittadino, ancor più in un momento di crisi e di inflazione come quello attuale”.
“La legge 105/24 – aggiunge – può rimediare ai piccoli abusi, sovente ignoti ai proprietari, che riguardano la diversa collocazione di una finestra o di una camera. È un buon modo per far girare l’economia dell’indotto immobiliare, ma è doveroso porre l’attenzione alla determinazione delle oblazioni e sanzioni che gravano sul cittadino”.
“Quando si parla di tutela della casa – aggiunge Penna – l’attenzione va indirizzata anche sulla questione dei bonus fiscali: i proprietari non possono essere lasciati soli di fronte alle direttive green europee. Se gli edifici devono essere efficientati, occorre che i cittadini abbiamo strumenti adeguati, come gli sgravi fiscali e la cessione del credito”.
Piera Bessi presidente di Uppi spiega che “Tra gli anni ‘0 e ’70, durante il boom economico – aggiunge – si costruiva senza una grande attenzione e così si è generata una serie di irregolarità sconosciute dai proprietari che vengono allo scoperto al momento della vendita. Il Salva Casa su questo fronte ripara diverse situazioni. Ma ci sono tanti immobili che restano fuori e che non sono salvati da tale norma. Bisognerebbe avere il coraggio di fare qualcosa di più e pensare a un vero condono”.
“Un altro aspetto importante del Salva Casa – sottolinea Bessi – è la tutela della prima casa, infatti la legge amplia le previsioni della normativa vigente per proteggere i cittadini dalla perdita della propria abitazione in caso di difficoltà economica”.
INGEGNERI E RETE PROFESSIONI TECNICHE
“Il passaggio critico del Salva Casa è nel punto in cui demanda all’Agenzia delle Entrate la valutazione dell’incremento di valore dovuto all’opera da sanare. E, per ogni pratica, gli uffici tecnici comunali dovranno interpellare l’Ade sull’importo dell’oblazione da pagare, le cui tempistiche non sono definite. Un aspetto non trascurabile che può incagliare l’applicazione effettiva della legge soprattutto per i piccoli comuni, meno attrezzati”, spiega Giorgio Sandrone, ingegnere coordinatore della Rete delle professioni tecniche del Piemonte.
ARCHITETTI
Per Maria Cristina Milanese presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, “è necessario arrivare al Testo Unico delle Costruzioni per risolvere criticità legate alle procedure edilizie complesse, come il recupero dei sottotetti e i cambi di destinazione d’uso, una normativa organica utile a rendere il lavoro dei professionisti più efficiente e meno soggetto a incertezze”.
GEOMETRI
Luisa Roccia presidente del Collegio dei Geometri di Torino commenta che “il Salva Casa sta funzionando sotto diversi profili, per esempio le pratiche che rientrano nelle tolleranze previste dal Salva Casa vengono finalizzate in tempi brevi e certi. Invece – sottolinea – per quanto riguarda situazioni di ampliamenti. così come il recupero dei sottotetti, entra in scena l’Agenzia delle Entrate e stiamo ancora aspettando l’informativa su come calcoleranno le oblazioni e la modulistica pertinente. Vorremmo capire su cosa baseranno i calcoli e quali saranno le tempistiche. Abbiamo infatti chiesto come Geometri un incontro con l’Ade per avere informazioni su questi dati, ma non ci sono ancora notizie chiare a riguardo”.
NOTAI
Alessandro Scilabra, presidente dell’Ordine dei Notai di Torino accoglie con favore la volontà di istituire un Tavolo di confronto, sottolineando che “la collaborazione tra pubblico e privato funziona in modo virtuoso solo se c’è una regolamentazione chiara. Se invece viene a mancare un corretto supporto tecnico nella redazione delle norme si creano dei vuoti. Avvalersi dei professionisti in un’ottica di sussidiarietà tra pubblico e privato è un principio corretto, che sposta risorse e rappresenta un sistema per semplificare e alleggerire la burocrazia. Lasemplificazione è anche ricorrere all’intervento di professionisti, che possono svolgere funzioni di pubblico ufficiale, certificando una determinata situazione fattuale ma anche facendo una valutazione normativa”.
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