“Yankee go home”. Prima gli adesivi gialli, adesso un maxi striscione. Giusto per alzare di nuovo l’asticella delle ostilità a stelle strisce di un movimento che a più riprese ha preso di mira il fenomeno dell’overtourism.
Adesso, baricentro settato sullo sfruttamento immobiliare. Almeno giudicando il fatto saliente di ieri: un lenzuolo giallo con un’enorme scritta in bella vista in piazza Brunelleschi. Non in un posto casuale, ma sul muro dell’Area Bufalini, nota in città per l’appartenenza fino a una decina d’anni fa alla Cassa di Risparmio. Proprio sopra all’ingresso che un tempo ospitava la mensa aziendale, ora giace lo slogan anti-americani, in tandem con una seconda scritta più piccola ma parimenti dirompente per comunicazione: “Firenze non si vende“.
Una scritta che sembra quindi rimandare ai vari passaggi di proprietà dell’immobile da 18mila metri quadrati di Piazza Brunelleschi, compresa la sua destinazione d’uso. Una rincoversione che strizza l’occhio al residenziale (con oltre 70 appartamenti ’ritagliati’). Meno al portafoglio, stando ai prezzi di vendita da centinaia e centinaia di migliaia di euro.
Adesivi gialli, peraltro, avvistati e ’appiccicati’ sulla cancellata della facoltà di Lettere di via degli Alfani. Un ’ritorno alle armi’ degli attivisti in un periodo storico attrraversato da profondi cambiamenti normativi nell’ambito del turismo. Dai tentativi di Palazzo Vecchio di governare la piaga del turismo selvaggio a colpi di delibere anti b&b e modifiche dei Regolamenti (Unesco, in corso d’opera e quello di Polizia Urbana come ipotesi da vagliare), alla sponda evidente offerta dalla Regione Toscana con il caro del nuovo Testo Unico che affida ai sindaci poteri precisi su imposizioni e limitazione al settore delle locazioni turistiche.
Quanto ai precedenti, è bene ricordare i primi adesivi “Tourist go home” comparsi in estate su un parapetto di Ponte alle Grazie. Messaggio chiaro e inequivocabile rafforzato dall’operazione di tappezzamento degli adesivi gialli con scritta nera in centro storico a fine settembre scorso in via Cavour, Ricasoli, in Piazza Duomo, sui cartelli stradali, sulle colonne con la mappa cittadina, sui paletti parapedonali.
Un fatto che testimonia ulteriormente una certa sofferenza di una parte di popolazione fiorentina contro turismo incontrollato, speculazione immobiliare di grandi fondi. Americani compresi.
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