Il mercato immobiliare e dei mutui nel 2024 ha vissuto un anno di transizione, caratterizzato da una serie di sfide e opportunità. Tra i principali fattori che hanno influenzato il settore troviamo l’andamento dei tassi di interesse, l’inflazione e le politiche economiche messe in atto dai governi per sostenere l’economia post-pandemica. Guardando al 2025, si delineano alcune tendenze chiave che potrebbero definire il panorama futuro delle compravendite e dei mutui. L’analisi e le previsioni di idealista/mutui
Il 2024: un anno di “assestamento”
Durante il 2024, il mercato immobiliare ha continuato a risentire delle tensioni economiche globali e della stretta monetaria applicata dalle banche centrali per contrastare l’inflazione. I tassi di interesse sui mutui, specialmente nel primo semestre, si sono mantenuti poco sotto i livelli record toccati a fine 2023, rendendo più oneroso per le famiglie accedere al credito per l’acquisto della casa. Questa situazione ha messo in stress il numero delle transazioni, soprattutto nelle aree urbane più costose, dove il costo della vita è già elevato.
Nonostante ciò, il mercato ha mostrato una certa resilienza, sostenuta nella seconda parte dell’anno dai tanto attesi e sperati tagli dei tassi ufficiali di sconto, prima dalla BCE e successivamente dalla FED. Nel terzo trimestre, le erogazioni per l’acquisto di abitazioni sono aumentate del 14,3%. Nei primi nove mesi dell’anno, il valore complessivo dei mutui erogati alle famiglie è cresciuto del 4,1%, con un notevole incremento delle operazioni di surroga. Sul fronte delle compravendite, si stima che il 2024 porterà il totale delle transazioni residenziali ad un valore in lieve crescita rispetto alle 690.000 del 2023, recuperando il gap accumulato nel primo semestre.
Il segmento delle nuove costruzioni ha beneficiato di incentivi governativi volti a promuovere l’efficienza energetica e l’adozione di tecnologie green. Inoltre, i mutui green, che incentivano l’acquisto di immobili a basso impatto ambientale, hanno visto una crescente diffusione, contribuendo alla ripresa del mercato.
Le previsioni per il 2025
Guardando al 2025, si prevede una graduale stabilizzazione del mercato, con una possibile riduzione dei tassi di interesse se le pressioni inflazionistiche continueranno a diminuire. Questo potrebbe incentivare un numero maggiore di famiglie a considerare l’acquisto di una casa, spingendo al rialzo la domanda.
Le previsioni indicano che il numero di compravendite potrebbe superare le 700 mila unità, sostenuto da una domanda abitativa in ripresa e da politiche di incentivo all’efficienza energetica. I prezzi degli immobili, che nel 2024 hanno registrato un aumento medio del 2%, mostrano variazioni significative in diverse aree: incrementi a doppia cifra in alcuni capoluoghi del Nord e crescite diffuse nei principali mercati urbani. Tra questi spiccano Torino (+3,1%), Roma (+2,5%), Napoli (+2,3%) e Milano (+1,6%), mentre le flessioni si concentrano soprattutto nel Sud Italia. Per il prossimo anno, i prezzi dovrebbero mantenere una crescita moderata, con un aumento previsto del 2% a livello nazionale.
Uno dei fattori chiave per il 2025 sarà l’andamento dell’offerta immobiliare. L’attuale carenza di immobili disponibili sul mercato potrebbe continuare a sostenere i prezzi, soprattutto nelle grandi città. Tuttavia, un aumento degli investimenti nella costruzione di nuove abitazioni, unito a politiche urbanistiche volte a incentivare il riutilizzo di spazi dismessi, potrebbe contribuire a bilanciare domanda e offerta.
Nuove tendenze e il ruolo della tecnologia
La tecnologia continuerà a giocare un ruolo cruciale nel mercato immobiliare. Nel 2024, il ricorso a piattaforme digitali per la ricerca di immobili e la gestione dei mutui è cresciuto significativamente, rendendo il processo di accesso al credito più trasparente e praticabile. Nel 2025, si prevede un’ulteriore diffusione delle soluzioni digitali per personalizzare le offerte di mutuo e ottimizzare le transazioni.
Un altro trend rilevante è rappresentato dalla crescente attenzione verso la sostenibilità. Gli acquirenti, soprattutto tra le giovani generazioni, sono sempre più interessati a immobili che integrano soluzioni green, come pannelli solari, sistemi di isolamento termico avanzati e materiali eco-compatibili. Questo potrebbe spingere i costruttori a puntare maggiormente su edifici certificati secondo standard di sostenibilità.
Conclusioni
Il 2024 è stato un anno di adattamento per il mercato dei mutui e delle compravendite, segnato da sfide economiche ma anche da segnali di tenuta e capacità di ripresa. Per il 2025, le prospettive appaiono moderatamente ottimistiche, con una possibile ulteriore riduzione dei tassi di interesse e una maggiore attenzione alle nuove tecnologie e alla sostenibilità. Tuttavia, l’equilibrio tra domanda e offerta, insieme alle politiche economiche e ambientali, rimarrà un fattore cruciale per definire il futuro del settore.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui