“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che, pur salvando il principio di autonomia differenziata nei limiti del nucleo essenziale di cui all’art. 116, c. 3 Cost., ha demolito dalle fondamenta alle sue applicazioni e all’enunciato disciplinare il sistema della legge Calderoli, imponendo al Parlamento di riscriverlo conformemente a Costituzione, l’ordinanza della Corte di cassazione ha ritenuto ammissibile il referendum di abrogazione totale della legge n. 86/2024, anche se la triplice motivazione esternata a pag. 32 dell’ordinanza desta più di una perplessità, perchè se la Corte ha ritenuto la legge non applicabile a seguito dell’intervento della Consulta, non si capiace bene come su uno strumento inapplicabile gli.elettori possano essere chiamati ad esprimersi, tanto più che il quesito, così come modificato dalla cassazione, appsrirebbe tutt’altro che chiaro”. Lo ha dichiarato Pietro Gurrieri, autore del libro “Autonomia differenziata come la destra ha spaccato l’Italia” edito da Bonanno, in occasione della presentazione, avvenuta mercoledì 18 dicembre alla Sala Pio la Torre di Palazzo dei Normanni, alla quale hanno preso parte, oltre all’autore ed al vice presidente dell’ARS Nuccio Di Paola, la deputata M5S Stefania Campo, il collega parlamentare del Partito Democratico Nello Di Pasquale ed Angela Biondi, componente della Segreteria Regionale della CGIL Sicilia. La Corte Costituzionale, ha poi ricordato Gurrieri, si esprimerà comunque a gennaio e presto sapremo quindi se il referendum potrà o meno essere celebrato.”Bisogna però ricordare sempre che il referendum non è sull’art. 116, c. 3, che è norma che può anche essere criticata ma fa parte della Costituzione, ma sulla legge Calderoli, che è stata a tal punto smontata da essere oggi una sorta di scatola semivuota, un morto che cammina” ha continuato, quindi “oltre a pensare alla sfida referendaria nel caso di ammissione del referendum, consiglierei alle forze referendarie di presentare in Parlamento uno schema di legge di autonomia ex parte populi invece che ex parte principis, di alta coerenza costituzionale, e di sfidare su questo il Governo e la sua maggioranza”.“Se la Corte Costituzionale – ha spiegato dal canto suo Di Paola – dopo aver sonoramente bocciato questa legge, dovesse esprimersi favorevolmente sul referendum, saremo pronti ad organizzare una vera e propria levata di scudi contro questo attacco all’unità del nostro Paese, coinvolgendo tutte le forze progressiste, i sindacati, le categorie e tutte le le associazioni di cittadini per costituire una campagna referendaria a tutto spiano con tour e campagne informative. I cittadini devono sapere che il governo di destra taglierà strade, scuole, sanità, lavoro e potere d’acquisto del denaro. Dobbiamo impedirlo” – ha concluso Di Paola.
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