Competitività del Paese, coesione sociale e territoriale, sicurezza economica e ‘Just Transition’. Sono le quattro priorità che guideranno l’attività di Cassa Depositi e Prestiti nel prossimo triennio, arco temporale del nuovo Piano Strategico approvato ieri dal cda. L’obiettivo è quello di impegnare risorse per 81 miliardi (in aumento del 24% rispetto al target del Piano 2022-2024) che, grazie all’attrazione di capitali di terzi, potranno sostenere investimenti del valore complessivo di circa 170 miliardi (+32% sul vecchio target di 128 miliardi). L’azione del Gruppo si muoverà lungo cinque pilastri (business, advisory, equity, Real asset e internazionale), con un’evoluzione del modello operativo che vede la creazione di hub macroregionali, volta ad accrescere la vicinanza al territorio e consolidare il ruolo di Cdp quale banca promozionale per lo sviluppo sostenibile.
Nel nuovo Piano sono previsti, tra l’altro, interventi in settori strategici e a favore della ricerca e della crescita delle imprese, in particolare quelle operanti nelle aree del Paese meno avvantaggiate, il lancio del ‘Service Housing’ a favore dei lavoratori del settore privato e dei servizi pubblici essenziali e l’ampliamento delle attività di cooperazione internazionale con un rafforzato focus sull’Africa.
Nell’ambito del pilastro equity, Cdp lancerà un nuovo programma di investimenti diretti a sostegno del rafforzamento competitivo di soggetti industriali con elevato potenziale di crescita e di aggregazione, con l’obiettivo di creare player italiani più capaci di competere a livello internazionale. Verrà inoltre consolidato il sostegno alle società in portafoglio, per massimizzarne il valore industriale, confermando il principio della rotazione del capitale.
Nello specifico, oltre 70 miliardi di euro saranno destinati alle attività di business. Di questi, circa 9 miliardi a sostegno dello sviluppo infrastrutturale del Paese e circa 11 a beneficio della Pubblica amministrazione, attraverso attività di finanziamento e gestione di risorse pubbliche. Per quanto riguarda le imprese, l’obiettivo è fissato a 52 miliardi di volumi, potendo far leva, a partire da questo Piano, sulle sinergie con Simest, la società del Gruppo Cdp che sostiene la crescita delle imprese italiane nel mondo.
“Con il nuovo Piano Strategico poniamo solide basi per svolgere un ruolo cruciale come piattaforma di finanza e competenze a sostegno della crescita del Paese – ha commentato l’ad di Cdp, Dario Scannapieco – Negli ultimi tre anni il gruppo ha affrontato una profonda trasformazione grazie alla quale ha saputo evolversi mettendo al centro i valori di sostenibilità, diversità e inclusione. La nostra azione si amplierà a nuove aree di intervento, con ulteriori strumenti e iniziative in grado di rispondere alle prossime sfide che dovranno affrontare famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni centrali e locali”.
Scannapieco ha affrontato anche alcuni temi di finanza che coinvolgono direttamente o indirettamente Cdp. A partire da un possibile ingresso in Fs sul quale, ha precisato il manager, “al momento non c’è nessun file aperto”. Smentito l’interesse anche per il dossier Generali, mentre sulla partecipazione in Tim “non abbiamo progetti per liquidare la nostra quota. Con Open Fiber riteniamo di poter proseguire nell’attività molto importante di copertura del territorio” ha concluso Scannapieco.
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