Nel 2024, a livello locale, il comparto post-vendita del settore ricambi ha registrato una crescita costante, a fronte anche di un parco autoveicoli circolante che sta invecchiando sempre più, e che quindi ha bisogno di una maggior manutenzione e riparazione». È l’analisi di Gianluigi Mandelli, responsabile della Divisione Ricambi di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia, in un momento in cui il settore automotive sta attraversando un periodo difficile, con una crisi che coinvolge in particolare la Germania. «Questo conferma che il mercato e, quindi, gli utilizzatori sono meno propensi ad acquistare un’auto nuova (per gli aumenti dei prezzi o per la loro minore disponibilità finanziaria), ma tendono a mantenere, a manutenere o riparare quella che posseggono. Quindi, le opportunità per il nostro settore a breve-medio termine si prevedono ancora in crescita». Proprio sulla situazione tedesca, Mandelli evidenzia che la «criticità oggi coinvolge il comparto della produzione e della vendita delle vetture»; per quanto riguarda il postvendita, quindi, non si nota nessuna contrazione sull’utilizzo dei ricambi e dei servizi di assistenza. «È altresì molto probabile che, nel futuro prossimo, “l’onda lunga” della crisi e la svolta “green” si possano ripercuotere sul comparto del post-vendita e dei ricambi», spiega.
Una delle sfide più grandi per il settore automotive è la difficoltà nel reperire manodopera qualificata. «Questo è uno dei punti più critici: Bonaldi e il Gruppo Eurocar hanno messo in campo delle azioni concrete rivolte alle scuole professionali e al mondo accademico-universitario atte a costruire rapporti e “ponti” concreti tra istruzione e lavoro, finalizzate a veicolare le nuove generazioni verso il comparto automotive – sottolinea Mandelli – Rimane comunque preoccupante il quadro occupazionale e professionale, come in altri comparti, dove ormai da qualche anno la domanda è fortemente maggiore dell’offerta soprattutto per le professioni qualitativamente specializzate». Anche l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia ha influito pesantemente su molte industrie.
«Gestire o governare queste dinamiche da parte nostra è davvero difficile, in quanto l’aumento dei costi dovuti alle materie prime e ai “servizi” energetici ha irrimediabilmente apportato un incremento sensibile di tutti i prodotti della filiera automotive; ma ripeto, purtroppo dobbiamo accettare passivamente quanto a livello mondiale sta avvenendo», ribadisce Mandelli, che affronta anche il tema delle auto elettriche, che stanno cambiando il panorama dell’automotive.
La svolta energetica, secondo il manager, «ha portato i produttori di automobili a investire considerevoli capitali nello sviluppo e nella produzione di auto elettriche, scelta che comunque nel futuro sarà irreversibile». «Nel comparto ricambi assisteremo, a medio-lungo termine, a un rallentamento nell’utilizzo del numero di componenti, che dalle auto a propulsore termico passeranno a quello elettrico – chiosa Mandelli – Questo, però, non significherà una contrazione economica assoluta di valore, dovuta al minore numero di particolari che compongono l’auto elettrica, in quanto gli stessi avranno un valore aggiunto superiore
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