Daniele Pracchia (Confcommercio Siena): “Necessario che il tema dehors trovi una sua definitiva definizione. L’offerta di spazi esterni in questi anni è diventata uno dei principali attrattori di clientela per i pubblici esercizi. Superare i regimi di prorogatio e definire una disciplina organica in materia è un elemento non più rinunciabile. La proroga al 31 dicembre 2025 delle occupazioni del suolo pubblico per i pubblici esercizi è senz’altro un dato positivo che la legge 194 del 2024 ha previsto. Una norma, tra l’altro, che ricalca sostanzialmente gli analoghi provvedimenti di proroga che dal 2020 in poi si sono succeduti. Ci auguriamo comunque che nel 2025 veda la luce il decreto conclusivo. E’ infatti necessario che il tema dehors trovi una sua definitiva definizione”.
Daniele Pracchia, direttore Confcommercio Siena, parte da qui per tracciare le linee di sviluppo che si attendono nel 2025 riguarda ai dehors.
“Questo ulteriore anno servirà dunque all’esercizio della delega da parte del Governo per l’emanazione di un decreto legislativo di riordino della normativa in materia di dehors. Ma non è da ora che aspettiamo una regolamentazione definitiva – fa notare – Una volta che ci sarà il decreto i Comuni dovranno adeguare i propri regolamenti sulla base delle indicazioni del decreto stesso, seguendo i criteri uniformi dettati dal testo stesso”.
“È fondamentale avere elementi di certezza, e che il tema dehors trovi una sua definizione definitiva, in ordine a vari problemi – osserva Pracchia – In primo lugo c’è da chiarire la durata delle concessioni. Poi noi auspichiamo procedure amministrative possibilmente semplificate. Poi ci sono le procedure edilizie, anche queste magari omogenee e semplificate, valide su tutto il territorio nazionale. Questo per consentire agli operatori di programmare in modo adeguato investimenti e organizzazione del lavoro”.
“L’offerta di spazi esterni in questi anni – conclude Pracchia – è diventata uno dei principali attrattori di clientela per i pubblici esercizi. Superare i regimi di prorogatio e definire una disciplina organica in materia è un elemento non più rinunciabile”.
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