Questa mattina l’intitolazione a suo nome del largo di Parco Stazione: il messaggio della famiglia e delle istituzioni
ISERNIA. Questa mattina a Isernia si è svolta la cerimonia di intitolazione del largo di Parco Urbano della Stazione a Pietro Di Giacomo, giudice e deputato lungimirante, tra i padri della Regione Molise, primo firmatario della proposta di legge istitutiva della Provincia di Isernia.
Con l’intitolazione di uno spazio dedicato alla memoria dell’onorevole Pietro Di Giacomo, il Comune di Isernia intende ricordare una figura che tanto ha dato alla nostra terra, battendosi per favorirne l’autonomia e per difenderne gli interessi, dimostrando una straordinaria concretezza politica. “Già dalla scorsa amministrazione – ha sottolineato il sindaco Piero Castrataro – c’era il desiderio di celebrare questa figura fondamentale non solo per Isernia ma per tutta la nostra Provincia. Siamo felici e onorati di aver portato a compimento questo percorso. L’esempio di Di Giacomo – ha aggiunto – sia un faro non solo per noi amministratori, ma anche per i giovani, un monito a combattere per le cose giuste, per il riconoscimento di questo territorio a livello nazionale. Una sacrosanta battaglia che tutti noi dobbiamo fare”.
“Voglio ringraziare davvero tutti, tutti coloro che hanno permesso questo e che sono qui presenti, dalle istituzioni alle cariche civili e militari che oggi tributano questo omaggio a mio padre – ha commentato il figlio Vincenzo Di Giacomo, presidente del Tribunale di Isernia – che ha portato avanti una battaglia con profondo amore e determinazione. Sentimenti che hanno radici fin nei Sanniti, quando combatterono per la loro indipendenza. Un messaggio che riecheggia ancora oggi: non arrendersi mai, ma impegnarsi per superare le difficoltà e mai gettare la spugna, perché oggi significherebbe perdere questa conquista che i nostri padri hanno conquistato, e anche peggio: diventare la periferia della periferia”.
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I MESSAGGI DELLA POLITICA MOLISANA. Tanti sono state le autorità presenti per onorare la figura di Di Giacomo. Oltre al sindaco Castrataro, il presidente del Consiglio comunale Stefano Sardelli in rappresentanza di tutta l’amministrazione; l’assessore regionale Michele Iorio; il prefetto Giuseppe Montella; il procuratore Carlo Fucci; e molti altri, cui si sono aggiunti poi i messaggi inviati a mezzo stampa.
“Pietro Di Giacomo non è stato soltanto un brillante magistrato e un politico capace, ma anche e soprattutto un esempio di impegno civico al servizio della propria terra e dei valori su cui si fonda il nostro essere orgogliosamente molisani. Intitolare alla sua memoria un piccolo pezzo della città di Isernia credo sia il giusto riconoscimento per colui che è stato uno dei “padri fondatori” della Provincia pentra. A Pietro Di Giacomo e alla sua lungimirante azione politica, infatti, dobbiamo la presentazione della proposta di legge – nell’agosto del 1954 – per l’istituzione della provincia di Isernia: un’iniziativa che non fu certo il frutto di una mera rivendicazione di campanile, ma che anzi fu il punto di incontro di una miriade di sollecitazioni provenienti da svariati ambiti del consesso cittadino. Solo una figura di grande spessore umano e intellettuale come Pietro Di Giacomo poteva essere capace di mettere insieme tali rivendicazioni ed incanalarne in un processo politico che porterà anni dopo alla realizzazione di un sogno per tantissimi cittadini. Ciò che è stata Isernia e i Comuni della sua provincia negli anni passati e ciò che sarà nel futuro è il frutto di quelle scelte e della determinazione nel portarle a compimento. Scelte che Di Giacomo ha reso un percorso condiviso, un atto pubblico, una rivendicazione collettiva: la sua azione politica nel campo sociale e nel solidarismo liberale lo hanno reso un punto di riferimento imprescindibile, non solo in quegli anni ma anche in quelli a venire. Pietro Di Giacomo è stato da sempre sensibile e attento interprete delle esigenze dei suoi conterranei e vicino alle aspirazioni dei giovani: la sua politica è stata strumento di lotta politica per affermare i diritti e per consentire un crescente sviluppo economico e culturale non solo della provincia di Isernia, ma dell’intero Molise”. Così Aldo Patriciello, parlamentare europeo e coordinatore regionale della Lega, tramite una nota.
“Intitolare una piazza, una strada, ad una persona è sempre un evento significativo per una comunità. Intitolare, oggi, questa piazza al giudice e deputato Pietro Di Giacomo è un evento di portata ancora più straordinaria, non soltanto perché ne rende condivisa la memoria, il suo ricordo, ma soprattutto perché è un modo per raccontare, a chiunque passi di qui, quella che è stata la ‘battaglia per la provincia di Isernia’ che lo ha visto protagonista”, il messaggio della deputata Elisabetta Lancellotta. “Nel figlio Vincenzo Di Giacomo – continua il deputato Lancellotta – rivedo i tratti caratteriali dell’amato papà, la caparbietà, la determinazione nel difendere le ragioni di questo territorio, cosa per la quale, con il Presidente Di Giacomo, stiamo collaborando in questi ultimi mesi. Ricordare Pietro Di Giacomo significa raccontare l’istituzione della Provincia di Isernia, tutto ciò che comportò: una prima proposta naufragata in Senato nel giugno del 1952; la proposta di legge a prima firma Di Giacomo nell’agosto del 1954, accompagnata da altre 250 sottoscrizioni di deputati (tra i quali, quattro futuri Presidenti della Repubblica: Leone, Segni, Pertini e Napolitano; la pdl con più firmatari nella storia della Repubblica, fino ad allora); le tribolazioni per lo stop al cammino della pdl e le proposte ‘campanilistiche’ per l’istituzione delle Province di Termoli e Larino in Senato, il forte sostegno della popolazione e delle amministrazioni locali e – finalmente – la tanto attesa approvazione della proposta di legge Di Giacomo il 28 febbraio 1957 e la conseguente istituzione del 3 marzo 1970. Nel leggere gli atti parlamentari, le dichiarazioni e gli interventi in Aula, si rivive in maniera chiara ed evidente quel particolare momento storico. Non soltanto nelle ragioni degli oltre 50 Comuni che chiedevano l’autonomia provinciale, non soltanto sul perché la Città di Isernia doveva esserne Capoluogo, ma si riscopre il principio più autentico della democrazia: ‘Ma la volontà della popolazione non conta nulla?’ si sentì urlare nella seduta del 21 febbraio 1957. Ecco, della volontà della popolazione, di questa popolazione, fu interprete straordinario Pietro Di Giacomo. Ed emozionante è stato leggere come l’On. Di Giacomo, fine giurista, talvolta attraverso interpretazioni giuridiche, con richiami – ad esempio – agli articoli 132 e 133 della Carta Costituzionale ed anche all’art. XI delle Disposizioni Transitorie con cui i padri costituenti vollero tener presente le peculiarità del nostro territorio, talvolta con motivazioni squisitamente politiche, finanche con la citazione di aneddoti tra Bonaventura e S. Tommaso d’Acquino, riuscì a superare ogni ostacolo che invano veniva frapposto, anche quelli di tipo economico che l’istituzione della nuova provincia avrebbe comportato per lo Stato, all’approvazione della proposta di legge, per la quale fu in grado di assicurarsi il sostegno dei parlamentari e del Governo e per la quale specificò in più occasioni di essere mosso ‘dalla volontà, dall’aspettativa, dalle istanze, dalle esigenze di una intera regione’. Ed in questo cammino fu accompagnato da centinaia e centinaia di molisani, di cui pure si tiene conto negli atti parlamentari, descritti come “silenziosi, tenaci, pazienti, come è loro carattere e civico costume”. Una storia avvincente e vincente, che merita di essere raccontata e tramandata come esempio di impegno civico, prima ancora che politico. L’intitolazione di una piazza, oggi, ha proprio il significato di ‘restituire’ alla Città di Isernia l’impegno e l’esempio di Pietro Di Giacomo, di renderne condivisa la memoria, di ricordare la battaglia – di un popolo e dei suoi rappresentanti istituzionali – per l’istituzione della nostra provincia. Ma, affianco a tutto questo, assume un ulteriore significato: che non c’è ostacolo insuperabile, che non c’è intralcio che tenga, che non c’è obiettivo irraggiungibile, che non c’è traguardo inarrivabile quando vi è una forte tensione morale, quando la popolazione si unisce, quando i rappresentanti sanno farsi davvero interpreti delle esigenze del territorio, quando si è dalla parte giusta della storia e della gente!”, conclude la deputata di Isernia.
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