Caccia all’offerta sotto il periodo natalizio ma attenzione ai truffatori online: è questo l’allarme lanciato dalle forze dell’ordine che, visti i diversi recenti episodi dove molte persone hanno denunciato di esser state truffate, mettono in guardia i consumatori dalle offerte particolarmente vantaggiose e dal condividere con facilità i propri dati sensibili.
Secondo un report, negli ultimi tempi, si sono verificati diversi episodi di frode ai danni dei cittadini genovesi, con i criminali informatici che hanno sfruttato il periodo di sconti del Black Friday per truffare i consumatori.
Alcuni utenti, dopo aver utilizzato reti Wi-Fi pubbliche, hanno visto i loro dati della carta di credito rubati e utilizzati per acquisti non autorizzati. Altri, invece, sono stati ingannati da siti di truffa, credendo di accedere a portali di vendita noti, e hanno fornito volontariamente i propri dati sensibili.
Fino ad ora, sono state presentate circa trenta denunce presso la polizia postale, i commissariati e i carabinieri, con ammanchi che si aggirano intorno ai duecento euro ciascuno. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, si prevede un aumento esponenziale di questo fenomeno, anche se al momento non sono stati segnalati casi di pacchi non recapitati o ricevuti con contenuti sgraditi.
Le forze di polizia consigliano di diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose, ma durante il Black Friday sembra che tali avvertenze siano state ignorate. Un esempio è quello di un cinquant’enne del ponente di Genova, che ha cercato di sorprendere la compagna acquistando una giacca di pelle a un prezzo stracciato, trovata in un annuncio online. Dopo aver effettuato il pagamento con la carta di credito, il capo non è mai arrivato e, prima che potesse bloccare il suo conto, qualcuno ha prelevato più di cinquecento euro.
Anche una madre che voleva sfruttare le offerte per acquistare una console Nintendo Switch per i figli è caduta in un tranello. In questo caso, il venditore era affidabile, ma è stato un disguido nella consegna a costarle caro. Aspettando il pacco, ha ricevuto un SMS che avvisava della presenza di un plico in giacenza a causa di dati incompleti. In preda all’ansia, ha cliccato sul link fornito, dando accesso ai suoi codici di accesso dell’app per le transazioni online, con conseguente sottrazione di alcune centinaia di euro dal suo conto. Ironia della sorte, la console è arrivata a casa solo quarantotto ore dopo, quando ormai il danno era stato fatto.
Un altro inganno ha riguardato la qualità della merce ricevuta: molti acquirenti hanno scoperto che gli articoli consegnati non corrispondevano affatto alle immagini pubblicate sui siti. I giocattoli, in particolare, sono stati tra i prodotti più colpiti, con alcuni già rotti al momento della consegna e mai rimborsati. Anche i capi di abbigliamento spesso si sono rivelati di scarsa qualità, realizzati con materiali economici per ridurne il costo.
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