Decine di persone si sono trovate alla Casa del Popolo di Torre per l’asta malefica organizzata da Creazioni Indigeste e Mataran. Dopo il successo della tappa a Codroipo, i due banditori David Benvenuto e Marco Tonus hanno scelto di rilanciare con un secondo appuntamento a Pordenone. La sala lentamente si riempie di gente in attesa di accaparrarsi le opere e gli oggetti realizzati dagli artisti e gli artigiani “umani e friulani”.
L’asta ha inizio
Le luci si spengono, e il duo entra sul palco con addosso dei copricapi militari sovietici. Del resto, siamo alla Casa del Popolo, perché non osare? “Buongiorno a tutte, a tutti, a tutt*… e a tuttu”, affermano Benvenuto e Tonus mentre Bella Ciao scorre come sottofondo musicale. Prima di procedere, però, è giusto conoscere le regole dell’asta: “Non sono consentiti altri gesti quali corna, dita medie e/o saluti romani. In caso si verificassero, il rilancio verrà triplicato ai danni del simpaticone di turno. Qualora i partecipanti agiscano per conto di società private e/o lobby hanno l’obbligo di dichiararlo affinché possiamo estorcere loro il più possibile”.
Chi si aggiudica l’oggetto dovrà presentarsi al personale che si trova del Banco delle Opere. “L’acquirente si assume la piena responsabilità del lotto, l’impegno a saldarlo e a ritirarlo immediatamente. – afferma Tonus – In caso contrario, pioggia di fischi, umiliazione pubblica, rogo dell’automobile e interdizione dal bar di tutta la regione”.
Detto ciò, la serata comincia tra risate, battute, urla e il suono del martelletto che batte forte e chiaro all’inizio e al termine dell’asta. “Uno! Due! Tre! Quattro! Cinque!”. I battitori seguono con lo sguardo le mani alzate della gente che non vuole tornare a casa a mani vuote. Si è partiti con la bandiera della Repubblica Partigiana della Carnia (giusto per rimanere in tema) per poi proseguire con i vessilli del Protettorato Friulano d’Albania e della Bisiacaria con il Leone di San Marco con scopa e tòmica del Curling Bisiac.
Il frico più caro al mondo
L’asta si fa accesa in varie occasioni. La prima volta quando sono state esposte le banconote del futuro. Nel 2077, fanno sapere i battitori, il Friuli Venezia Giulia diventa uno Stato indipendente e si mette a stampare a Bujia, “già terra dei leggendari falsari del secolo scorso”, la propria moneta: le Becs. Il Fricomedian, l’installazione che emula l’opera d’arte del 2019 dell’artista italiano Maurizio Cattelan, è stato comprato alla cifra di 38 euro.
È stata invece una sfida a due per aggiudicarsi la statua in resina di 16 cm Santa Maria La Longa, persa per un soffio da una donna che si è scoperto essere proprio di Santa Maria La Longa. Ma è solo l’inizio di una grande battaglia per aggiudicarsi i pezzi pregiati della collezione. La Gubana con l’ermellino, opera realizzata con “grappa su tela”, è stata acquistata a 120 euro. Il Cellina Gothit, un omaggio all’opera di Grant Wood ma con l’aggiunta di un colpo di cannone sullo sfondo, è stato venduto a 105 euro. Il momento più alto raggiunto dall’asta è avvenuto con il lotto 26: la Portalocandina da edicola “La Repubblica del Friuli”. Uno scontro infinito di rilanci fino a quando l’oggetto è stato venduto al prezzo di 150 euro.
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