L’agevolazione per la “prima casa” in caso di successione è un tema di rilevante, in particolare per gli eredi che desiderano beneficiare di vantaggi economici. Recentemente, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con un chiarimento che ha confermato la possibilità di richiedere tale agevolazione anche oltre il termine standard di dodici mesi dalla data del decesso.
Agevolazione prima casa in successione: possibile anche oltre i 12 mesi
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 66/E del 20 dicembre 2024, ha chiarito che l’agevolazione “prima casa” si può richiedere anche quando la dichiarazione di successione viene presentata oltre il termine ordinario di dodici mesi.
Questo è consentito grazie alla possibilità di presentare una dichiarazione integrativa o sostitutiva, purché lo si faccia prima della notifica di un avviso di accertamento d’ufficio. Non esistono scadenze perentorie che determinino automaticamente la decadenza del beneficio, ma è importante agire tempestivamente per evitare complicazioni.
Ecco come regolarizzare e richiedere il bonus
La normativa prevede che l’agevolazione “prima casa” venga richiesta nella dichiarazione di successione e che siano rispettati i requisiti previsti, come l’appartenenza dell’immobile a determinate categorie catastali.
In caso di omissione o errore, è comunque possibile correggere la situazione attraverso una dichiarazione integrativa.
Tuttavia, esiste un limite temporale: la richiesta deve essere effettuata prima della notifica di un avviso di rettifica e, in ogni caso, non oltre cinque anni dal termine ordinario per la presentazione della dichiarazione.
Quando il bonus prima casa non è ammissibile
Un caso particolare riguarda il requisito del trasferimento della residenza. Se, al momento dell’apertura della successione, non è possibile dichiarare l’intenzione di trasferire la residenza entro diciotto mesi, l’agevolazione “prima casa” non può essere richiesta.
Questo perché il trasferimento della residenza è un elemento essenziale e deve essere dichiarato nei tempi stabiliti, pena la decadenza del beneficio. La risoluzione n. 66/E del 2024 conferma che il rispetto dei requisiti e dei limiti temporali è fondamentale per ottenere l’agevolazione senza rischiare sanzioni o decadenze.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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