IN TRIBUNALE Si è chiusa con la condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione con i doppi benefici di legge (sospensione condizionale della pena e beneficio della convenzione sul casellario) arrivata nella sentenza di lunedì 9 dicembre davanti alla giudice Roberta Dematteis nelle aule del Tribunale di Asti.
La pubblica ministera Laura Deodato aveva chiesto per il titolare dell’azienda agricola con sede a Canale due anni di reclusione senza la sospensione condizionale della pena, per la morte del dipendente Giacomo Rosso (23 anni), vittima di un incidente mortale sul lavoro nel maggio del 2019. Il giovane dipendente stava spostando una rotoballa alla guida di un mezzo agricolo munito di forche quando sarebbe stato colpito dalle pale del mezzo. La condizione del ragazzo erano apparse da subito disperate. Trasportato in elisoccorso al Cto di Torino privo di coscienza, era deceduto dopo alcuni giorni di ricovero.
Nella stessa occasione è stato disposto anche il dissequestro del mezzo che aveva causato l’incidente nell’azienda. All’indomani della sentenza Roberto Ponzio, legale dell’imputato, commenta: «Nella valutazione finale ha prevalso la ricostruzione fornita dal consulente della pubblica accusa sostenuta dal fatto che non erano ipotizzabili scenari diversi da quello prospettato, cioè che l’infortunio era avvenuto nella fase della movimentazione della rotoballa. Secondo il nostro consulente, Alberto Giulietta, invece non è possibile ricostruire con ragionevole certezza la dinamica e le conclusioni del consulente della Pm sarebbero contraddittorie con altre risultanze processuali. Perciò nessuna contestazione può essere ricondotta al datore di lavoro. Le ipotesi contravvenzionali relative alla sicurezza sul lavoro o sono insussistenti o non sono il nesso causale con l’incidente. Faremo appello chiedendo la riforma della sentenza».
Elisa Rossanino
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