Accordo per interventi di microcredito rivolti, tra gli altri, a persone a rischio di povertà e soggetti esclusi dal mercato del lavoro. E’ uno dei punti approvati dal Cda della Fondazione. Approvato il progetto ”Centro per la famiglia”
Microcredito monetine colorate
REGGIO CALABRIA – Si è svolta nella sede della Giunta regionale la prima riunione del nuovo consiglio d’amministrazione di “Calabria Etica”, la Fondazione costituita per iniziativa della Regione Calabria che non ha scopi di lucro e si prefigge di realizzare finalità di solidarietà sociale. Durante l’incontro, sono stati esposti i motivi che hanno indotto l’esecutivo a disporre la riorganizzazione della Fondazione, modificando tutte quelle norme che hanno finora ostacolato la concreta operatività di questo ente nato nel 2001, durante la precedente legislatura regionale.
“Il complessivo riordino, previsto da un’apposita convenzione tra la Regione e la Fondazione – ha spiegato il Capo di Gabinetto Michele Lanzo – consentirà il pieno rilancio della stessa Fondazione quale strumento privilegiato della Regione per svolgere incisivi servizi in campo sociale a sostegno delle persone, delle famiglie, delle categorie svantaggiate, nonché delle imprese sociali, favorendo l’inserimento nel mondo lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati”. Durante l’incontro, il presidente della Fondazione Luigi Bulotta ha esposto una serie di punti all’ordine del giorno che sono stati approvati all’unanimità dal consiglio.
Il primo riguarda la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Fondazione e la Banca Popolare Etica che mira a sostenere lo sviluppo economico e sociale in Calabria, attraverso interventi di microcredito rivolti, tra gli altri, a persone a rischio di povertà e soggetti esclusi o ai margini del mercato del lavoro. In entrambi i casi lo scopo del credito è il sostegno socio-economico ma soprattutto il reinserimento lavorativo. La promozione di questi interventi sarà diretta anche alla rigenerazione di aree economiche depresse; alla salvaguardia dell’identità culturale di particolari territori a rischio di spopolamento; all’individuazione e alla sperimentazione di opportunità abitative per le persone senza casa attraverso l’accesso al mercato della locazione con prezzi accessibili, il miglioramento dell’accesso al credito, l’utilizzo di forme come l’affitto a riscatto o la diffusione di pratiche costruttive tra cui l’autocostruzione associata.
“Tutte queste attività – ha aggiunto Bulotta – saranno esplicitate in apposite e distinte convenzioni”. La Fondazione ha inoltre stabilito di far parte di quei soggetti istituzionali aderenti al protocollo d’intesa per interventi post-alluvione a Vibo Valentia. Della convenzione, che mira a sostenere le imprese a conduzione femminile, fanno già parte l’assessorato all’Economia regionale, le Consigliera regionale e quella provinciale di Vibo di Parità, la Banca Popolare Etica, la Provincia, la Camera di Commercio, la Fidapa e Soroptimist, tutti enti di Vibo. Il Consiglio ha deciso anche di promuovere un progetto denominato “Centro per la famiglia” che punta
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