Nuovo sito per L’Espresso all’inizio del 2025 per «evolverci restando fedeli alla nostra missioni di 70 anni fa, e per offrirvi un’informazione più diretta, incisiva, ma libera». Lo annuncia una nota ufficiale del settimanale guidato da Emilio Carelli, precisando che «da mesi stiamo lavorando senza sosta per dar vita a un nuovo sito che non sarà solo una piattaforma digitale, ma il cuore di una rivoluzione nel nostro modo di informarvi».
Qualche giorno fa i lavori di aggiornamento, più precisamente di trasmigrazione dei dati da un server all’altro, avevano causato problemi nell’accessibilità del sito. Un blocco che ha fatto sollevare il comitato di redazione de L’Espresso: «sabato 21 dicembre il sito de L’Espresso ha smesso di funzionare e nelle stesse ore ha smesso di funzionare anche il sistema di posta elettronica della redazione: chi scrive a un giornalista de L’Espresso riceve una mail che sostiene che quell’indirizzo non esiste più. Cosa è successo? Non lo sappiamo: al Cdr e ai giornalisti non era stato comunicato nulla». Il giorno dopo, in concomitanza con la vigilia di Natale, il giornale ha pubblicato la nota sovracitata proprio per chiarire le motivazioni e le cause di tali problemi tecnici, appunto connessi al processo di accelerazione digitale.
La rivoluzione digitale
Il nuovo sito, concepito per essere mobile first, «segnerà un cambiamento radicale, frutto di un intenso lavoro di progettazione: abbiamo analizzato dati in profondità con un approccio data driven, ci siamo confrontati con i benchmark internazionali più innovativi e ci siamo affidati alle migliori competenze, interne ed esterne, per costruire un ecosistema digitale avanzato».
Anche «i nostri social evolveranno – continua il comunicato – con una veste grafica completamente rinnovata e nuovi format pensati appositamente per i diversi canali».
Alla guida della rivoluzione digitale, come responsabile del sito e dei social, è stato scelto il giornalista Felice Florio, di appena 31 anni. (riproduzione riservata)
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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