Dopo alcuni mesi di flessione, torna ad aumentare il numero dei nuovi contratti previsti dalle imprese parmensi.
Per il mese di dicembre, infatti, ne sono in cantiere 2.820 unità , con un incremento del 3,3% rispetto al dicembre dello scorso anno. Anche su base trimestrale (dicembre 2024-febbraio 2025) si dovrebbe registrare un incremento del 2,1%, con 12.280 nuovi contratti.
In base all’analisi dei dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, i nuovi contratti previsti a dicembre si concentreranno per il 63,1% nel settore dei servizi con 1.780 unità (+2,3% rispetto allo stesso mese del 2023) ed in particolare nei servizi alle imprese (720 unità , ma con un -1,4%), alle persone (360, +12,5%), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (260, +13,0%) e nel commercio (440 nuovi contratti, -4,3%).
Nell’industria manifatturiera e nelle public utilities è prevista una crescita dell’1,2% rispetto al dicembre 2023, con 870 nuovi contratti, e sono in aumento anche quelli relativi al settore delle costruzioni, con 160 unità (+14,3%).
Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 15% del totale, mentre continua a mantenersi alta la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 51% dei casi.Â
Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, gli specialisti nelle scienze della vita (nel 87,5% dei casi), i tecnici della salute (nel 76,6% dei casi), gli ingegneri (nel 73,7% dei casi) ed i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (nel 68,1% dei casi). Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono gli operatori della cura estetica (nel 67,4%), gli addetti agli sportelli ed ai movimenti di denaro (nel 60% dei casi), gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (nel 53,9%) e i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 50% dei casi). Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (nel 96,7%), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (nell’86% dei casi), conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (nel 78,2% dei casi) e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (nel 75,6% dei casi).
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