Altroconsumo precisa poi che si tratta di un costo medio, perché ci sono città, soprattutto quelle del Nord (ad esempio Milano) o quelle più a vocazione turistica (come Venezia), in cui si può arrivare a spendere anche 24 euro (è il caso proprio di Venezia) per un pasto in pizzeria; parimenti, nelle stesse città ci si può imbattere facilmente anche in locali decisamente più economici.
E infatti Venezia e Milano sono proprio le due città in cui c’è la maggior differenza tra la spesa minima e quella massima per un pasto in pizzeria: a Venezia a secondo del locale scelto si può spendere da 10,50 a 24 euro, mentre a Milano da 8 a 19,50 euro. Tanta differenza di costo anche a Trento dove si può spendere da 8,70 a 18,80 euro; più contenute invece le differenze di costi in città come Perugia e Pescara: in queste città la differenza di spesa è di soli 2 euro.
L’indagine di Altroconsumo conferma che si spende circa il 4% in più di quanto spendevamo a settembre 2023 per il pasto in pizzeria, mentre rispetto a 2 anni fa (settembre 2022) la spesa nelle città considerate è aumentata in media del 9% e rispetto a settembre 2021 l’incremento è stato del 16%.
Anche se questo non significa necessariamente che i prezzi delle pizze siano aumentati di questa percentuale. In generale, nell’ultimo anno sono solo due le città in cui si registra una riduzione della spesa media: Perugia e Livorno. A queste due si aggiungono Trieste, Bari e Catanzaro, dove la spesa non è variata.
In tutte le altre città è aumentata con ben 8 città che registrano aumenti superiori al 5%: Torino, Milano, Bolzano, Terni, Pescara, Napoli, Cagliari e Sassari.
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