Bonus 2025, come venire incontro alle esigenze di tutti? Le novità previste dal governo sono sorprendenti!
Sappiamo tutti quanto sia importante il supporto in più, soprattutto quando si ha una famiglia da gestire. Le agevolazioni fiscali sono pensate proprio per questo: per dare una mano a chi, tra lavoro e vita familiare, si trova a fronteggiare mille impegni. Ogni anno, il governo ci offre nuovi strumenti per alleggerire il carico economico, ma anche per fare in modo che le famiglie possano guardare al futuro con un po’ di serenità in più.
In un periodo in cui le spese sembrano non finire mai, gli incentivi diventano un piccolo aiuto che fa la differenza. È come un piccolo abbraccio da parte dello Stato, che ti dice: “Ti capiamo, siamo qui per aiutarti”. E se poi il bonus è proprio per la nascita dei figli, beh, allora la soddisfazione è doppia: non solo il sostegno economico, ma anche una conferma che diventare genitori è un passo che merita tutto il supporto possibile.
Ogni anno però, le regole cambiano. Quello che un anno poteva sembrare scontato, l’anno dopo potrebbe essere diverso. Ed è per questo che è sempre bene tenere d’occhio le novità, per non rischiare di perdere un’opportunità che potrebbe fare la differenza nel bilancio familiare.
Non è mai troppo tardi per scoprire come funzionano questi bonus, come fare domanda e cosa cambia ogni anno. In questo modo, si può evitare il rischio di rimanere indietro e, anzi, approfittare di tutte le agevolazioni disponibili per chi è alle prese con la gestione della famiglia e del lavoro.
Pioggia di bonus, scopriamo quali
A partire dal 2025, il bonus mamme in busta paga si rinnova con alcune novità. Una delle principali è che il limite di reddito per accedere al bonus è fissato a 40.000 euro all’anno. In altre parole, le mamme lavoratrici che guadagnano più di questa cifra non potranno beneficiare del bonus. Però, il bonus resterà comunque disponibile per le mamme con almeno due figli, ma solo fino a quando il figlio più giovane non compie dieci anni.
Un’altra grande novità è l’estensione del bonus anche alle lavoratrici autonome, che fino a oggi non avevano accesso a questa agevolazione. Questo cambiamento è pensato per includere un numero maggiore di mamme lavoratrici e per supportare chi, pur lavorando in proprio, non vuole rinunciare a un aiuto durante la fase di crescita familiare. Però, come nel caso delle lavoratrici dipendenti, il limite di reddito di 40.000 euro resterà valido anche per le autonome.
Come funzionano
Fino ad oggi, il bonus mamme ha avuto un impatto positivo sulle buste paga delle lavoratrici, grazie all’esonero dal pagamento di una parte dei contributi previdenziali. Questo significa che le mamme con bambini piccoli hanno visto un aumento netto dello stipendio, che non è mai troppo per chi già deve far quadrare il bilancio familiare. Fino al 2026, quindi, chi ha almeno due figli sotto i dieci anni potrà ancora beneficiare di questo vantaggio.
Tuttavia, una cosa importante da sapere è che le lavoratrici autonome che rientrano nel regime forfettario non potranno accedere al bonus. Inoltre, anche il limite di reddito di 40.000 euro potrebbe significare l’esclusione per alcune mamme che nel 2024 avevano diritto all’aiuto senza vincoli. Ma per chi ha tre o più figli, il bonus sarà comunque disponibile, senza limitazioni sul reddito.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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