Nel terzo trimestre del 2024, il mercato immobiliare milanese ha subito un significativo rallentamento con i rogiti in calo del 4,8% (5.066), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello nazionale, invece, le transazioni hanno segnato un incremento del 2,7%, evidenziando una contrazione particolarmente marcata nel capoluogo lombardo.
Mercato immobiliare a Milano: vendite in calo e mutui in ripresa
Nel complesso dei primi nove mesi del 2024, Milano ha registrato una flessione del mercato immobiliare dell’8,6% nelle compravendite, contro una diminuzione più contenuta dell’1,1% su scala nazionale. A contenere parzialmente le perdite è stata la ripresa dei mutui: i tassi fissi, in calo di un punto rispetto alla fine del 2023, hanno favorito una risalita della quota di abitazioni acquistate con agevolazioni per la prima casa, che si attesta al 62,9%. Tuttavia, il dato rimane ben al di sotto della media nazionale.
Stallo nei cantieri e mercato degli affitti
Le vendite di nuove abitazioni si sono fermate al 10,6% del totale, contro una media fisiologica del 15%, penalizzate dallo stallo nei cantieri. Sul fronte delle locazioni, Milano ha visto un aumento complessivo dei contratti del 4,7% rispetto al 2023. Tuttavia, i contratti liberi di otto anni sono in calo del 7,3%, mentre cresce, seppur partendo da numeri bassi, il ricorso ai contratti a canone concordato, grazie alla revisione degli accordi tra Comune, inquilini e proprietari.
Mercato immobiliare, prezzi in calo: segnali di cedimento
Per la prima volta dopo molti anni, Nomisma ha registrato un calo dei prezzi delle abitazioni a Milano. Nel secondo semestre del 2024, i valori sono diminuiti dell’1,5% rispetto al periodo precedente, sebbene su base annua il dato rimanga positivo con un +0,9%. Il calo coinvolge tutte le tipologie residenziali e le diverse zone della città , confermando una frenata che potrebbe avere implicazioni significative sul mercato immobiliare.
Crema-Tabacchi: crescita dei prezzi del 60% in dieci anni
Guardando all’andamento decennale dei prezzi, la microzona Crema-Sarfatti-Tabacchi, nei pressi della Bocconi, ha registrato un aumento record del +59,6%, trainato dal business degli affitti agli studenti. Seguono le zone Solari-Porta Genova (+58,1%), beneficiata dall’apertura della nuova linea M4, e Cenisio-Farini-Sarpi (+55,2%), in attesa della riqualificazione dello scalo ferroviario.
Mercato immobiliare, paradosso del centro storico
Sorprendentemente, le aree del centro storico, tradizionalmente ritenute le più prestigiose, mostrano tassi di crescita molto più contenuti. La microzona Duomo-San Babila, che include il Quadrilatero della moda, è fanalino di coda con un incremento medio del +6,7% in dieci anni, un dato che solleva dubbi sull’affidabilità complessiva dei numeri.
Conclusioni: segnali di riflessione per il mercato immobiliare milanese
Nonostante la frenata, il mercato immobiliare milanese non appare vicino a una crisi strutturale. Tuttavia, i segnali di cedimento nei prezzi e la difficoltà di accesso al mercato per molte famiglie pongono interrogativi sulla sostenibilità di un modello basato su valori così elevati. In questo contesto, sarà fondamentale monitorare gli sviluppi nei prossimi trimestri.
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