Si può usare ancora il bonus barriere architettoniche per la sostituzione degli infissi? Cosa cambia nel 2025?
La stagione dei bonus edilizi ha portato a una notevole estensione delle agevolazioni fiscali. All’insediamento del nuovo Governo le cose sono cambiate perché è di fatto cambiata la politica fiscale legata alle detrazioni fiscali. Oggi poche delle agevolazioni in vigore nel 2023 sono ancora utilizzabili e molte misure, pur essendo attive, sono state ridimensionate. Tra queste c’è il bonus barriere architettoniche. Vediamo ora se anche nel 2025 questo strumento può essere utilizzato per la sostituzione degli infissi.
Il bonus barriere architettoniche è un’agevolazione fiscale che consente di effettuare una serie di lavori piuttosto importanti e ottenere la detrazione fiscale al 75% (molto più elevata del Superbonus e senza vincoli legati all’efficientamento energetico).
Il bonus barriere architettoniche è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025 dalla legge di bilancio per il 2023, ma proprio per le sue caratteristiche particolarmente vantaggiose, è stato usato in modo anomalo.
Un’occasione ghiotta per i contribuenti, ma dal 2024, al fine di evitare abusi, prende il via una stretta molto decisa. Ecco perché c’è stata una modifica della disciplina e si può dire addio anche per il 2025 al bonus barriere architettoniche per infissi, porte e bagni. Cosa sta succedendo?
Cosa è cambiato per la sostituzione degli infissi con il bonus barriere architettoniche?
Con la disciplina in vigore fino al 31 dicembre 2023 era possibile sostituire gli infissi e ottenere le detrazioni previste per il bonus barriere architettoniche. Bastava adottare piccoli accorgimenti per ottenere questo beneficio e cioè chiedere il posizionamento delle maniglie leggermente più basso rispetto alle normali abitudini. Stessa storia anche per il rifacimento del bagno o l’applicazione di sistemi domotici che potevano rientrare nell’ampio spettro di questo vantaggioso bonus. Ricordiamo che il bonus barriere architettoniche non prevede che per usufruirne debba esservi un disabile nel nucleo familiare.
Il decreto 212 del 2023 all’articolo 3, comma 1, lettera 1, specifica che
Ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute fino al 31 dicembre 2025 […] per la realizzazione in edifici già esistenti di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi a oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
È evidente che non è più possibile avvalersi di questa agevolazione per la sostituzione degli infissi.
Per gli infissi sarà possibile continuare ad avvalersi dell’ecobonus che consente di avere una detrazione fino al 65%. Eliminata anche la possibilità di avvalersi del bonus barriere architettoniche per il rifacimento dei bagni, in questo caso è possibile avvalersi del bonus ristrutturazioni con agevolazione al 50%. Resta la possibilità inoltre di effettuare interventi con il Superbonus, con tutti i limiti ora applicati.
Nel 2025 il bonus barriere architettoniche può essere utilizzato per interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
I tetti di spesa sono:
- 50.000 euro per gli edifici unifamiliari e per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari;
- 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari. La spesa massima per i lavori rientranti nel bonus barriere architettoniche sarebbe di 240.000 euro e ogni unità potrà portare in detrazione 30.000 euro (il 75% della quota massima di 4.000 euro);
- 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Per i nuclei con redditi superiori a 75.000 euro con la legge di Bilancio 2025 sono stati previsti anche tetti di spesa calcolati in riferimento al quoziente familiare.
Non è più possibile avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura, ma solo delle detrazioni da ripartire in 5 rate annuali.
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