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A dicembre del 1974 i veicoli immatricolati nella provincia di Trento erano 200 mila, alla fine del 2024, 40 anni dopo, il totale dei veicoli ha raggiunto quasi 920 mila unità
Un totale che tiene conto di ogni mezzo: oltre a macchine e moto ci sono anche trattori e autobus, mezzi della polizia e camion di ogni genere. Un numero che è cresciuto solo egli ultimi cinque anni di oltre duecentomila unità, considerato che nel 2017 i mezzi erano 657.650. Sostanzialmente ogni anno il parco mezzi nel capoluogo è cresciuto di circa 14 mila unità.
Emerge dunque un dato importante: il numero di veicoli registrati a Trento (secondo lo studio del Ministero dei Trasporti aggiornato a fine dicembre) appare molto elevato in rapporto al numero di residenti.
Ciò si spiega, in parte, con la prassi di immatricolare i veicoli a Trento da parte di soggetti provenienti da fuori regione, attratti in passato da agevolazioni o ragioni di tipo fiscale. Sebbene con il tempo questa consuetudine si sia molto ridotta, ha comunque lasciato in eredità un parco veicoli il cui totale risulta gonfiato rispetto alla reale popolazione locale.
Tant’è che comunque su 545.183 residenti nella provincia di Trento (dato aggiornato al 1° gennaio 2023) ci sono quasi 920 mila mezzi immatricolati con una proporzione di due mezzi per cittadino.
Come detto il numero di immatricolazioni tiene conto dei Vantaggi fiscali o assicurativi e delle registrazioni aziendali dove grandi aziende o società di noleggio (leasing, renting) possono decidere di immatricolare le proprie flotte a Trento per ridurre i costi.
I numeri ufficiali, se letti senza considerare questo fenomeno, danno l’impressione di un indice di motorizzazione altissimo per il capoluogo trentino. Nell’ultimo periodo, con il calo delle immatricolazioni provenienti da altre regioni, si dovrebbe assistere gradualmente a un riallineamento del rapporto tra veicoli registrati e popolazione residente.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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