L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un valore (o una certificazione) che viene utilizzato per capire la situazione economica delle famiglie che vogliono ricevere aiuti o agevolazioni economiche. Chi fa domanda per ricevere sussidi, indennità o altri tipi di sostegno economico deve generalmente dimostrare di avere un ISEE entro determinati limiti.
A che serve l’ISEE basso?
Ma perché è importante avere un ISEE più basso? Un ISEE basso dà accesso a molti benefici, come:
- Gratuito patrocinio in caso di procedimenti legali;
- Sconti sulle tasse universitarie;
- Agevolazioni per persone con invalidità;
- assegno unico di importo più alto;
- Diritto al bonus psicologo;
- Possibilità di partecipare ai bandi per l’assegnazione di case popolari;
- Bonus sociale per avere sconti sulle bollette di luce, gas e acqua.
L’ISEE serve a stabilire quanto ogni famiglia può contribuire ai costi delle prestazioni sociali e sanitarie. Questo calcolo è seguito con attenzione dalle autorità fiscali, per evitare abusi.
Per ottenere l’ISEE, bisogna compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questo documento contiene informazioni personali, sul reddito e sui beni della famiglia. Il calcolo dell’ISEE si basa sui redditi e sul patrimonio di due anni prima. Per esempio, l’ISEE 2025 si calcola usando i redditi del 2023 e i beni posseduti al 31 dicembre 2023. Inoltre, si prende in considerazione il nucleo familiare così come è composto al momento della richiesta.
Come abbassare l’ISEE?
Tuttavia, può capitare che la situazione economica di una famiglia cambi nel tempo. Ad esempio, se un componente della famiglia perde il lavoro. In questi casi, è possibile richiedere un ISEE corrente, che tiene conto delle modifiche recenti al reddito della famiglia.
Esistono anche dei modi legali per ridurre l’ISEE, oltre alla perdita di lavoro. Ecco alcune soluzioni che potrebbero aiutare:
Acquistare titoli di Stato o buoni fruttiferi postali: la legge 30 dicembre 2023, n. 213, prevede che questi investimenti non vengano considerati nel calcolo dell’ISEE, se non superano i 50.000 euro. Così, se si acquistano questi titoli, si può ridurre il patrimonio e, di conseguenza, avere accesso a più agevolazioni.
Un altro espediente è quello di concedere in usufrutto beni immobili inutilizzati. Se possiedi una casa che non usi, potresti darla in usufrutto a qualcun altro. Questo abbassa il valore del patrimonio nel calcolo dell’ISEE. Tuttavia, bisogna ricordare che l’usufrutto, se è a pagamento, porta comunque un reddito che sarà preso in considerazione nell’ISEE.
Per abbassare l’ISEE, una persona potrebbe decidere di cambiare residenza e uscire dal nucleo familiare. In questo modo non verrà più considerata fiscalmente a carico. Se, invece, qualcuno privo di reddito entra nel nucleo, può essere considerato a carico e ridurre l’ISEE.
Per i lavoratori autonomi, un’altra soluzione potrebbe essere quella di posticipare l’incasso di una fattura, in modo che il reddito venga registrato nell’anno successivo. Tuttavia, questa è una pratica rischiosa che potrebbe portare a sanzioni penali se considerata come falso ideologico.
Una tecnica comune per abbassare l’ISEE è quella di cointestare un conto corrente con una persona che non fa parte del nucleo familiare. In questo modo, la giacenza media del conto verrà divisa tra i due intestatari, riducendo la parte che verrà presa in considerazione per il calcolo dell’ISEE. È importante che il cointestatario sia una persona affidabile e non faccia parte della famiglia, per evitare complicazioni legali. Inoltre, ogni movimento sul conto deve essere giustificato, altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare dei controlli.
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