CASTELFRANCO (TREVISO) – È probabilmente l’opera più attesa, discussa e chiacchierata a Castelfranco e quella su cui ora punta l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Marcon. Il polo natatorio di via Redipuglia è più volte finita al centro del dibattito politico, in quanto sono anni che si parla di un rifacimento dell’impianto realizzato verso la fine degli anni Sessanta e che ha dimostrato, soprattutto negli ultimi mesi, evidenti segnali del passare del tempo, fino al rovinoso crollo del soffitto degli spogliatoi femminili del settembre scorso, che ha determinato la sua temporanea chiusura.
IL PIANO
Mentre stanno procedono i lavori da circa 150mila euro per la sua riapertura, prevista per fine gennaio 2025, riemerge il progetto di completo rifacimento dell’impianto natatorio, firmato nel 2022 dal raggruppamento di imprese Parallab, Archest, Dejaco + Partners e Seingim e costato circa 300mila euro. Un progetto rimasto in sospeso, dato che per la realizzazione del nuovo impianto nel suo complesso si parla di una spesa di oltre 13 milioni di euro, ma grazie al quale, dopo opportune modifiche, il Comune chiederà l’accensione a inizio 2026 di un mutuo da quasi 4 milioni di euro, a cui possono essere aggiunti ulteriori finanziamenti da Gse e Coni da parte di Aeep, attraverso la Redipuglia sport center, l’attuale gestore. La volontà è realizzare il primo stralcio del nuovo impianto natatorio, quindi sostanzialmente la struttura con il piano vasca, ma senza ad esempio la zona wellness prevista nel progetto. La nuova piscina sorgerà sul luogo dell’attuale, che sarà dunque abbattuta, in quanto – sostengono dalla maggioranza – dalle indagini condotte risulta come la piscina di Castelfranco abbia il suo punto di forza nella sua posizione in centro storico. Una scelta tuttavia contestata soprattutto dalle opposizioni, sia per le dimensioni che avrà il nuovo manufatto (nel progetto si parla di un edificio alto 10,5 metri), sia per le ripercussioni sul traffico nell’area, sia perché nel frattempo Castelfranco rimarrebbe priva di piscina.
EX SINDACO GOMIERATO
Commenta l’ex-sindaco Maria Gomierato, la cui maggioranza 20 anni fa aveva deliberato un investimento in Boc ora in scadenza, permettendo la stipula di un nuovo mutuo nel 2026: «Beneficiando di un’operazione che allora la Lega con le altre minoranze aveva contestato, ma che ora le capita a fagiolo, il sindaco attuale può evitare l’accusa di danno erariale per aver speso 300mila euro per un progetto sepolto in un cassetto. Peccato la scelta di utilizzare soldi procurati da chi oggi è in minoranza vadano proprio alla nuova piscina, a un’opera divisiva. Era proprio così difficile portare questa informazione in consiglio e cercare di trovare per quei 4 milioni di euro una destinazione più condivisa? Per esempio, il restauro di Palazzo Novello. Chiederemo che il sindaco venga a confrontarsi in consiglio e che almeno ascolti le riflessioni che altri rappresentanti dei cittadini vorranno fare».
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