Firenze, 25 dicembre 2024 – Tanti, troppi gli incidenti in Toscana negli ultimi giorni causati dal monossido di carbonio. Una famiglia sterminata nelle campagne di Firenze, 15 persone in ospedale a Capannori, un uomo gravemente intossicato a Piombino. In questo periodo abbiamo intervistato diversi esperti sulla sicurezza degli impianti che ci hanno spiegato come evitare rischi e rendere sicuri ed efficienti caldaie, camini e stufe. Riproponiamo qui le loro parole affinché possano servire ad evitare ulteriori incidenti.
Controlli a una caldaia (Foto archivio Ansa)
Gli impianti più a rischio
Come ci ha spiegato Paolo Pagliarini, presidente nazionale dell’Unione impianti di Cna e dei termoidraulici di Cna Firenze, “gli impianti più rischiosi sono quelli non collegati alla rete di metano, come quelli alimentati da bombole di Gpl. Spesso le bombole vengono sostituite direttamente dagli utenti, aumentando il rischio di incidenti. C’è inoltre chi usa bomboloni esterni che, anche questi, necessitano di verifiche periodiche. La normativa prevede una prova di tenuta dell’impianto ogni dieci anni, ma spesso viene trascurata, soprattutto nei casi in cui l’impianto serve solo il piano cottura o uno scaldabagno a gas”.
Caldaie
“Le caldaie più datate – spiega ancora il presidente Pagliarini – necessitano di maggiore attenzione e in molti casi andrebbero sostituite. Un impianto non sottoposto a manutenzione può rappresentare una minaccia concreta, soprattutto per il rilascio di monossido di carbonio. Dal 2025, le caldaie alimentate con combustibili fossili non beneficeranno più di agevolazioni fiscali, come previsto dalla direttiva europea ‘Case Green’. È un ulteriore incentivo a considerare soluzioni più moderne ed efficienti”.
Le soluzioni più convenienti oggi sono “le caldaie ibride – prosegue – che combinano un sistema a gas e una pompa di calore gestiti da una centralina unica. Questi impianti possono usufruire del bonus ristrutturazione e dell’ecobonus, purché rispettino i requisiti per le detrazioni fiscali. Oltre a essere più efficienti, riducono i rischi legati alle emissioni di gas pericolosi”.
Manutenzione, ogni quanto
Fondamentale effettuare controlli regolari sulla caldaia. Il presidente Pagliarini spiega che “in generale si consiglia la manutenzione ordinaria annuale e una verifica biennale dell’efficienza energetica. Durante questi interventi viene eseguita anche la prova di tenuta dell’impianto a gas, essenziale per prevenire fughe di gas o esplosioni. Inoltre, ogni dieci anni è necessario un controllo approfondito, come previsto dalla normativa, per garantire il buon funzionamento e la sicurezza dell’impianto”.
Camini e stufe
Per camini e stufe è necessario fare sempre riferimento alle istruzioni per l’uso e la manutenzione del fabbricante. In particolare, porre attenzione che la portella sia ben chiusa dopo il caricamento per evitare la fuoriuscita di frammenti di legna incandescente o scintille. Gli apparecchi a focolare di tipo aperto, caminetti e, per alcuni assetti di utilizzo, anche le cucine economiche a legna, devono essere sorvegliati durante il tempo che rimangono accesi. E’ importante usare idonei parascintille e prevedere l’installazione di vetri o comunque materiale adatto alla protezione del focolare da parte di aziende qualificate. Per questa tipologia di apparecchi è basilare il rispetto delle distanze di sicurezza nei confronti di strutture e arredi combustibili. E’ necessario evitare comportamenti pericolosi come avvicinare poltrone, divani tappeti e altro materiale combustibile agli apparecchi, osservando le distanze previste dal costruttore.
Bombole di gas Gpl
Il Gpl è altamente infiammabile e, in caso di fughe, tende a ristagnare a terra. Per minimizzare i rischi è bene:
– Affidare l’installazione e la sostituzione delle bombole a personale qualificato
– Controllare regolarmente la data di scadenza delle tubazioni in gomma
– Assicurarsi che nel locale siano presenti griglie di ventilazione poste in basso
– Ricordare che è vietato detenere bombole di gas, piene o vuote, non collegate all’utenza
Rilevatori di gas, quanto costano
L’installazione di rilevatori di gas è un ulteriore strumento di sicurezza raccomandato da Cna. Esistono degli ‘annusatori’, ovvero sensori che possono essere collocati in cucina, vicino ai piani cottura, o nei locali tecnici dove si trovano le caldaie. Sebbene non siano obbligatori, possono offrire maggiore tranquillità, permettendo di rilevare eventuali malfunzionamenti o fughe di gas. Il costo di un buon prodotto varia dai 250 ai 700 euro, ma se ne trovano in commercio anche di più economici. “Questi sensori – ci ha spiegato ancora il presidente Pagliarini – possono essere posizionati vicino ai piani cottura o nei locali tecnici con caldaie. Sebbene non obbligatori, offrono una protezione aggiuntiva, segnalando tempestivamente malfunzionamenti o fughe di gas. Tuttavia, questi strumenti non sostituiscono la manutenzione regolare”.
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