Sono stati trovati morti i due alpinisti romagnoli, Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42 anni, di Santarcangelo di Romagna, scivolati in un canalone sul versante aquilano del Gran Sasso nel corso di una escursione lo scorso 22 dicembre: solo oggi, a cinque giorni dall’allarme, le condizioni meteo hanno permesso ai soccorritori di arrivare sul posto da terra e in elicottero e di individuare i corpi. I due amici sono morti per assideramento. Sale così a 12 morti il bilancio delle vittime in montagna in Abruzzo nel 2024, il doppio dello scorso anno.
Il maltempo degli ultimi giorni – vento con raffiche a 140 km orari, bufera di neve e scarsa visibilità prima, il rischio di valanghe poi – non aveva consentito un intervento puntuale in un’area dove le temperature notturne sono scese a dieci gradi sotto lo zero. Il fattore tempo era determinante nella situazione di emergenza che si era venuta a creare, ma le ricerche, nonostante i vari tentativi effettuati da terra in condizioni proibitive, sono state più volte sospese, con i soccorritori rimasti addirittura bloccati il giorno di Natale all’Ostello di Campo Imperatore anche a causa di un guasto alla funivia. Perazzini e Gualdi erano per la seconda volta sul Gran Sasso, ben equipaggiati per la scalata, ma forse impreparati ad affrontare le temperature rigide della notte. Nella zona dove è accaduto l’incidente c’era l’allerta gialla – vale a dire una criticità ordinaria – per le valanghe. E le previsioni parlavano di “precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale”.
Questa mattina un’operazione congiunta tra il personale del Soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza ha permesso di raggiungere e individuare i corpi dei due alpinisti. “Abbiamo iniziato a lavorare questa mattina presto – ha spiegato Alessandro Marucci, capostazione all’Aquila del Cnsas – potendo contare sul trasporto delle squadre di soccorso in quota attraverso la funivia. Da lì abbiamo allestito un campo base. Alcune squadre si sono progressivamente avvicinate all’area di ricerca e contemporaneamente abbiamo coordinato l’attività degli elicotteri per fare dei sorvoli di valutazione della sicurezza”. Indicazioni importanti anche per il gruppo della Guardia di finanza. “Abbiamo fatto un avvicinamento lento – ha spiegato il maresciallo Gdf Francesco Mastropietro – perché sapevamo di questo sorvolo e ne aspettavamo l’esito. Sulla base delle indicazioni dell’elicottero ci siamo portati sul primo alpinista. Abbiamo anche lavorato con le unità cinofile. Nell’attesa del recupero della salma, abbiamo effettuato dei sondaggi e a questo punto Marco Iovenitti (Cnsas) è riuscito a individuare anche l’altro”.
Alcuni familiari dei due amici, arrivati in Abruzzo lunedì scorso, hanno ringraziato “tutti i soccorritori per il lavoro svolto in questi giorni”. Al termine della ricognizione cadaverica all’ospedale di Teramo il magistrato della procura locale, Laura Colica, ha riconsegnato le salme ai familiari per la celebrazione dei funerali che si terranno in Romagna.
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