E’ il bilancio tracciato da Centro studi AstaSy analytics di Npls re_solutions. A influenzare le variazioni i recenti interventi normativi.
Roma – Sono 78.477 le unità immobiliari oggetto di asta in Italia nel 2024 (con un controvalore di base d’asta complessivo pari a 10.887.445.116,31 euro e offerte minime per 7.422.657.128,83) con un decremento di circa il 12% rispetto all’anno precedente quando si sono registrate 88.174 unità in asta. Il dato è del Centro studi AstaSy analytics di Npls re_solutions nel suo ‘Report aste 2024’, che evidenzia che ogni giorno 215 appartamenti, uffici o negozi vengono pignorati e messi all’asta. Il calo è stato più consistente nelle esecuzioni civili immobiliari. In aumento i lotti in vendita nelle procedure concorsuali, soprattutto per l’avvio dell’attività liquidatoria nelle nuove procedure introdotte dal Codice della crisi di impresa.
Il report evidenzia che a influenzare le variazioni sono sicuramente stati i recenti interventi normativi, dalla riforma del 2015 all’introduzione del Codice della crisi di impresa, fino alla riforma Cartabia. Guardando alla distribuzione territoriale dei lotti in vendita, a livello regionale la Lombardia si conferma al primo posto con 10.439 unità staggite, pari al 13,3% del totale, seguita da Sicilia con 9.454 immobili (12,05%) Lazio con 7.625
(9,72%), Campania con 5.655 (7,21%) e Marche con 5.618 (7,16%), mantenendo le posizioni quasi invariate rispetto al 2023, quando al quinto posto figurava però la Toscana, che ora è invece al sesto posto.
Il 53,99% delle unità immobiliari all’asta è riconducibile alla categoria ‘residenziale‘ ed è costituita da appartamenti, monolocali, mansarde, attici, ville e villette, nella maggior parte dei casi tutti abbinati ad autorimesse e/o cantine. A questi si somma un 11,19% di posti auto e autorimesse in vendita in lotti autonomi. Dei 78.477 immobili in asta, oltre il 32,42% ricade nelle regioni del Nord Italia, anche se la loro distribuzione territoriale risulta frammentata. Al centro il 31,15%, al Sud il 20,05% e nelle Isole il 16,37%. Successivamente all’analisi del macro dato nazionale e a quello delle regioni, siamo entrati nel dettaglio anche quest’anno delle 107 province Italiane, dove la frammentazione entra ancora di più nello specifico.
Sono 15 le province che, da sole, controllano circa il 36% dei lotti su base nazionale. Nel 2024 la provincia di Roma supera nuovamente quella di Milano, che scende invece al 5° posto, superata da Perugia, Cosenza e Catania, anche se lo scostamento è lieve (Roma 4947 – Perugia 2034, Cosenza 2031, Catania 2024, Milano 2021).
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