Una morte atroce. Gavina Massida, sassarese, è morta il 15 dicembre travolta sulle rotaie da un tram a Schaerbeek in Belgio.
La 57enne, secondo una prima ricostruzione, era da poco scesa da un taxi e stava per raggiungere la propria abitazione quando è stata investita, in una tragedia su cui stanno ancora indagando le autorità locali.
La donna era appena arrivata dalla Sardegna dove sarebbe dovuta ritornare il 23 dicembre in tempo per celebrare le feste con la famiglia, il padre Giovanni, la madre Monica, di origine tedesca e il fratello Walter, persone molto conosciute a Li Punti, quartiere periferico di Sassari.
«Gavina viveva in Belgio da 30 anni – racconta Don Costantino, parroco della chiesa Pio X di Li Punti dove, questo pomeriggio alle 16 si celebrerà il funerale – era una persona molto gioviale ed estroversa». E proprio in Belgio la donna aveva la figlia, Monica, di 24 anni, con cui lavorava insieme nello stesso ristorante. «Conosceva quattro lingue e avrebbe potuto lavorare al Parlamento Europeo ma lei preferiva il contatto con la gente e lo stare insieme».
Anche il padre di Gavina era emigrato a suo tempo, ritornando poi nell’isola dove era nato per lavorare in una ditta edile.
La cerimonia di stasera verrà fatta con l’urna che contiene le ceneri della 57enne – in Belgio si è tenuta una celebrazione laica – arrivate in piene festività natalizie. «Abbiamo deciso di fare il funerale oggi – continua il parroco – e non il 26».
Tanti i messaggi di cordoglio per la donna e la sua famiglia che nel pomeriggio si raccoglierà in chiesa sorretta nel proprio dolore dai tanti abitanti del quartiere.
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