Oristano È scontro tra scuola e politica sull’ipotesi di cessione dell’ex casa del custode della scuola Alagon alla clinica Madonna del Rimedio. Da una parte c’è la maggioranza di centro destro, per la precisione il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che preme affinché la casa di cura possa acquisire l’edificio ora inagibile e la striscia di cortile della scuola che dà su via Busachi, proprio al confine con la struttura sanitaria che lì vorrebbe creare un secondo ingresso e un nuovo parcheggio. Dall’altra c’è il consiglio d’istituto che in un documento si dichiara nettamente contrario alla cessione perché quell’edificio serve alla scuola che ha già in progetto un intervento di riqualificazione.
La richiesta della clinica è ferma negli uffici comunali da quasi un anno. Qualche giorno fa il gruppo di FdI, con primo firmatario il consigliere Fulvio Deriu, ha presentato un’interrogazione per capire quali ostacoli ci siano a un’operazione che ritiene vantaggiosa per il Comune e se ci sia una via di uscita da questo stallo. Fatto insolito, dal momento che chi governa ha contatti diretti con la giunta e preferisce che sia l’esecutivo a portare avanti le iniziative per garantire maggiore linearità all’azione politica. A questo punto il consiglio d’istituto ha deciso di intervenire pubblicamente: «La richiesta avanzata dai consiglieri di FdI di cessione di un’area della scuola ci trova nettamente contrari», è il tono della comunicazione.
Già in passato il consiglio si era opposto alla cessione dello stabile che, con l’aumento del numero degli alunni e del conseguente numero di classi necessarie ad accoglierli, ha portato a utilizzare la vecchia casa del custode come magazzino di beni e sussidi, liberando alcuni locali interni che sono stati destinati alla didattica. All’alba dell’11 dicembre del 2023 un grosso pino crollò sul tetto dell’edificio, provocando danni enormi. Nel frattempo, le piogge hanno fatto il resto rendendolo inutilizzabile del tutto e rovinando il materiale presente all’interno. Per evitare incidenti, venne interdetto l’accesso ai locali al personale scolastico. «Nonostante le ripetute richieste della dirigente scolastica, non è stato fatto alcun intervento di ripristino», riferisce ancora il consiglio d’istituto che denuncia: «L’inagibilità è dovuta alla mancanza dell’intervento dell’amministrazione comunale di cui i consiglieri che sostengono la cessione dell’area fanno parte come maggioranza».
La scuola però non è rimasta inerte e ha affidato a uno studio di ingegneri la realizzazione del progetto che prevede l’abbattimento dell’ex casa del custode per realizzare al suo posto un salone dove saranno ospitate le riunioni collegiali – a seguito degli accorpamenti oggi il Collegio dei docenti è composto da trecento insegnanti –, corsi di formazione e le prove d’orchestra e dei concerti per tutti gli alunni dell’istituto e per quelli del vicino liceo musicale. «Chi frequenta la sede scolastica o transita in viale Diaz – spiega il documento – sa bene che proprio nell’area adiacente alla clinica privata si realizzano attività inclusive, orti didattici e attività motorie. Lo spazio esterno è dunque necessario per consentire le attività sportive e ludiche e quotidianamente è il luogo dove gli alunni svolgono la poiché è l’unica zona ombreggiata non adibita a parcheggio. L’ultimo passaggio è rivolto agli amministratori comunali: «Rimane difficile da comprendere come amministratori cittadini possano dare priorità alle necessità di un ente privato rispetto al benessere dei giovani che frequentano la scuola pubblica».
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