La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti significativi, con una riduzione generalizzata delle agevolazioni. Tra le novità da segnalare: l’introduzione del requisito dell’abitazione principale per alcune detrazioni e nuovi limiti di accesso basati sul reddito.
I bonus casa cambiano in maniera importante nel 2025: la nuova legge di bilancio 2025 apporta novità importanti nel settore delle costruzioni, con una revisione dei principali bonus edilizi e nuove misure per favorire la transizione energetica e la sostenibilità. In questo articolo forniamo una panoramica completa delle nuove regole per i bonus casa 2025.
Bonus casa 2025, l’infografica
Bonus ristrutturazione edilizia 2025
Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio previsti dall’art. 16-bis del TIUR la manovra prevede (al comma 54) la riduzione della detrazione in via definitiva al 30% con tetto di spesa a 48.000 € già a partire dal 2025 (era prevista al 2028).
Tuttavia, il successivo comma 55 lett. b) modifica l’art. 16 del DL 63/2013 prevedendo in via transitoria per gli stessi interventi di recupero del patrimonio edilizio una detrazione pari a:
- 36% e spesa massima di 96.000 € per il 2025;
- 30% e spesa massima di 96.000 € per il 2026 e 2027.
Nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’abitazione principale, la detrazione sarà pari a:
- 50% e spesa massima di 96.000 € per il 2025;
- 36% e spesa massima di 96.000 € per il 2026 e 2027.
Dal 2028 il bonus ristrutturazione consisterà in una detrazione stabile del 30% con un tetto di spesa di 48.000 €.
Inoltre, dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile detrarre le spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Pertanto, stop alle caldaie a gas, mentre restano incentivati gli impianti ibridi.
Di seguito proponiamo una tabella di sintesi con le detrazioni per ristrutturazione edilizia 2025 e anni successivi.
Bonus riqualificazione energetica (ecobonus) 2025
Per gli interventi di riqualificazione energetica di cui alla legge 296/2006 commi 344-347, è prevista la proroga per fino al 2027, con un meccanismo pressoché analogo al bonus ristrutturazione edilizia, ad esclusione (ovviamente) dei tetti di spesa che, al solito, fanno riferimento ad un massimo di detrazione.
In particolare, il comma 55 della legge di Bilancio 2025 modifica l’art. 14 del DL 63/2013 prevedendo le seguenti detrazione per ecobonus:
- 36% per il 2025;
- 30% per il 2026 e 2027.
Nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’abitazione principale, la detrazione sarà pari a:
- 50% per il 2025;
- 36% per il 2026 e 2027.
Anche in questo caso non sono incentivabili le caldaie alimentate esclusivamente a combustibili fossili.
Di seguito la tabella di sintesi con le detrazioni per ecobonus 2025.
Sismabonus 2025
Per gli interventi definiti comunemente sismabonus di cui all’art. 16 del DL 63/2013 c.1 bis fino a sexies sono previste le stese detrazioni viste prima:
- 36% e spesa massima di 96.000 € per il 2025;
- 30% e spesa massima di 96.000 € per il 2026 e 2027.
Nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’abitazione principale, la detrazione sarà pari a:
- 50% e spesa massima di 96.000 € per il 2025;
- 36% e spesa massima di 96.000 € per il 2026 e 2027.
Ecco la tabella di sintesi per sismabonus 2025.
Superbonus 2025
Dal 2025, il Superbonus sarà fortemente ridimensionato, come già ben noto. La detrazione del 65% sarà concessa esclusivamente per lavori già avviati e non possono essere agevolati nuovi interventi nel 2025.
Tuttavia, per gli interventi già iniziati è necessario che siano soddisfatte le seguenti condizioni al 15 ottobre 2024:
- presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILAS) per interventi non condominiali;
- adottata la delibera assembleare e presentata la CILA per interventi condominiali;
- presentata l’istanza per il titolo abilitativo, in caso di demolizione e ricostruzione.
Di seguito la tabella di sintesi.
Bonus mobili 2025
Il bonus mobili viene riconfermato per il 2025 con le medesime regole del 2024. Non si applicherà la limitazione delle abitazioni principali: pertanto, chi beneficia del bonus casa con detrazione del 50% o del 36% (abitazione principale o altro immobile), potrà usufruire di un bonus del 50% di detrazione sulle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Di seguito la tabella di sintesi.
Bonus barriere architettoniche 2025
Il bonus barriere architettoniche per il 2025 mantiene le stesse regole applicate nel 2024, con aliquote e tetti di spesa invariati.
L’aliquota di detrazione è pari al 75% e è relativa a interventi destinati a migliorare l’accessibilità e la mobilità all’interno di edifici residenziali.
Ricordiamo che sono ammesse a beneficio solo le spese sostenute per:
- installazione di ascensori e montacarichi;
- realizzazione di rampe di accesso;
- sostituzione di gradini con scivoli;
- adeguamento di bagni, infissi e altre strutture funzionali alla mobilità;
- interventi che prevedono l’installazione di tecnologie avanzate per agevolare le persone con disabilità motorie e sensoriali.
Quanto al tetto di spesa, restano invariati i limiti:
- 50.000 € per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti;
- 40.000 € per unità immobiliari in edifici da 2 a 8 unità;
- 30.000 € per unità immobiliari in edifici con più di 8 unità.
La detrazione fiscale da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.
Di seguito la tabella di sintesi relativa al bonus barriere architettoniche 2025.
Nuovi limiti alle detrazioni fiscali
La nuova norma individua due soglie di reddito complessivo da prendere a riferimento ai fini dell’accesso pieno o parziale alle detrazioni fiscali.
Dal 2025, i bonus edilizi saranno condizionati da tetti di spesa detraibili basati sul reddito:
- fino a 14.000 euro per redditi tra 75.000 e 100.000 euro;
- fino a 8.000 euro per redditi superiori a 100.000 euro.
I limiti si applicano solo alle nuove spese e non hanno effetto retroattivo.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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