Il rebus sul futuro della scuola materna di piazza Roma sta creando non poche tensioni a Santo Stefano e, nella seduta del Consiglio comunale dello scorso lunedì sera, una nutrita rappresentanza di genitori, una trentina, di piccoli frequentanti il plesso ha inscenato, una protesta silenziosa con tanto di cartelli issati per lanciare un messaggio all’amministrazione comunale: “Le famiglie meritano rispetto” , “La scuola è un servizio essenziale” e “La scuola dell’infanzia non si tocca”.
Il nodo della spinosa questione si forma quando l’attuale gestore, l’Associazione San Bassiano, che ha partecipato alle due manifestazioni di interesse e al secondo bando per la gestione del servizio, chiede formalmente all’amministrazione comunale, prima di sottoscrivere la concessione per sei anni, di conoscere l’entità del contributo economico che intende erogare per poter dare indicazioni alle famiglie circa l’entità delle rette di iscrizione. Ai genitori, però, sui quali grava lo spauracchio di un aumento considerevole delle quote di frequenza, non arriva, a detta loro, una risposta chiara e anche la richiesta di un incontro con il sindaco Marinella Testolina cade nel vuoto.
Mamme e papà hanno così deciso di partecipare alla seduta del Consiglio prenatalizio e, nel momento in cui il consigliere di minoranza Mauro Bonfanti ha presentato l’interrogazione di richiesta di chiarimenti all’esecutivo, è scattata la protesta silenziosa coi cartelli. Il primo cittadino, a quel punto, ha ribadito che esiste la volontà dell’ente pubblico di erogare un sostegno e che l’iter sarà “condotto con efficienza e corretta gestione”, ribadendo la volontà di mantenere il servizio in paese. Ma alla frase di chiusura al dialogo del sindaco (“I rapporti si tengono tra Comune ed associazione che intende gestire il servizio, non con le mamme”), è scattata la rabbia dei genitori tra urla, applausi ironici e richieste perentorie di chiarezza. “Senza la scuola il paese muore”, ha ribadito con toni accesi una mamma.
Al termine i genitori sono rimasti nella sala polivalente dove si è tenuta l’assise per cercare un estremo tentativo di contatto col primo cittadino e qualcuno, visti gli animi surriscaldati, ha allertato i carabinieri.
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