Negli ultimi tempi, si è scatenata una “mini” allerta riguardo a Google Wallet, l’app integrata presente su molti smartphone Android per la gestione delle carte di pagamento. Nonostante venga costantemente aggiornata, alcune vulnerabilità possono mettere a rischio la sicurezza delle transazioni e dei dati personali degli utenti.
Il problema principale riguarda soprattutto i vecchi sistemi e le vecchie versioni dell’app Wallet, che potrebbero essere meno sicure e più facilmente soggette ad attacchi informatici. In alcuni casi, si sono verificate transazioni non autorizzate, che comparivano sull’estratto conto con la dicitura “GOOGLE*nome sviluppatore di app” o simili.
È importante prestare attenzione e adottare alcune misure di sicurezza per proteggere le proprie informazioni e prevenire eventuali frodi. Innanzitutto, è consigliabile aggiornare costantemente le app native presenti sul dispositivo e attivare l’autenticazione biometrica per autorizzare i pagamenti, ad esempio tramite riconoscimento dell’impronta digitale o inserimento della password dell’account Google.
Se si notano transazioni non autorizzate, è fondamentale segnalarle immediatamente al supporto clienti di Google e alla propria banca per bloccare la carta e richiedere un rimborso. Inoltre, è consigliabile mantenere attive le notifiche dei pagamenti e cambiare regolarmente le password per aumentare la sicurezza dei propri dati.
In conclusione, è importante prestare attenzione alle transazioni effettuate con Google Wallet e adottare le giuste precauzioni per proteggere le proprie informazioni personali e finanziarie. Con un comportamento attento e responsabile, è possibile evitare truffe e frodi informatiche e utilizzare in modo sicuro e protetto l’app Wallet per gestire le proprie carte di pagamento.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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