Il Senato ha dato il via libera definitivo alla manovra di bilancio per il 2025, approvando un pacchetto di misure che mobiliterà risorse per un valore di circa 30 miliardi di euro. Il voto finale, seguito a quello sulla fiducia, è passato con 108 sì, 63 no e 1 astenuto.
Questa manovra, che rappresenta un significativo intervento economico, è stata descritta dalla Premier Giorgia Meloni come “di grande equilibrio”, delineando un approccio che mira a stabilizzare il taglio del cuneo fiscale e a consolidare l’IRPEF a tre aliquote. Il suo obiettivo primario è fornire un sostegno robusto ai redditi medio-bassi, promuovere il benessere delle famiglie, investire in modo significativo nella sanità, ridurre la pressione fiscale e stimolare la creazione di occupazione e benessere economico.
Procedura Parlamentare e Polemiche
La manovra è stata approvata con la fiducia in seconda lettura al Senato, dopo un esame che ha sollevato polemiche sia all’interno della maggioranza che tra le opposizioni. La Commissione Bilancio ha deciso di non votare nessuno degli oltre 800 emendamenti presentati, inviando il disegno di legge in Aula senza mandato al relatore, confermando così il testo già modificato alla Camera. Questo approccio ha mantenuto invariato il percorso iniziato alla Camera il 23 ottobre, dove era stato concesso un ampio margine per la discussione, ma dove l’attesa per la presentazione degli emendamenti governativi fino al 13 dicembre ha suscitato critiche per la mancanza di tempo sufficiente al Senato per un esame approfondito.
Questa prassi, ormai consolidata dal 2019, di limitare l’esame effettivo della manovra a una sola Camera, ha portato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a sottolineare la necessità di una revisione delle procedure parlamentari. Giorgetti ha riconosciuto l’urgenza di un cambiamento per adattarsi non solo alle nuove regole europee ma anche per migliorare l’efficienza degli attuali meccanismi parlamentari. Ha espresso rammarico per non aver potuto fare di più per le famiglie e i figli, pur evidenziando che l’approccio prudente del governo ha portato a una riduzione dello spread e delle speranze per una diminuzione dei tassi di interesse.
Misure principali della manovra
- Cuneo Fiscale: La manovra stabilizza il taglio del cuneo fiscale rimodulandolo. I lavoratori con reddito fino a 20.000 euro riceveranno un bonus esentasse, mentre chi ha redditi tra 20.000 e 32.000 euro beneficerà di una detrazione fissa di 1.000 euro. Oltre questa soglia, la detrazione diminuisce gradualmente fino ad annullarsi a 40.000 euro, offrendo un sollievo fiscale mirato.
- Aliquote IRPEF e Detrazioni: L’imposta sul reddito delle persone fisiche è fissata a tre aliquote: 23% per redditi fino a 28.000 euro, 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, e 43% per redditi oltre i 50.000 euro. Le detrazioni vengono ristrutturate, limitando i benefici per i redditi superiori a 75.000 euro, con esclusioni per spese sanitarie, mutui e investimenti in start-up e PMI innovative.
- IRES Premiale: È prevista una riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20% per le imprese che reinvestono almeno l’80% degli utili in beni strumentali nuovi, con un minimo di 20.000 euro investiti, e che assumono personale a tempo indeterminato senza fare ricorso alla cassa integrazione.
- Banche: Le banche sono chiamate a contribuire con 400 milioni di euro per coprire gli sgravi fiscali alle imprese, riducendo temporaneamente la deducibilità delle perdite pregresse.
- Flat Tax: L’applicazione della tassazione piatta al 15% si estende a lavoratori dipendenti con redditi da lavoro autonomo o collaborazioni fino a 35.000 euro.
- Webtax: La tassazione viene applicata solo alle aziende con fatturato superiore a 750 milioni di euro, eliminando il requisito precedente dei 5,5 milioni di ricavi in Italia.
- Cripto Attività: La tassazione delle plusvalenze da cripto attività è ridotta al 26% nel 2025, con un aumento al 33% nel 2026, senza una franchigia di esenzione.
- Bonus Edilizi: Il Superbonus 110% è in fase di esaurimento, con la detrazione al 50% per le ristrutturazioni applicabile solo alla prima casa fino a 96.000 euro nel 2025, riducendosi al 36% per altre abitazioni e negli anni successivi.
- Incentivi Elettrodomestici: Un contributo fino al 30% del costo di acquisto per elettrodomestici di classe B o superiore, con un limite di 100 euro per unità, o 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, escludendo le caldaie.
- Ponte sullo Stretto: Le risorse dedicate a questo progetto infrastrutturale aumentano a 13,1 miliardi di euro.
- Pensioni: Vengono introdotte nuove regole per il pensionamento anticipato per chi è nel sistema contributivo puro, con aumento del requisito contributivo a 25 anni e la possibilità di usare la pensione integrativa per raggiungere l’assegno richiesto.
- RAI: Impostazione di limiti rigorosi sulle spese per consulenze esterne, con riduzioni progressive negli anni successivi.
- NASPI: L’indennità di disoccupazione viene estesa anche a chi si dimette volontariamente, a condizione di essere riassunto e avere 14 settimane di contribuzione post-dimissioni.
- Stipendi Ministri: Ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma possono ricevere rimborsi per le spese di trasferta, con un fondo di 500.000 euro annuali.
- Limiti a Compensi Extra-UE per Politici: La norma “anti-Renzi” vieta compensi da paesi fuori dall’area economica europea, con eccezioni per presidenti regionali che richiedono autorizzazione preventiva.
- Fondo Dote Famiglia: Istituzione di un fondo per contribuire alle spese sportive e ricreative dei figli per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro.
- Infermieri e Specializzandi: Tassazione agevolata al 5% per straordinari infermieristici e aumento delle borse di studio per specializzandi in ambito sanitario.
- Molise: Stanziamento di 45 milioni di euro annuali per il 2025 e 2026 per coprire le perdite pregresse del sistema sanitario.
- Fondo Legalità: Un incremento di 5 milioni di euro annuali per il 2025 e 2026 per supportare gli amministratori locali vittime di intimidazioni.
Reazioni
La maggioranza ha accolto la manovra con favore, vedendola come uno strumento essenziale per la crescita economica, il sostegno alle famiglie e per mantenere i conti pubblici in ordine. Tuttavia, l’opposizione ha espresso critiche significative, denunciando la mancanza di una visione industriale coerente, il taglio alle risorse per la sanità, e la distribuzione di risorse che considerano inadeguate per affrontare le difficoltà economiche reali. La discussione sulla norma “anti-Renzi” ha ulteriormente polarizzato il dibattito, con Italia Viva che ha denunciato un attacco alla dignità del Parlamento, mentre il governo ha difeso la misura come un necessario passo verso maggiore trasparenza e integrità negli incarichi pubblici.
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