Lo segnalano Save the Children, Unicef, SOS Villaggi dei Bambini, e tutti coloro che nel mondo si impegnano a garantire e tutelare uno dei piĆ¹ importanti diritti di bambine e bambine, quello allāistruzione. Nel 2024 circa 103 milioni di bambini in etĆ scolare, ovvero uno su tre, che vivono in 34 dei Paesi classificati dalla Banca Mondiale come in conflitto o fragili, non hanno avuto accesso allāistruzione. Questo dato ĆØ significativamente piĆ¹ alto rispetto a quello di un bambino su 6 che, a livello globale, non va a scuola.
La maggior parte dei minorenni che non vanno a scuola si trova nei Paesi a reddito basso o medio basso. LāAfrica Subsahariana si aggiudica il triste primato di area geografica con il numero piĆ¹ alto di bambini fuori dal circuito dellāistruzione, ben 98 milioni; seguono lāAsia Meridionale, con 85 milioni, lāAsia Orientale e ilPacifico, con 35 milioni, gli Stati Arabi, con 15 milioni, e lāAmerica Latina e i Caraibi, con 6 milioni.
La mappatura geografica dei luoghi del mondo dove andare a scuola ĆØ difficile o impossibile prende in considerazione i Paesi fragili, quelli piĆ¹ spesso colpiti da crisi come guerre e disastri climatici, dove i governi non hanno un controllo sufficiente su funzioni fondamentali come i processi legislativi, lāapplicazione delle leggi, dove le persone possano sentirsi al sicuro, in salute e protette a scuola e nellāapprendimento.
Le cause del mancato diritto allāistruzione
Secondo i dati UNESCO nel 2023 nel mondo cāerano ancora 244 milioni di minorenni che non andavano a scuola, dato in crescita per il 2024. I fattori di esclusione sono molteplici: la povertĆ economica, leguerre e lāinstabilitĆ politica, lebarriere culturali e sociali, la mancanza di infrastrutturee lasalute e nutrizione, per cui malattie, malnutrizione e mancanza di servizi sanitari adeguati influenzano negativamente la frequenza scolastica.
Lāesclusione dalla scuola la soffrono nei Paesi vulnerabili, a reddito basso e medio basso, anche bambini e ragazzi con disabilitĆ : secondo lāUNICEF, il 49% dei minorenni con disabilitĆ non riceve unāistruzione adeguata. Tra le cause le infrastrutture scolastiche inadeguate, la mancanza di insegnanti specializzati, in molte aree infatti i docenti non ricevono una formazione adeguata e non da ultimo pregiudizi e stigma di tipo culturale.
Ć aumentato nel mondo senza interruzione dal 2022, lāuso militare di edifici scolastici.
A questo si aggiungono drammi fino ad oggi irrisolti, come quello dei bambini e delle bambine soldati, che secondo lāUNICEF sono oltre 100.000, soprattutto in Asia e Africa (Afghanistan, Burkina Faso, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Iraq, Mali, Nigeria, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Siria, Yemen).
E non va mai dimenticata la tragedia delle spose bambine: coloro che vivono nei Paesi dellāAfrica sub-sahariana occidentale sono quelle che corrono il rischio piĆ¹ elevato al mondo di matrimonio precoce, una su tre, infatti, si sposa prima dei 18 anni.
Paesi che non hanno garantito il diritto allāistruzione nel 2024
In Sudan, 17,4 milioni di bambini non vanno a scuola a causa del conflitto in corso iniziato nellāaprile 2023.
A Gaza, dove il 96% degli edifici scolastici ĆØ stato danneggiato o distrutto a causa degli attacchi aerei israeliani, dallāottobre 2023 tutti i 625.000 bambini in etĆ scolare non hanno ricevuto unāistruzione. Tra questi sono oltre 45.000 quelli sotto i 6 anni.
La Nigeria ha uno dei piĆ¹ alti numeri al mondo di minori che non possono frequentare la scuola, oltre 18 milioni. La situazione ĆØ aggravata dai crescenti attacchi alle scuole, in particolare nel nord del Paese e da devastanti disastri climatici come le inondazioni dello scorso settembre, che hanno costretto il governo dello stato di Borno a chiudere tutte le scuole.
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) disastri meteorologici legati al cambiamento climatico e attacchi allāistruzione tengono i minori lontani dalla scuola.
In Afghanistan solo il 60% delle bambine in etĆ da scuola primaria riceve unāistruzione, contro lā83% dei bambini. Dal 2021 sono sorte 17mila nuove madrase, scuole religiose dove i maschi di diverse etĆ vengono sensibilizzati alle regole del fondamentalismo islamico. Per 1,5 milioni di ragazze, questa esclusione sistematica comporta anche opportunitĆ sempre piĆ¹ scarse e un deterioramento della salute mentale; nonostante i rischi, molte ragazze afghane hanno comunque rifiutato di rinunciare ai libri e si sono rivolte a scuole non ufficiali, nascoste quindi agli occhi dei talebani, per continuare a ricevere una minima istruzione.
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