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Caivano. C’è un cordone ombelicale tra don Maurizio Patriciello e il Parco Verde. Ed è quello dei bambini di questo quartiere. Il suo futuro. Per questo don Maurizio non ha voluto rinunciare ieri a celebrare la messa delle dieci, quella che comunemente in tutte le parrocchie d’Italia e detta «dei bambini».

Che pure erano numerosi, a dispetto del clima pesante che ancora aleggia tra questi isolati, e che si era fatto allarmante dopo lo sfratto di trentasei nuclei famigliari di boss, gregari e orbitanti nel sistema dei clan, che avevano occupato abusivamente da anni alloggi e spazi comuni. Ieri mattina, tutto questo è rimasto fuori dalle mure della parrocchia dedicata a San Paolo Apostolo, e come sempre la celebrazione per i bambini è andata avanti nel clima festoso di sempre, con il parroco a dialogare con i più piccoli e a coinvolgerli nella catechesi.

Una presenza fondamentale, quella di don Maurizio, che ha così riportato tra i più piccoli quello spirito natalizio e la normale quotidianità che era stato negata nella notte più santa per i cristiani, perché le schegge impazzite della camorra del Parco Verde avrebbero potuto inscenare in qualche modo la loro oscena vendetta. Purtroppo, per i fedeli adulti, la presenza del loro parroco si è limitata alla sola celebrazione della messa dei bambini, ma non quella delle dodici celebrata da un sacerdote della vicina Crispano.

LE NAVATE

Nonostante questo, gli scanni della navata centrale e quelli laterali, erano quasi tutti occupati dai fedeli e tra questi tanti residenti del Parco Verde. Un altro segnale della vicinanza a don Maurizio dal suo popolo, e in qualche modo anche un messaggio a chi tiene le fila di questa di un’occulta regia della strategia nemmeno tanto sottaciuta. E la presenza massiccia alla messa di mezzogiorno avrà certamente fatto felice e rincuorato don Maurizio in questo ennesimo e difficile momento della sua missione pastorale.

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E nemmeno ieri sera si è visto don Maurizio per la messa vespertina che non è stata celebrata. Ma il motivo, questa volta, esula da fattori ambientali del quartiere. La messa serale non è stata celebrata in nessuna delle chiese della Diocesi di Aversa, per l’inizio della Celebrazione Giubilare nella Chiesa di San Domenico dove è ritrovato sotto la guida del vescovo Angelo Spinillo, tutto il clero della diocesi.

LA SOLIDARIETÀ

Intanto, soprattutto sui social, aumenta il numero dei messaggi di vicinanza e solidarietà per don Maurizio. Tra questi anche quello di Aldo Benincasa, evangelico, che ha postato sulla pagina di Facebook: «Caro don Massima solidarietà e appoggio per le sue battaglie» e sono centinaia i messaggi che invitano il parroco del Parco Verde a continuare la sua opera e anche tanti i post di ringraziamento per aver toccato il cuore di Giorgia Meloni, che ha risposto con i fatti alla richiesta di aiuto invocata da don Maurizio, dopo quell’orribile storie delle due bambine stuprate da un branco.

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In questi giorni che segnano la fine di un anno che resterà nella storia del Parco Verde, più che la sensazione c’è la certezza di un voltare pagina che si consolida quotidianamente nonostante vi siano ancora problemi da risolvere. Il quartiere anche se non ha ancora cambiato volto, in attesa dei lavori di ristrutturazione riqualificazione, si confronta con una realtà diversa, in attesa di essere realmente vissuto da queste seimila e più anime. Smantellate le quattordici piazze di spaccio, smobilitate gran parte delle forze dell’ordine che avevano fatto sembrare il Parco Verde una zona di guerra, restano solo poche auto delle forze dell’ordine a presidiare i blocchi A, B e C, per controllare ventiquattro ore su ventiquattro quei trentasei alloggi fatti sgomberare il 28 novembre scorso, ed evitare possibili blitz di rioccupazione da parte degli sfrattati.

«Ora posso anche uscire e passeggiare senza chiedere il permesso ai pusher e senza avere paura di finire in mezzo ad una sparatoria» commenta Luigi M., 76 anni, una vita a lavorare IN nero e una pensione striminzita che aggiunge con soddisfazione «Voglio vivere quello che mi resta qui e sono convinto che saranno gli anni migliori della mia faticata vita».

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